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di Luca Frigerio
23 September 2014

Ducati 1098R di Giugliano: il test di Malagoli (pilota amputato)

Sul circuito di Vallelunga, il presidente dei Diversamente Disabili ha provato la Ducati 1098R in configurazione Stock 1000 con la quale Davide Giugliano, allora al team Althea, ha trionfato nella coppa FIM 2011. Ecco le impressioni di guida di Emiliano Malagoli, pilota che corre con una protesi alla gamba destra

Ducati 1098r di giugliano: il test di malagoli (pilota amputato)

Provare la moto iridata di un grande pilota come Davide Giugliano: quale motociclista pistaiolo non lo desidererebbe? Lunedì 22 settembre, la squadra dei Di.Di. ha raggiunto nuovo importante traguardo dopo la prima gara internazionale dedicata esclusivamente ai piloti diversamente abili: Emiliano Malagoli, rider e presidente della Onlus, ha guidato tra i cordoli del circuito di Vallelunga la potente bicilindrica che ha conquistato il titolo nella Coppa FIM Superstock 1000 2011 insieme all’attuale pilota numero 34 della Superbike (cliccate qui per le foto delle modifiche effettuate e del pilota in azione, qui invece trovate una bella intervista a Davide).

 

DIVERSAMENTE TESTER

Emiliano Malagoli, oltre a essere uno dei pochi fortunati ad aver provato in pista una moto iridata, è anche il primo pilota diversamente abile ad aver raggiunto questo incredibile obiettivo: “Oggi abbiamo dimostrato che noi piloti disabili abbiamo sia il coraggio che la capacità di guidare una moto che metterebbe a disagio anche un normodotato, soprattutto a livello emozionale. Quando ci sali e avvii il motore, ti vengono i brividi. Noi disabili siamo più abituati a gestire le emozioni. D’altra parte, per noi è più impegnativo guidare una moto, e per questo siamo molto più attenti ad ogni particolare. I nostri corsi di guida puntano proprio a questo: a guardare i dettagli, sia nell’adattare la moto, sia nella posizione di guida, riguardo alle nostre protesi. Io sono molto più attento e scrupoloso di quando ero normodotato, e questo mi permette di andare anche più forte”.

Non potevano mancare le sensazioni di guida del pilota toscano, che spiega le differenze tra la 1098R STK 1000 e una normale moto da pista: “È una moto molto diversa da quelle con cui corriamo noi, anche se mi era stata descritta meno ‘cattiva’ come mappatura. Ma ti fa sentire un pilota vero. Devi dosare molto il freno perché non ha niente a che vedere con quello delle nostre moto, ha la frizione dura, la posizione in sella è più raccolta e caricata in avanti. Il controllo di trazione si sente, e rispetto ad una 1098 stradale va forte anche agli alti e non solo ai bassi regimi. Ho dovuto imparare velocemente il cambio rovesciato e poi ho dosato il gas con parsimonia perché la moto tende ad alzarsi e alleggerirsi: i 190 cavalli si sentono tutti! In un’intervista Genesio Bevilacqua mi ha definito un pilota per come mi sono comportato, migliorando giro dopo giro. E questo per me è un traguardo e al contempo un nuovo punto di partenza”.  

 

ATTEGGIAMENTO DA VERO PILOTA

Grandi soddisfazioni anche per Genesio Bevilacqua, il team manager del Team SBK Althea Racing (attualmente impegnato nel mondiale con Niccolò Canepa) che ha messo a disposizione di Emiliano la moto vincente di Giugliano: “Per me è stato un grande piacere rendere possibile questo sogno di Emiliano Malagoli. Ne parlavamo da tempo, ma non c’era mai stata l’occasione. Lui è stato audace e tenace ad insistere e oggi abbiamo trovato lo spazio giusto. A parte l’adrenalina e l’emozione che aveva in corpo, e lo capisco, mi ha sorpreso veramente la sua mentalità di autocontrollo. Ho visto dei ragazzini che durante i test nei primi due giri volevano far vedere chissà cosa e hanno fatto solo danni. Avevo capito che Emiliano meritava la fiducia e ne ho avuto conferma. Ha girato da professionista. Sicuramente è un’esperienza che si potrà ripetere: è stato bello vedere la sua felicità quando è tornato al box”.

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