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Donne nel motociclismo: la FIM le “convoca” con un video

Ecco il filmato della Federazione Internazionale che descrive lo sport motociclistico al femminile, non solo in sella. Il tutto per attirare donne nel mondo della moto. Andiamo a conoscere alcune di quelle che si sono fatte notare negli ultimi… 116 anni

Donne nel motociclismo: la fim le “convoca” con un video

Donne e motori… vabbè, è facile pensare alle immagini delle pin-up o alle gallery delle ragazze dei GP o dei saloni (o dei lettori). Ma è decisamente una semplificazione, dato che di donne nel motociclismo ce ne sono un sacco e non fanno certo solo da cornice. Ci sono le donne pilota (vedere la gallery), quelle manager, le addette stampa, le fotografe, le giornaliste, le donne medico, le addette alle hospitality e ai catering… Insomma, un motociclismo sportivo al femminile è possibile e la FIM ci vuole puntare, tanto che ha rilasciato un video che è un vero e proprio spot per attirare donne in moto, in sella, sui circuiti: avanti, c’è posto! Guardate il bel video e poi leggete la piccola storia delle ragazze che si sono messe in luce nello sport della moto (chiariamo subito che l’elenco è forzatamente incompleto, comunque i nomi che contano ci sono).

 

 

Tutto parte (a quel che si sa) nel giugno del 1897, precisamente martedì 15, quando Lea Lamoine si aggiudica il primo campionato francese femminile. Non sono esattamente motociclette, i mezzi che le sei ragazze in gara guidano, bensì dei tricicli De Dion-Bouton. Ma ormai la storia del motociclismo parla anche femminile e, giusto l’anno dopo, alla Parigi-Nizza Renee Divenne arriva quarta, davanti a ben 6 maschi. Abbandoniamo la Francia per parlare un po’ di noi. Anche in Italia, ovviamente, non mancano le “centaure”, e fin dall’inizio del ‘900 alcune si sono distinte particolarmente. Una su tutte: Vittorina Sambri, la ferrarese in gara fin dal 1913 con una carriera culminata nel 1922 con la vittoria di una prova del campionato Italiano su pista. Ma ormai in tutto il mondo le donne in moto danno del filo da torcere ai colleghi maschi, e noi facciamo un volo pindarico che ci perdonerete, per passare a figure a noi più vicine nel tempo.

 

LE PRIME AL MONDIALE

La prima donna a gareggiare nel Motomondiale è stata l’americana Gina Bovaird. Per lei una gara in 125 nel 1981 (GP di Germania) e una nel 1982, al GP di Francia in sella alla Suzuki 500: finora è l’unica donna mai scesa in pista nella classe regina (ultimamente Elena Meyers ha provato una Suzuki MotoGP, ma è stato appunto solo un test). Nessuna gloria per lei, ma la soddisfazione di avere un posto nella storia. Passano pochi anni e la palla passa alla finlandese Taru Rinne. Il debutto è nel 1987 con la MBA, i primi punti (2) arrivano l’anno dopo con la Honda al GP di Francia, mentre la stagione migliore è il 1989, quando Taru conquista 23 punti iridati. Sono 5 le gare in cui la finlandese riesce ad entrare nei 15 e il miglior risultato è il 7° posto in Germania, dove lotta anche per la vittoria. Seguono due anni senza soddisfazioni, culminati col ritiro a seguito di infortunio (in realtà viene estromessa dal giro iridato da Bernie Ecclestone).

 

DA DANIELA A KATJA

Gli anni ’90 del secolo scorso portano alla ribalta la bella italiana Daniela Tognoli, più per la sua avvenenza che per i suoi risultati dal 1993 al 1994. L’anno successivo è la giapponese Tomoki Igata a farsi notare, arrivando a punti in due gare della 125 (Giappone e Repubblica Ceca), anche se è nel 1995 che la sua carriera raggiunge il top, con punti conquistati in 5 gare e la ciliegina del 7° posto a Brno e dell’8° in Malesia. Purtroppo il tutto viene interrotto bruscamente da un infortunio. Il testimone viene raccolto nel 2001 dalla tedesca Katja Poensgen, che prende punti al GP del Mugello e diventa una star del circus. Purtroppo senza ulteriori buoni risultati.

 

OLTRE IL MOTOMONDIALE

Negli anni 2000 si sono affacciate al Motomondiale la ceca Marketa Janakova (2004) e l’ungherese Nikolett Kovacs (2007), senza risultati. Allargando lo sguardo alle altre gare internazionali, il TT ha visto sul podio l’inglese Maria Costello (terza nel 2005 con la sua Honda RVF400, risultato replicato al Manx Grand Prix dello stesso anno), mentre il campionato nazionale brasiliano125  del 2005 è vinto da Ana Lima, che ha corso contro i maschi. Venendo ai giorni nostri, nel 2012 quella Elena Meyers di cui abbiamo parlato all’inizio è la prima donna a vincere a Daytona (cliccate qui), mentre le spagnole Ana Carrasco e Maria Herrera partecipano al Mondiale Moto3, la prima come pilota a tempo pieno nel 2013 (15esima a Sepang, prima donna a prendere punto nel Mondiale Moto3, concluso con 9 punti, grazie all’8° posto nella gara finale di Valencia), la seconda come wild card, dopo aver battuto per ben due volte i colleghi maschi nel Campionato nazionale spagnolo nelle gare di Aragon e Navarra. Altra ragazza spagnola a scendere in pista nel 2013 è Elena Rosell, in Moto2. Per lei nessun risultato di rilievo, ma è la prima donna a correre nella “nuova” classe cadetta.

 

BRAVE, LE NOSTRE DONNE!

Nei campionati riservati alle ragazze, le atlete italiane si fanno onore. L’Europeo Femminile è vinto nel 2005 da Alessia Polita (classe 600) e Samuela De nardi (classe 1000), nel 2006 da Chiara Valentini (600) e Paola Cazzola (1000), mentre nel 2007 primeggiano l’olandese Iris Ten Kate (600) e la tedesca Nina Prinz (1000). Nel campionato del Mondo Supersport segnaliamo che nel 2010 Paola Cazzola ha partecipato a tutte le gare, andando a punti a Phillip Island, mentre Alessia Polita ha fatto la wild card a Monza quest’anno, giusto un mese prima del terribile incidente del 15 giugno, che l’ha costretta su una sedia a rotelle.

 

TASSELLO AL FEMMINILE

Parlando di fuoristrada, non si possono non ricordare le nostre crossiste. Cominciamo da Stefania Baù, che ha vinto tutto il vincibile in Italia e USA nel cross femminile (campionessa AMA 1999 e 2002) ed è stata anche la prima a correre nel cross e nel supercross nel campionato maschile, prima che un brutto infortunio nel 2005 mettesse fine alla sua carriera. Oggi è invece Kiara Fontanesi a tenere alto il tricolore sulle piste mondiali, aggiudicandosi i titolo iridato femminile nel 2012 e 2013. Altro nome sugli scudi è quello della spagnola Laia Sanz, ultimamente regina del fuoristrada femminile come dominatrice nel trial (suoi i titoli mondiali femminili dal 2000 al 2013, tranne il 2007, quando giunge seconda), iridata 2012 e 2013 nell’enduro e prima nella classifica femminile nelle ultime tre Dakar.

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