Statistiche web

Derapate di potenza: che spettacolo!

È uno dei gesti più emozionanti che i piloti ci regalano e qualcuno ne ha fatto addirittura uno stile di guida. Spesso si sente dire che è merito dell’elettronica, ma noi non ci crediamo. È questione di manico. Da sempre

Derapate di potenza: che spettacolo!

Potenza e aderenza fanno rima, ma vanno d’accordo solo fino a un certo punto. Da quando esistono le corse, i piloti cercano di lanciarsi fuori dalle curve il più velocemente possibile, ovvero chiedono alla gomma di trasmettere a terra quanta più potenza è in grado di fare. Finché c’è grip, va tutto bene. Quando però la spinta del motore è superiore a quella che la ruota riesce a gestire, il posteriore parte per la tangente. E qui si apre un mondo, che quando passa attraverso “polsi” capaci si trasforma in puro spettacolo.

 

AH, LE 500…

Tra i primi interpreti della guida di traverso c’è Randy Mamola (cliccate qui). Opinione diffusa è quella che le vecchie 500 2T siano state tra le moto da corsa più difficili da domare, per il carattere esplosivo del motore unito al peso davvero contenuto, e va di pari passo l’idea che chi riusciva a guidarle in modo così funambolico fosse dotato di un manico sconosciuto ai piloti di oggi. Un altro grandissimo, famoso per le spazzolate, è stato Mick Doohan (cliccate qui), ma se c’è un pilota per il quale il “traverso” è diventato uno stile di guida, beh, quello è Garry McCoy (cliccate qui). Una considerazione difficile da contestare è che l’avvento dei motori 4T, in MotoGP, ha sdoganato la derapata di potenza, basta ricordare con quanta (apparente) facilità Marco Melandri metteva “a bandiera” la sua RC211V (cliccate qui).

 

FACILE COL 4T (DICONO)

Per tornare al confronto tra motori e manico, il 4T è un motore più regolare nel trasmettere la potenza e quindi almeno in teoria dovrebbe rendere più semplice gestire le perdite di aderenza. D’altra parte però non si può non considerare che le gomme con le quali i moderni campioni si sono esibiti e si esibiscono in traversi spettacolari hanno un grip maggiore rispetto a quelle degli anni Novanta e quindi rendono più difficile far “scappare” il posteriore. Allora è merito del controllo di trazione? Simon Crafar, nel video che vi proponiamo, sembra del parere che la tecnologia giochi oggi un ruolo fin troppo importante. “Guidare non dovrebbe avere a che fare con l’elettronica” dice, mentre… va beh, guardate voi.

 

 

La nostra opinione è che l’elettronica lascia spazio allo spettacolo e al talento. E nessuno l’ha dimostrato meglio di Casey Stoner (cliccate qui), finora l’unico in grado di “girare” la moto col gas in quel modo. Se fosse facile, lo farebbero anche gli altri. Su una cosa sembrano essere tutti d’accordo, almeno a parole.

 

SI DIVERTONO E VINCONO PURE

La derapata, in pista, fa perdere tempo e aumenta l’usura le gomme. E allora perché, cari piloti, continuate a mettere le moto di traverso? Confessate: vi divertite! E noi non possiamo che ringraziarvi. Tutti. Dai più famosi, come Valentino Rossi (cliccate qui) e Troy Corser (cliccate qui), ai più giovani o meno conosciuti. Godetevi Loris Baz (cliccate qui), Karl Harris (cliccate qui), Ivan Silva (cliccate qui) e Gwen Giabbani (cliccate qui) e… ringraziateli per queste immagini.

 

E dopo la sbornia di derapate, cliccate qui e godetevi le impennate!

© RIPRODUZIONE RISERVATA