Trump: "Se Harley se ne va dagli USA, per lei è la fine!"

Harley-Davidson ha stimato che a causa dei dazi imposti dalla UE su ogni moto importata dagli USA, in Europa il costo di ogni loro moto salirà in media di circa 2.200 dollari (1.900 euro circa). Così, per evitare di aumentare il prezzo finale all'utente, la Casa di Milwaukee ha comunicato di voler incrementare la produzione nei suoi impianti internazionali. Harley non ha dichiarato dove verrà spostata la produzione, ma si presume che si sposterà in Thailandia e India, dove già vengono costruiti alcuni modelli della Casa.

Immediata è arrivata la risposta di Donald Trump. Furioso, attraverso Twitter il Presidente degli USA condanna la Casa di Milwuakee e minaccia l'arrivo di una "Big Tax" nei suoi confronti e di tutte le aziende intenzionate a spostare la produzione all’estero.

"Una Harley-Davidson non dovrebbe essere mai costruita in un altro Paese, mai! I suoi dipendenti e i clienti sono già molto arrabbiati. Se si trasferiscono, state attenti. Per lei sarà l'inizio della fine. Si arrendono, abbandonano la lotta. La sua aura sparirà per sempre e l'Azienda verrà tassata come non mai".

Di nuovo Trump torna quindi a parlare di una "Big Tax". Non è chiaro però se il Presidente si riferisce all'intenzione di voler introdurre una speciale sanzione contro le aziende che spostano la produzione all'estero (da lui già richiesta, ma ostacolata dal Congresso) oppure a nuovi dazi sull'import di prodotti da nazioni estere.

In un'altra sua dichiarazione Trump accusa anche Harley-Davidson di voler utilizzare i dazi come una scusa, in quanto la Casa aveva già dichiarato di voler decentralizzare la produzione dagli USA verso la Thailandia ben prima dell'arrivo di questa speciale tassazione. Secondo Trump dunque i dazi potrebbero essere solo il pretesto ideale per il trasferimento.

"Harley-Davidson aveva già detto che avrebbe spostato le operazioni dal suo impianto a Kansas City verso la Thailandia. Molto prima dell'annuncio dei dazi. Quindi usano semplicemente le barriere tariffarie/guerre commerciali come una scusa".