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Dal vostro inviato a Suzuka

Giusto due cose sulla gara di Suzuka, che ancora non è finita, quindi non si sa chi vincerà. Di certo non Schwantz. Peccato

Dal vostro inviato a suzuka

Considerate che commentare le gare non è il mio lavoro proprio di partenza. 

Considerate che Suzuka è in Giappone e che il 99% dei comunicati stampa è in giapponese; cioè con gli ideogrammi (per gli amici: le faccine). 

Considerate che una gara di endurance si segue per al massimo due giri, poi sembrano le prove libere, ognuno gira per conto suo e per capire qualcosa devi stare davanti al monitor.

Considerate che a Suzuka i monitor sono in giapponese, cioè che i nomi dei piloti non-giapponesi sono normali (no faccine); quelli dei giapponesi sono come sono, cioè non si capisce niente (faccine). 

Considerate che nel monitor dei giri quando gira un pilota non c'è il nome del pilota (eh, allora sono buoni tutti), ma i tre nomi dei piloti della squadra; insomma, se non conoscete tutti i caschi oppure siete leggermente miopi e astigmatici, siete fritti, non capite proprio cosa sta succedendo, chi guida cosa come quando perché che tempo fa.

Considerate che ci sono 70 squadre con tre piloti ciascheduna, che se non mi sbaglio fanno circa 200 piloti (qualche team ne ha solo due, non so perché). 

 

QUINDI…

Non aspettatevi la supertelecronaca dal Vostro Inviato a Suzuka. Infatti non sono qua per questo; la mitica gara giapponese è solo una digressione da un viaggio di lavoro incentrato su di un argomento importantissimo (ora non posso dire niente ma voi restate in ascolto).

Allora, dicevo, non aspettatevi il classico resoconto della gara; io invece vi racconterò qualcosa su questo posto meraviglioso (anche con le foto della gallery). Cominciamo dai Giapponesi. Gente speciale, gentilissima, eccezionale. Ossequiosa. Con un rispetto talmente grande di tutto, altri, cose, animali e quant'altro vi viene in mente che noi - purtroppo - ce lo sogniamo. Parlo in generale.

Per i Giapponesi Suzuka è la gara più importante dell'anno. Più della MotoGP, più della SBK, più di tutto. Anni fa l'interesse a dire il vero era un po' scemato - da quando il regolamento ha ristretto notevolmente le modifiche permesse alle moto, per il solito contenimento dei costi - ma poi l'anno scorso gli organizzatori sono riusciti a riaccendere l'interesse, grazie al grande rientro di Kevin Schwantz, evento che ci ha incuriosito e appassionato tantissimo anche qua in Italia. Cioè là in Italia, visto che io sono qua.

 

KEVIN VA SEMPRE FORTISSIMO

Va fortissimo col pubblico. Qua sono impazziti. Passava sul rettilineo e tutti si alzavano in piedi a fare il tifo. Qualsiasi maglietta avessero addosso, blu, verde, gialla, rossa... Anche in pista Kevin va forte, nonostante l'età, 50 anni. Il primo giorno, venerdì, si è preso circa due secondi dal suo compagno Aoki, quindi stessa moto. E quindi eravamo un po' tristini; poi però sabato ci ha fatto sognare, tirando via più di un secondo durante la Top Ten Trial, una gara tipo la nostra Superpole ma giocata su un giro secco. Partito tra i primi Kevin ha tenuto la prima posizione per un bel po'; poi però sono arrivati altri piloti più giovani e veloci e infine Tsuda ha messo tutti a sedere staccando un tempo da MotoGP. Addirittura meglio di quello ufficioso del collaudatore delle Honda di Marquez e compagnia, fate voi.

 

SOLE? NO, PIOGGIA

La gara doveva partire alle undici, e ai box tutti erano già pronti con le rain perché si sapeva che sarebbe arrivata la pioggia. Invece la pioggia è arrivata durante il giro di ricognizione, quindi un casino: la partenza è stata rimandata di mezz'ora per dare il tempo di mettere su le rain e preparare le moto. Così la gara finirà quasi col buio, visto che verso le sette qua imbrunisce. 

Insomma, tra una cosa e l'alta si è tutti un po' nervosi e alle 12,35 partono 70 assatanati, tipo “ultimo giro mi gioco il mondiale”. Settanta moto sul rettilineo tirano su una vagonata d'acqua, il cielo è grigio e non si vede niente; in fondo ovviamente entrano tutti a bomba nella Uno, che è un curvone velocissimo e leggermente inclinato in modo da tenere dentro; poi c'è lo Snake, una sequenza di curve disegnata da Schwantz (guarda un po') che si chiude con una curva in contropendenza; insomma, non è certo una situazione bella rilassante. Poi con la pioggia, fa’ te.

 

L'IMPORTANTE È NON FARE C…

Considerando che dopo la prima curva ci sono ancora altre 7 ore e cinquantanove minuti, meglio stare tranquilli. Infatti al quinto giro Aoki, il compagno di squadra di Schwantz, riagguanta il suo compagno di team Tsuda (quello del record), per passarlo fa una staccatona alla morte (sull'acqua), fortunatamente non centra il suo amico, ma sfortunatamente cade sfasciando la moto. Gara finita. Kevin vede la scena dai box, si alza in piedi e dice qualcosa tipo acciderba! in texano stretto, poi va a togliersi la tuta (nelle foto della gallery alcune espressioni che valgono più di mille parole). In questa gara non ha fatto nemmeno un giro, saranno dodici mesi che ci pensa (dall'anno scorso), non sarà contentissimo. E anche noi siamo delusi, non riusciamo a vedere Kevin all'opera.

 

UN'ALTRA CADUTA

La gara continua, Rea è il più veloce in pista, è primo e giro dopo giro semina tutti per Suzuka. La gara continua così sotto l'acqua, poi arriva il sole, poi torna a piovere. Forte. Ai box tutti si affannano per tener dietro al tempo; appena montate le rain smette la pioggia e dopo tre giri la pista si asciuga; tutti fuori e via con le slick; poi forse ripiove... 

Tutto ciò non tange la Honda numero 11 di Rea-Akiyoshi, che va come un missile. Ma dopo cinque ore e mezza al giapponese scappa via davanti, ruote che fumano, scivola, rotola, rimbalza come un pupazzo. Resta steso, sembra dolorante. Anzi, è dolorante, lo portano via in barella. Gara finita anche per la FCC TSR Honda di Rea. 

 

MA COME NELLE FAVOLE...

Eh, niente, allora tutti tristi perché questa Honda ha finito la sua gara. Poi però si sentono dei grandi applausi: Akiyoshi è scappato dalla barella, è salito sulla moto (scassata) ed è riuscito a rientrare. Come non si sa. Arriva al box e i meccanici lo sollevano letteralmente dalla moto e lo appoggiano su una sedia; evidentemente ha preso delle belle botte. Poi rimettono insieme la Honda, ci mettono su Zanetti e via che si riparte. Adesso ha 15 giri di distacco. 

 

CI SENTIAMO DOPO

Ok, adesso manca un'ora alla fine della gara. Io scendo ai box, faccio ancora qualche video - tra l'altro ho anche delle riprese sotto l'acqua, poi appena le sistemo vi giro il link - e poi ci sentiamo presto. Per sapere chi vince però vi conviene aspettare i report, perché poi noi si torna a casa e non so quando riuscirò a riattaccarmi al computer. Appena posso metterò anche una bella gallery, le foto non le ho ancora viste ma i giapponesi sono fotografi eccezionali e quindi so già che saranno bellissime. 

Saluti dal Vostro Inviato a Suzuka.

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