Meglio tardi che mai. Alla penultima occasione possibile quest'anno, arriva la vittoria di tappa di una
Yamaha. È la numero 7, quella di Helder Rodrigues, autore – sino a qui – di una gara quasi anonima ma estremamente costante, praticamente sempre in top 10. Il portoghese si adatta facilmente alle strade della 12esima tappa: 481 km di prova speciale e 981 totali non sono di certo una passeggiata, specialmente dopo due settimane in giro a full gas per i deserti argentini e boliviani con sbalzi di temperatura di oltre 30° nella stessa giornata! Rodrigues guida in modo eccezionale nella parte dove la vegetazione è molto fitta, ma nella prova ci sono anche tratti di navigazione intensa.
Il portoghese prende il comando della tappa a 3/4 della PS, dopo la rovinosa caduta (con conseguente frattura del polso sinistro) di Antoine Meo (KTM), il quale chiude, coi denti stretti, al 24° posto di giornata. 2° Toby Price (KTM): l’australiano è in una evidente fase di gestione gara dopo aver attaccato nelle prime 8-10 tappe. Tuttavia, il suo ritmo è talmente alto da potersi permettere di distaccare di altri 2’ il suo primo inseguitore, Stefan Svitko (KTM), 4° di giornata a 6’48” di ritardo da Rodrigues. Al terzo posto troviamo Kevin Benavides (Honda). È, insieme a Svitko, una delle novità più interessanti che questa Dakar 2016 ci ha regalato. L’argentino si giocherà il tutto per tutto nella tappa conclusiva della gara per difendere il suo 4° posto (al 5° c’è Rodrigues ad 1 secondo di ritardo!). Giornata positiva per le Yamaha: Van Beveren chiude la top 5, seguito da Quintanilla. Il pilota Husqvarna stava andando alla grande nella prima parte della giornata, poi una caduta gli ha fatto perdere ben 15’ e ha terminato la tappa al 6° posto. Precipita nelle retrovie Duclos (Sherco) tra il 7° e l’8° waypoint, passando dal 7° al 55° posto finale. Situazione bizzarra per il francese: dopo una piccola caduta, si è tolto il casco per prendere fiato, rialzare e riparare la moto e ripartire. Ma al momento di indossare il casco, questo non c’è. È stato rubato da qualche spettatore! Obbligato a restare fermo per vari minuti – dal momento che non è possibile correre senza casco -, il pilota della Sherco è riuscito a ripartire trovando un rimedio a tale situazione. Non si sa con precisione quale sia stato il rimedio, ma è comunque arrivato a fine tappa con il casco. Infine, è ancora in gara Sylvain Espinasse, il coraggioso francese in sella al progetto Husqvarna TE 125 2T Enduro!