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Dakar 2016: ricapitolando...

Volete rivivere le emozioni della Dakar senza perdere nessuno dei colpi di scena? Ecco come Toby Price ha confezionato, una tappa alla volta, la sua grande vittoria. Un riassunto, in pillole, che vi permette di ripercorrere tutta la Dakar. In più, il video con gli highlights dell’intera gara

La dakar 2016

La 38esima edizione della Dakar, in scena dal 2 al 16 gennaio 2016, ha impegnato i piloti per un totale di 9.932 km di cui 4.700 di prove speciali. Fra il prologo e la tredicesima tappa di cose ne sono successe davvero tante; non per niente è il rally più duro al mondo! Ripercorriamo insieme, tappa dopo tappa, gli avvenimenti più importanti che hanno dato gioie, ma anche dolori, ai piloti in gara. Di cose ne sono successe davvero tante, basti pensare che dei 136 piloti al via sono riusciti a completare la Dakar 2016 solo 84 concorrenti.

Il prologo: si parte!

Il 2 gennaio 2016 prende il via la Dakar; il prologo (Buenos Aires - Rosario), una prima frazione che potremmo definire una “tappa di riscaldamento” non mette sotto sforzo i piloti ma è utile a decretare l’ordine di partenza della prima vera giornata di gara. Nel prologo i piloti, dopo essere saliti sul palco a Buenos Aires per la presentazione e i saluti al pubblico, affrontano un trasferimento di 171 km che li porta fino ad Arrecifes, dove si tiene la prova speciale di soli 11 km. Dopo la sfida al cronometro i piloti affrontano un secondo trasferimento di altri 164 km che li porta a Rosario per il primo bivacco. La partenza avviene secondo un ordine preciso, seguendo a ritroso la classifica dell’edizione precedente della Dakar. Gonçalves, arrivato 2° alla 37esima edizione del rally, parte per ultimo dato che Marc Coma, in seguito alla vittoria della scorsa Dakar, ha deciso di ritirarsi dalle corse. Dopo gli 11 km di speciale non abbiamo un solo pilota, ma due a pari merito: Joan Barreda, in sella alla Honda CRF450 Rally, e Ruben Faria, con la Husqvarna 450. Dietro di loro a soli 3” lo spagnolo Helder Rodrigues, con la Yamaha WR450F. Il migliore degli italiani è Alessandro Botturi in sella alla Yamaha, che chiude la prova cronometrata in 11esima posizione. Il nostro tester Francesco Catanese partecipa nella categoria “Malle Moto” dove i piloti non hanno alcun aiuto e fanno tutto il necessario da soli; il “Catano” (cliccando qui trovate la gallery dedicata a lui) termina il prologo 105°.

Tappa 1: la pioggia rovina tutto

La prima tappa di questa Dakar è senza dubbio sfortunata dato che viene annullata a causa delle condizioni atmosferiche proibitive in seguito a continui rimandi. La sicurezza dei piloti in gara viene al primo e le condizioni del tracciato non sono reputate idonee alla gara da parte della commissione; ad aggravare la situazione c’è il fatto che il soccorso aereo da parte degli elicotteri è reso impossibile dalle pessime condizioni atmosferiche. Il primo riscontro cronometrato viene quindi rimandato alla tappa successiva e la classifica non subisce alcuna variazione.

TAPPA 2: Price rimonta ed è 1°, anche nella generale

Finalmente la Dakar catapulta i piloti nella prima, vera, prova al cronometro. Ad avere la meglio è un ottimo Toby Price in sella alla KTM, seguito da Faria (Husqvarna) che chiude a soli 20” dall’australiano. 3° lo slovacco Stefan Svitko (KTM). A fine giornata però il primo colpo di scena: a Faria e Svitko viene comminata una penalità di 1 minuto a causa del superamento dei limiti di velocità nel tratto dove quest’ultima è controllata. Se per Ruben Faria questo non incide sulla posizione nella classifica della tappa, per Svitko significa arretrare al 5° posto. Al 3° posto finisce il francese Duclos (Sherco TVS). Fra gli italiani il migliore è Alessandro Botturi che arriva 11° malgrado una caduta che gli costa una lesione ai legamenti del polso; da segnalare però il brutto incidente di un altro azzurro, Simone Agazzi, che viene evacuato in elicottero in seguito alla caduta dalla sua Husqvarna. Il nostro tester Francesco Catanese chiude la tappa 125°. La classifica generale al termine della tappa vede virtualmente sul podio, in quest’ordine, Price, Faria e Duclos.

Tappa 3: Barreda il più veloce, ma vince Benavides

Nella terza tappa, accorciata a causa del maltempo, nessuno riesce a tenere il ritmo di un velocissimo Barreda (Honda), il pilota spagnolo però riceve una penalità che lo retrocede al 5° posto nella classifica della tappa a causa di una penalità di 1 minuto. La vittoria va quindi a Kevin Benavides (Honda), davanti a Gonçalves (Honda) e Antoine Meo (KTM). Joan Barreda scivola in quinta piazza dietro a Svitko. Il migliore degli italiani in questa tappa è Botturi che però cede il posto a Ceci, 26°, a causa di una penalità di 5 minuti che lo retrocede al 31° posto. Il nostro tester Francesco Catanese chiude la terza tappa 116°. La classifica generale al termine della tappa vede virtualmente sul podio, in quest’ordine, Svitko, Benavides e Barreda.

Tappa 4: super Barreda, ma è ancora punito dal velox. Vince Goncalves

La quarta tappa gioca un ruolo fondamentale nella classifica della Dakar 2016, si tratta infatti della prima tappa “marathon”, ovvero quella in cui i piloti al loro arrivo al bivacco non trovano assistenza da parte dei loro team ma devono provvedere a far tutto da sé. Inoltre, per rendere le cose ancora più complicate, gli organizzatori hanno deciso che per questa prima tappa marathon non è consentito nemmeno ai piloti lavorare sulle proprie moto. La prova speciale del circuito ad anello si disputa a un’altitudine media di 3.500 m s.l.m. con vette sopra i 4.000 m. I piloti, a causa della quota, devono fare i conti, oltre che con la difficoltà del percorso, anche con la carenza di ossigeno. Ad aggiudicarsi la marathon è un ottimo Barreda che cade nuovamente nell’errore della tappa precedente e si becca 5 minuti di penalità per eccesso di velocità nel tratto controllato. La penalità lascia la vittoria della tappa nelle mani di Gonçalves e slitta Joan al 4° posto. 2° al traguardo è l’argentino Benavides seguito dall’altro lusitano, Faria. Da segnalare una grande Laia Sanz che si ferma sul percorso per aiutare lo sfortunato Renet, vittima di un brutto incidente dopo 400 km di speciale. La direzione di gara restituisce al termine della tappa i 35’ durante i quali la spagnola ha offerto il suo aiuto a Renet, costretto ad abbandonare con un trauma cranico. Giornata positiva invece per il “Bottu”, il migliore fra gli italiani, che chiude la tappa al 17° piazzamento. Il nostro tester Francesco Catanese chiude la tappa 113°. La classifica generale al termine della tappa vede virtualmente sul podio, in quest’ordine, Svitko, Benavides e Barreda.

Tappa 5: Price è il primo all’arrivo, ma Goncalves sempre leader

La tappa 5 è caratterizzata dall’entrata in Bolivia, passando per un tratto alla quota di 4.600 m; la vetta più alta raggiunta durante la Dakar. In questa speciale si assiste al dominio KTM: il 1° a chiudere la speciale è Toby Price, seguito da Meo (poi arretrato all’ottava posizione a causa di una penalità di 5 minuti) e da Svitko. L’arretramento di Meo lascia però spazio sul podio di giornata a Paul Walkner, anche lui su KTM. Da segnalare la prova di Barreda che termina 4°, seguito da Quintanilla. Fra gli altri protagonisti Gonçalves chiude 12°, preceduto da Faria. Ancora una volta il migliore degli italiani è Alessandro Botturi che termina la quinta tappa al 20° posto; abbandona invece la Dakar 2016 Ghitti che non riesce a terminare la prova speciale a causa di alcuni problemi alla sua Yamaha. Il nostro tester Francesco Catanese chiude 111° la quinta prova. La classifica generale al termine della tappa vede virtualmente sul podio, in quest’ordine, Gonçalves, Svitko e Price.

Tappa 6: a Price la speciale più massacrante

La sesta è una delle tappe più insidiose di questa edizione del Rally perché prevede la più lunga delle prove speciali. A complicare le cose ancora una volta la quota, che tocca i 4.200 m e si mantiene su una media di 3.800 m s.l.m. La direzione di gara, ricordando i problemi dati dall’attraversamento delle saline durante la scorsa edizione della Dakar, decide per quest’anno di proporre ai piloti un percorso “semplificato” con l’obiettivo di aggirarle. Toby Price ripete il successo ottenuto nella tappa precedente imponendo il suo ritmo di gara, alle sue spalle Walkner e Gonçalves. Giornata amara per Barreda che vede sfumare ogni speranza di vittoria a causa di problemi meccanici che lo bloccano sul percorso. Riesce a terminare la tappa solo grazie ad un generosissimo Paolo Ceci che prima lo aiuta, e poi lo traina fino al traguardo. Fra gli italiani un ottimo Botturi chiude la sesta tappa in decima posizione, mentre Francesco Catanese arriva al traguardo con il 107° tempo. La classifica generale al termine della tappa vede virtualmente sul podio, in quest’ordine, Gonçalves, Price e Walkner.

Tappa 7: la prima vittoria di Meo

La settima prova rappresenta per tutti una sorta obiettivo intermedio, si tratta infatti dell’ultima prova prima della pausa che consentirà a piloti e team di tirare le somme su quanto successo fino a questo momento. Nella tappa 7 la quota non è più fra i potenziali problemi, ma i piloti devono affrontare la fatica dovuta al superamento di alcuni corsi d’acqua. Purtroppo il maltempo si rende protagonista, obbligando la direzione di gara ad accorciare la tappa che, di fatto, termina dopo il primo tratto cronometrato a causa dell’impossibilità per i piloti di attraversare i fiumi (il livello si era alzato sopra il margine di sicurezza). Il più veloce in questo caso risulta essere Antoine Meo che conquista la sua prima vittoria alla Dakar. Dietro di lui un buon Benavides, seguito da Gonçalves. Fra i protagonisti occorre segnalare Joan Barreda, che decide di non partire e di ritirarsi. Un altro pilota che abbandona la competizione è Walkner, sfortunatamente a causa della frattura a un femore rimediata cadendo dalla moto. Il primo fra gli azzurri è ancora Botturi che termina la settima tappa in 20esima posizione. Il nostro tester Francesco Catanese chiude invece 98°. La classifica generale al termine della tappa vede virtualmente sul podio, in quest’ordine, Gonçalves, Price e Svitko.

Il punto della situazione dopo la prima settimana di gara

Conclusa la tappa 7 piloti e team possono approfittare di un giorno di pausa in cui mettersi al lavoro sulle moto, sulla pianificazione delle strategie e riposare. La giornata di pausa ha però un altro scopo, quello di tirare le somme giunti a metà della competizione. La prima settimana di gara ha visto il maltempo essere protagonista, e con lui di pari passo le condizioni dei tracciati di gara. Numerosi piloti hanno saputo esprimere il loro potenziale, come ad esempio Toby Price, autore di 3 vittorie di tappa. Lo stesso vale per Barreda dato che anche lui porta a casa 3 tappe, anche se la rottura della sua Honda gli costa il ritiro da questa Dakar. La prima settimana di competizione sorride invece ad un’altra Honda, quella di Gonçalves. Il portoghese, malgrado non abbia ancora vinto alcuna tappa, è primo nella classifica generale grazie a un’ottima capacità di amministra re le sue gare e ai continui piazzamenti. Buona la Dakar di Svitko, che sembra adottare la stessa tattica di Gonçalves e, aiutato da qualche ritiro, si mantiene sul podio virtuale del rally. Fra i protagonisti c’è anche la prima delle donne in gara: Laia Sanz. La spagnola è decisamente competitiva e al termine della settimana è salda al 15° posto nella classifica generale; per lei una prestazione davvero maiuscola. Fra i grandi protagonisti di questa Dakar c’è anche Meo, il cinque volte campione del mondo enduro tiene testa e da filo da torcere a molti piloti più esperti in questo tipo di competizione. Considerando i piloti che non hanno mai terminato una tappa fra i primi tre troviamo degli ottimi rider come Quintanilla (Husqvarna), Farres Guell (KTM), Rodrigues (Yamaha) e Brabec (Honda). Questi ultimi sono stati capaci di terminare sempre le prove speciali in un’ottima posizione, ciò gli permette di mantenersi saldamente attaccati al gruppo di testa. E si sa, a volte la Dakar si vince anche con pazienza e strategia perché tutto può succedere. Al termine della prima settimana di gara gli italiani rimasti in sono sette e a guidarli c’è un grande Alessandro Botturi in 13esima posizione. A seguire 27° Cerutti, 56° Metelli, 57° Toia, 62° Ceci, 67° Lucchese. Il nostro tester, il “Catano” della Malle Moto, è al 101° posto in classifica generale. 
1/96 Dakar 2016: Kevin Benavides (Honda)

Tappa 8: Price è il più veloce e riconquista la testa della generale

A farla da padrone nell’avvio della seconda settimana di gara è Toby Price. L’australiano della KTM conquista la sua quarta tappa dimostrando di essere competitivo anche sulle dune. La seconda settimana vede infatti la gara spostarsi su un terreno sabbioso. 2° nella tappa 8 un grande Gonçalves che, malgrado una caduta che causa diversi danni alla moto, riesce a chiudere con un ottimo tempo la prova speciale. A staccare il terzo tempo è Pablo Quintanilla, per il cileno questa è la prima volta sul podio. A seguire Stefan Svitko, 4°, e Benavides, 5° al traguardo. Giornata da dimenticare per Metge e Meo, il primo parte 4° e chiude 16°, il secondo non riesce a ripetere l’ottima prestazione della tappa precedente. Botturi si conferma il miglior italiano in gara chiudendo la speciale con il 12° tempo. Il nostro tester Francesco Catanese invece abbandona la Dakar, per lui alcuni problemi meccanici rendo invano il tentativo di riparazione della moto da parte dello stesso “Catano”. La classifica generale al termine della tappa vede virtualmente sul podio, in quest’ordine, Price, Gonçalves e Svitko. La Dakar sembra sempre più una corsa a due, dato che Stefan Svitko ha un ritardo considerevole sui piloti di testa.

Tappa 9: Price ancora primo, problemi per Goncalves

La tappa 9 è la seconda delle due marathon ma questa volta cambia decisamente lo scenario di gara. A far compagnia ai piloti sarà il caldo torrido e una prova speciale a circuito costituito da un fuoripista quasi integrale fra dune, letti di fiumi e vegetazione secca. Ad aggiudicarsi la nona tappa, fermata in anticipo a causa del caldo insopportabile e della difficoltà per la maggior parte dei piloti di superare le dune, è un grande Price. L’australiano conferma di essere il più competitivo fra i piloti anche con la lancetta della temperatura che supera i 40°. A vedersela male è Gonçalves, che perde molto tempo a causa di un incidente durante il quale un arbusto si è conficcato nel radiatore della sua Honda. L’uscita di Gonçalves lascia vacante la 2° posizione nella classifica generale. Tornando alla tappa 9, dietro a Toby Price chiudono Benavides e Svitko, autori di un’ottima gara. Botturi è, fra gli azzurri, il più competitivo anche in questa speciale e chiude 12°. La classifica generale al termine della tappa vede virtualmente sul podio, in quest’ordine, Gonçalves, Price e Walkner. La classifica generale al termine della tappa vede virtualmente sul podio, in quest’ordine, Price, Svitko e Gonçalves. Quest’ultimo decisamente in ritardo a causa del tempo perso in questa tappa.

Tappa 10: la prima vittoria di Stefan Svitko

La decima tappa è una delle tappe più difficili per quanto riguarda la navigazione, i piloti infatti sono per l'80% del percorso in “fuori pista” e devono tirar fuori le loro doti da navigatori per raggiungere il traguardo quanto prima. Questa tappa, inoltre, vede il via in un modo eccezionale: auto, camion e moto partiranno mischiati (le dieci auto più veloci della nona tappa, le dieci moto e cinque camion partono allo stesso istante e aprono la strada a tutti gli altri piloti). Questo rappresenta sicuramente un alto livello di spettacolarità, ma un’ulteriore difficoltà per i piloti che dovranno lanciarsi in sorpassi tra la polvere. A causa del maltempo la tappa 10, come molte altre, viene accorciata a causa di un fiume in piena che rende impraticabile l’ultimo tratto. In questa cornice Stefan Svitko conquista la sua prima vittoria. Lo slovacco domina davanti a Benavides e al leader Price, 3° al traguardo. Fra i protagonisti lo sfortunato Gonçalves perde ulteriormente terreno e cede posizioni importanti nella classifica di tappa e in quella generale a causa di una consistente penalità che lo costringe a cedere il 4° posto nella decima speciale a Antoine Meo. Il francese, 5° nella classifica generale, può ora utilizzare le ultime tappe per agguantare il 4° posto occupato da Quintanilla. Purtroppo dopo il ritiro di Francesco Catanese un altro italiano abbandona la Dakar: per Alessandro Botturi la 38esima edizione della Dakar finisce alla tappa 10, a causa di problemi meccanici. A portare alti i nostri colori ci pensa ora Cerutti, 13° nella tappa numero 10 e 14° nella classifica generale. La classifica generale al termine della tappa vede virtualmente sul podio, in quest’ordine, Price, Svitko e Quintanilla. Quest’ultimo è tallonato, come abbiamo accennato, da Meo. Il grande ritardo accumulato da Gonçalves lo allontana ulteriormente dai piloti di testa, al termine della decima tappa è all’8° posto. 

Tapa 11: Antoine Meo conquista il suo secondo successo personale. Goncalves abbandona la gara

La tappa 11, caratterizzata dalla prevalenza di molta sabbia fine (il fesh-fesh) e dal caldo torrido, vede nuovamente la commissione di gara intervenire per modificare la speciale. Oltre al ritardo sulla partenza la prova della undicesima tappa viene accorciata a 243 km; mai come in questa Dakar i piani di gara sono cambiati. Malgrado le difficoltà la tappa 11 vede un grande Meo portare a casa la sua seconda vittoria personale. Il 1° posto permette al francese della KTM di agguantare il 3° posto nella classifica generale. Dietro a Meo chiude al 2° un grande Price, capace di amministrare il grande vantaggio accumulato senza correre rischi inutili. 3° il cileno Quintanilla, autore di una buona gara. Da segnalare il ritiro di uno dei grandi protagonisti di questa Dakar, Paulo Gonçalves. Il portoghese è autore di una brutta caduta che gli costa una commozione cerebrale, scrive la parola “fine” al suo rally. Il migliore degli italiani è Cerutti, 13°. Per quanto riguarda gli altri protagonisti a far parlare di sé è Espinasse, l’unico pilota a correre con una Husqvarna 125 2T. Il numero 111, contro ogni previsione è ancora in gara. Dato per spacciato fin da subito, Sylvain è riuscito a superare le faticosissime dune di Fiambalà. La classifica generale al termine della tappa vede virtualmente sul podio tre KTM, quelle di Toby Price, Svitko e Meo.

Tappa 12: Vince Rodrigues, Price gestisce il suo vantaggio nella generale

Alla penultima occasione possibile di questa edizione arriva la prima vittoria di tappa per Helder Rodrigues (Yamaha). Malgrado una Dakar corsa in sordina, il portoghese ha saputo chiudere bene le tappe precedenti posizionandosi quasi sempre nella top ten. La tappa 12 vede anche un intelligente Price gestire il vantaggio accumulato; al termine della speciale è 2°, seguito da un buon Benavides. Il diretto avversario Svitko termina la tappa al quarto piazzamento, perdendo 2’ rispetto alla testa della competizione. Per Toby Price è un ottimo risultato, senza correre alcun rischio rafforza ulteriormente la leadership in vista dell’ultima tappa. Per quanto riguarda Benavides il 3° posto nella tappa 12 gli permette di rosicchiare terreno sul diretto avversario, Pablo Quintanilla, in vista del podio finale. Il cileno della Husqvarna termina la speciale con il 6° tempo e, con poco meno di 4’ di vantaggio nella classifica generale, dà l’opportunità a Benavides di lottare per la conquista del podio. Con questa vittoria Rodrigues, attualmente 5° nella classifica assoluta, si avvicina al 4° posto. La battaglia per definire i tre piloti dopo la coppia di testa è rimandata all’ultima tappa. Giornata nera per Antoine Meo che durante la speciale cade e si rompe un polso. Il suo incidente non gli permette più di essere competitivo e chiude la tappa 12, con i denti stretti, 24°. Purtroppo per il francese sfuma il podio. Il migliore degli italiani è un grandissimo Cerutti che completa la speciale chiudendo la top ten, e portandosi al 12° posto in classifica. La classifica generale al termine della tappa vede virtualmente sul podio Toby Price, sempre più vicino al successo che ora è una formalità. 2° Svitko, 3° Quintanilla. Gli ultimi km di questa Dakar, martoriata dal tempo e dai tagli di percorso, sono quelli che riportano i piloti a Rosario. Sul gradino più alto del podio l’australiano Toby Price.

Tappa 13: Price è il primo australiano a vincere una Dakar, 15esimo successo KTM

La tappa numero 13 è una tappa relativamente semplice, tratto che riporta i piloti a Rosario per la festa finale. Toby Price, grazie al buon vantaggio accumulato sul diretto avversario Svitko, decide di non prendersi alcun rischio e di portare a termine l’ultima speciale con calma. Il cronometro per lui si ferma a 48h 09’15”, questo il tempo che ha impiegato per coronare due sogni: vincere la sua prima Dakar e regalare alla KTM il quindicesimo successo consecutivo. La vittoria della tappa va però al cileno Quintanilla, autore di un’ottima gara e deciso a difendere la sua posizione in classifica. Dietro al cileno della Husqvarna arriva Benavides, 2° con un ritardo di 1’41”, e Rodrigues, 3° a 2’37”. Toby Price conclude la tappa al 4° posto seguito da Svitko, sul quale rafforza la sua leadership. Il migliore degli azzurri è Cerutti, che con il 15° posto in questa speciale chiude la Dakar 2016 al 12° posto nella classifica generale. Fra i protagonisti, la spagnola Laia Sanz chiude l’ultima tappa al 18° posto con qualche linea di febbre, in ritardo sulla testa del gruppo di 16’10”. Antoine Meo, che dopo la brutta caduta della tappa 12 chiude a denti stretti la 38esima edizione del rally a causa di una frattura al polso, chiude 70°; per lui il sogno del podio è rimandato alla prossima Dakar. All’arrivo a Rosario non resta che festeggiare i vincitori: Price, Svitko e Quintanilla; l’appuntamento è rimandato alla prossima edizione.

Dakar 2016: classifica finale

Pos. Pilota Moto Tempo Distacco Penalità
1 PRICE (AUS) KTM 48:09:15 - -
2 SVITKO (SVK) KTM 48:48:56 00:39:41 00:01:00
3 QUINTANILLA (CHL) HUSQVARNA 48:58:03 00:48:48 -
4 BENAVIDES (ARG) HONDA 49:04:02 00:54:47 -
5 RODRIGUES (PRT) YAMAHA 49:04:59 00:55:44 00:05:00
6 VAN BEVEREN (FRA) YAMAHA 49:55:44 01:46:29 -
7 MEO (FRA) KTM 50:06:02 01:56:47 -
8 FARRES GUELL (ESP) KTM 50:10:15 02:01:00 -
9 BRABEC (USA) HONDA 50:20:42 02:11:27 -
10 MONLEON (ESP) KTM 51:37:04 03:27:49 -
11 METGE (FRA) HONDA 51:59:20 03:50:05 -
12 CERUTTI (ITA) HUSQVARNA 52:20:55 04:11:40 -
13 PATRAO (PRT) KTM 52:23:47 04:14:32 00:01:00
14 GYENES (ROU) KTM 52:28:03 04:18:48 -
15 SANZ (ESP) KTM 52:42:43 04:33:28 -
32 CECI (ITA) HONDA 57:38:15 09:29:00 00:03:00
43 METELLI (ITA) KTM 61:04:58 12:55:43 00:16:00
44 LUCCHESE (ITA) YAMAHA 61:18:02 13:08:47 00:23:00
48 TOIA (ITA) KTM 62:59:55 14:50:40 00:00:30
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