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25 November 2013

Contraddizioni

Anticipiamo qui l’editoriale che troverete sul numero di dicembre di Motociclismo. L’articolo è firmato da Massimo Bacchetti, editore incaricato di Edisport Editoriale srl

Contraddizioni

Dal 2016 dopo i successi in Superbike vogliamo andare in MotoGP per vincere subito. Concentreremo a Noale e Scorzè tutte le attività di sviluppo per dare un futuro a questi stabilimenti produttivi”. Ad annunciarlo al Salone della Moto di Milano Roberto Colaninno, il presidente del Gruppo Piaggio, che controlla Aprilia, durante la presentazione della “nuova” Vespa Primavera. Qualche giorno prima a Pontedera Mauro Faticanti, il segretario nazionale del settore due ruote della Fiom-Cgil, non è soddisfatto quando esce dall’incontro con Roberto Colaninno e sul futuro dello storico Marchio e delle migliaia di operai che vi lavorano, afferma: “La cosa che preoccupa di più è che Colanninno non ha preso impegni per i prossimi 4 anni (fino al 2017, ndr) in termini di piano industriale e quindi di lavoro. Di sicuro ci ha detto che le tre ruote sono morte (la storica Ape,ndr) e in Aprilia c’è un grosso problema, che parte delle meccaniche Aprilia vengono prodotte a Pontedera e che tutto è legato a cosa accadrà nello scenario economico nazionale nei prossimi anni. Nessun impegno anche per il mantenimento dei livelli occupazionali e della produzione a  Pontedera”. E il 17 ottobre 2013, a Scorzè, Colaninno ha riconosciuto un problema occupazionale in Aprilia perché “Aprilia è sovradimensionata rispetto al mercato” in quanto gli scooter stanno andando a picco e la moto è in netta contrazione: “Ma noi non accetteremo alcun ridimensionamento”, sbotta Matteo Masiero (povero lui!) di Fim-Cisl Venezia.

 

In 20 giorni il Presidente ha detto il contrario di tutto, pensando che Mauro Faticanti, Matteo Masiero e tutti i lettori dei suoi comunicati stampa ripresi fedelmente dai quotidiani e da internet non fossero in grado di leggerne le continue contraddizioni. Qualcuno può pensare che io ce l’abbia con Roberto Colaninno visto che da anni, dopo essere stato il primo a sponsorizzare il suo arrivo in Piaggio (rileggete la mia intervista su Motociclismo di giugno 2004 a Savino Pezzotta - Segretario Generale CISL), non gliene lascio passare una. Nulla di più falso. Non sono le mie sollecitazioni a fare male a Colaninno, ma i suoi comportamenti da industriale e la comunicazione che fa di se stesso. Anche nel paddock del Motomondiale fonti molto autorevoli ci dicono che Aprilia non correrà (mai) in MotoGP nel 2016 contrariamente a quanto dichiarato da Colaninno; pare anzi che la “sparata” al Salone sia stato solo un modo per colmare il vuoto lasciato dall’assenza di novità.

 

E allora? Deve mollare la Piaggio? La mia risposta è no! Deve mollare Colaninno? Meno che mai! E come se ne esce? Recuperando i valori che sono propri di Piaggio, ma anche di Aprilia e Moto Guzzi: ascoltare il mercato, coglierne i messaggi, capirne i bisogni, interpretare il momento, come fece Enrico Piaggio, “il Visionario”, quando di fronte alla sua fabbrica distrutta dai bombardamenti comprese che il suo futuro non era con gli aerei o le pentole d’alluminio, ma con un nuovo prodotto capace di risolvere il problema di mobilità degli italiani. Non c’è differenza oggi dai tempi di Enrico solo che la prima mobilità per i futuri mercati del mondo dovrà avere questi requisiti: Sicurezza e rispetto per l’Ambiente, mantenendo l’aspetto ludico. Solo così gli stabilimenti di Pontedera, Mandello, Noale e Scorzè potranno riprendere vita e con essi ridare speranza a tutti i lavoratori del gruppo… E il sottoscritto? È il mio sogno tornare a tifare per il ragionier Roberto Colaninno.

 

Massimo Bacchetti

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