Statistiche web

Connectedride: c'è poco da Ride

L'elettronica sulla moto? Ci salva la vita. Ma può anche diventare un incubo. E lo diventerà

Connectedride: c'è poco da ride

Quelli che sparano “io controllo la moto col polso destro, io guido di traverso senza traction”. Mi fanno ridere. Nel mondo ci riescono in quattro, e uno ha smesso di correre. Se non sei uno di questi, tieni pure attaccati tutti i controlli che hai, valà che è meglio. Io li tengo, in pista, quando guido le maxi da 200 CV (ad esempio la Bimota BB3). Mi diverto lo stesso, mi sento più tranquillo. A volte mi balugina in mente che senza tutti quelle diavolerie molto probabilmente, anzi sicuramente, mi sdraierei dopo qualche curva. Mi incupisce un po'. Poi mi passa.

Questa premessa mi serve, perché non vorrei che tu pensassi che io sia contro l'elettronica. La amo in tutte le sue forme, dal telefonino, al computer, alla moto. Però… C'è un però.

 

UN FUTURO FANTASTICO

Avete presente il ConnectedRide? Per ora (fortunatamente) è "solo" un progetto di ricerca promosso dalla BMW. In sostanza lo scenario futuro è questo: ogni veicolo sarà dotato di un dispositivo satellitare che trasmette la sua posizione e velocità. Così, "dall'alto", un sistema potrà controllare tutto il traffico. Considerando che oggi tutto è - o può essere - monitorato e controllato, sulla moto si può installare un dispositivo che integrato con l'elettronica apre un mondo fantastico.

 

LA MOTO INTELLIGENTE

Dico solo alcune funzioni del ConnectedRide. La moto ti può avvertire se all'incrocio sta arrivando un'auto, ti può dire se questa sta rallentando oppure rischi che ti travolga, così freni e sti salvi. Ti può anche aiutare nei sorpassi, segnalare se stai superando un limite di velocità (e magari non te ne sei accorto). Poi c'è anche il riconoscimento di caduta collegato automaticamente con un call center. Poi basta, non aggiungo altro, perché ci sono altre mille idee possibili, segnalazioni sul percorso, sul traffico, sulla posizione dei nostri compagni di viaggio, sul meteo, sui semafori, sui benzinai, dov'è il distributore dove la benzina costa meno...

 

MA C'È ANCHE MOLTO ALTRO

Che altro si può fare con l'elettronica? Vediamo. In futuro su tutte le moto ci saranno il ride by wire, il traction control, la piattaforma inerziale, le sospensioni attive, l'ABS-MSC, quel sistema che ti permette di frenare in curva senza pensare a niente (ce l'hanno le KTM 1190 Adventure, compresa la 1290 Super Adventure che arriva a Colonia, e da fine ottobre la BMW HP4, che lo chiama ABS Pro). Una moto così equipaggiata riesce a addirittura a valutare il grip dell'asfalto e quindi sul cruscotto ci potrà essere una fascia di led colorati che faranno vedere di quanto ti avvicini al bloccaggio delle ruote (poi eventualmente interviene l'MSC-ABS), oppure se la piega che si stai facendo è sicura. Se il rischio è elevato si accenderà un flash-led tipo cambiata, così ti dai una regolata. In una situazione di rischio l'elettronica può azionare la procedura di controllo della stabilità, agendo sui freni, sull'acceleratore, sulle sospensioni in modo da fornire un bell'aiuto a ristabilire l'equilibrio.

 

ORA PASSIAMO AL PEGGIO

In ogni momento il Grande Fratello ConnectedRide (GFC) sa cosa stai facendo. Sei su una strada con limite di 50 km/h? Regola il ride by wire in modo da non farti superare questa velocità. In autostrada scordati la sgasata a oltre i 130. Inoltre: fai una piega estrema? Una staccata troppo brusca? Dai troppo gas in uscita di curva? In questi casi il GFC ti "punisce" dimezzandoti la potenza, fino a quando non ti dai una calmata e riprendi a guidare come si deve. Insomma, potrai andare a manetta solo in pista, oppure nelle fantastiche autostrade tedesche, ma solo nei tratti dove non c'è il limite. Ah, un'altra funzione: vuoi impennare? Certo, lo puoi fare, ma solo in aree dove è consentita questa pratica scellerata, quindi nemmeno nei circuiti, ma solo nelle aree dedicate, che dovranno essere registrati sul database del GFC. Quindi si capisce come andrà a finire: le belle pinne di una volta? Scordatele.

 

PENSATE SIA FANTASCIENZA?

Questo scenario apocalittico per fortuna è lontano. Non perché non ci stiano lavorando, ma perché prima che tutti i mezzi vengano dotati di sistema satellitare ce ne vuole di tempo. Ma prima o poi ci arriveremo. Pensate agli anni '60. Sì, certo, qualche multa arrivava, ma robetta; in sostanza su strada c'era l'anarchia. Allora si parlava di casello-casello; oggi ai 160 di media chi ci pensa più, grazie al Tutor, ai velox, radar e quanti altri accidenti ancora hanno inventato. Poi ci sono i varchi per le ZTL, per le preferenziali. La direzione è quella, non c'è nulla da fare. 

 

QUALCHE SPUNTO DI RIFLESSIONE

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA