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28 March 2013

Comparativa maxienduro: mappa rain contro mappa sport

Ecco come le differenti esperienze dei tester possono far giungere a conclusioni diverse da persona a persona. Riflessione di Mario Ciaccia durante la comparativa maxi enduro in Grecia

Comparativa maxienduro: mappa rain contro mappa sport

di Mario Ciaccia

Lepanto, Grecia, siamo a metà della sfida tra le otto maxienduro. Si sta già verificando ciò che rende magiche le prove di gruppo: ovvero il melting pot di opinioni, talvolta persino opposte, che devono però essere convogliate in un pensiero unico. Ma com’è possibile che una moto produca pensieri opposti? C’è una parola inglese che spiega questo: background. Ciascuno degli otto tester ha la sua storia, la sua esperienza ed in base a quella giudica ciò che guida. Ma non sei un vero tester se ti limiti al tuo vissuto. Non devi dire “questa moto mi piace” o “non mi piace”, ma “ha questa caratteristica”, in modo che chi è fatto in un certo modo capisca se la moto è adatta o meno alle sue esigenze. Però non penserete che tale aplomb regni anche dietro le quinte: macché, ci sta che tra tester scappino frasi tipo “a me ‘sta moto fa schifo”, magari rivolto a uno che risponde “pensa che è la mia preferita”.

 

CADONO I PREGIUDIZI
Inoltre, per quanto uno voglia fare il bravo, è inevitabile avere dei pregiudizi: l’importante è sapere ignorarli al momento della prova. Per esempio, io di pregiudizi ne avevo quasi per ciascuna delle otto moto. Verso la BMW R 1200 GS ce l’ho perché è troppo di moda, mi ha stufato, ce l’hanno tutti, anche quelli che non fanno sterrati, non fanno viaggi, non hanno esperienza. Per questo preferirei che vincesse qualcun’altra, magari una outsider. Al momento, però, per me è quella che va meglio di tutte… Avevo pregiudizi verso la Moto Guzzi Stelvio, in questo caso positivi: le Guzzi mi piacciono fin da quando il mio liceo era pieno di ragazzi che venivano con la V35, 30 anni fa, quindi puntavo sulla Stelvio, visto che trasmette le stesse sensazioni “animali” di quei tempi. E infatti resta la mia beniamina. Verso l’Aprilia Caponord provo lo stesso rancore che i genitori provano verso i figli indesiderati, che non hanno colpe: anni fa, a Noale annunciarono la Tuareg 750, che faceva sbavare i “fuoristuristi” come me. Quella moto non s’è mai vista, in compenso, al suo posto, hanno fatto questa moto 100% stradale. Difficile amarla, sulla carta; invece, all’atto pratico, è diventata una delle mie preferite. Ero prevenuto anche nei confronti del cambio automatico della Honda Cross Tourer, semplicemente perché non mi piacciono gli scooter. Ma poi ho provato questo “doppia frizione” e ho capito che non c’entra nulla con gli scooter, è veramente bello.

LE IDEE DEGLI ALTRI
E gli altri sette tester? Anche loro hanno delle idee e si divertono a vedere se queste sopravvivono o meno dopo che hanno provato a fondo le moto. Montano in sella, guidano, scendono e si parlano. A me è stato detto: “Scendi dalla KTM 1190 LC8, sali sulla Triumph Explorer e ti sembra ferma, da quanto è meno potente”. Allora ho fatto l’esperimento. La Kappa m’è sembrata così così, la Explorer un aereo. Qualcuno dei due è pazzo, quindi? No, no. Bisogna andare al background. Perché una comparativa sia completa, occorre che i tester appartengano a tutti i generi di motociclista. Si mischia il turista contemplativo con quello che in pista fa pure le gare. Così, se da un lato lo “smanettone” si concentra nel giudicare la cattiveria del motore della KTM 690, dall’altro il turista farà notare che i bagagli finiscono esattamente sopra il tappo del serbatoio, quindi andranno tolti a ogni pieno. In questa comparativa greca ci sono persone che corrono nei rally (Francesco Catanese) e nell’enduro (Angelo Barbiero), gente esperta di guida in pista (Federico Aliverti e Luca Bono), esploratori d’Africa (Roberto Musi) e tranquilli turisti (Marco Villa e Stefano Marzola), o “fuoristuristi” (Mario Ciaccia). Cliccate qui per vederli in azione e in relax

 

LA MOTO CON LA COPERTA CORTA 
Io sono il più lento, sia per mancanza di vocazione pistaiola, sia perché non riesco a usare i motori agli alti regimi. È più forte di me, mi sembra di picchiare degli animali innocenti.  Uso solo i bassi e i medi, accelerando dolcemente. Al contrario, tra noi c’è chi ama vivere perennemente in zona limitatore, col gas a martello. Escono dalla curva e hanno già la manopola del gas a fondocorsa. Quello che io faccio con la quarta marcia ai bassi regimi loro lo fanno in seconda agli alti. Sicché, ho scoperto che la KTM 1190 soffre della cosiddetta “coperta corta”: per arrivare ai 150 CV dichiarati, secondo me ha perso un po’ di sostanza ai bassi (ma gli altri tester mi dicono che non è vero). Fino ai 4.000 giri mi sembra proprio spingere meno delle altre, sia con la mappa da asciutto sia da bagnato; io sono uno che raramente cambia sopra i 5.000, per cui, clamorosamente, con questa moto vado più piano che con le altre; ma tra noi c’è chi non scende mai sotto i 6.000 ed è da lì in su che la Kappona diventa un razzo e inizia a recuperare sulla Triumph che, invece, già a 1.500 giri spinge tanto. Quindi, come vedete, nessuno è pazzo. Le differenze di stile e di esperienze salgono fuori continuamente. Oggi pioveva e ciò rendeva pericoloso piegare sul famoso asfalto costiero greco, privo di grip già col sole. Veniva da pensare che quelli col background enduristico avrebbero fatti i numeri, dato che sono abituati a gestire le perdite di aderenza, ma non è così: “Sull’asfalto le gomme partono di colpo, non avvisano con largo anticipo come le tassellate sulla terra” spiegava Francesco Catanese.

 

NON CLICCATE QUELLA MAPPA!
Altre differenze d’uso, le mappature. Verrebbe scontato pensare che gli smanettoni usino la “sport” anche sotto la pioggia e i tranquilli la “rain” anche col sole, ma non è così. Proprio perché accelero dolcemente e cambio a metà regime io non ho bisogno della mappa “rain”, perché con quella non vado avanti. Infatti, uso la “sport” senza problemi. Mentre è chiaro che uno abituato a tenere il gas sempre spalancato non potrà farlo, sull’acqua, con la mappa sport, perché si metterebbe la moto per cappello. Ma non una di queste maxienduro: hanno tutte il controllo di trazione, loro.

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