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Comparativa maxienduro: hanno senso 3.168 riding mode?

Nuovo sguardo ai block notes dei tester: 8 moto con 18 mappe motore, 22 setting di traction control, 8 modi d’intervento dell’ABS, sospensioni semiattive a regolazione elettronica e un cambio sequenziale. Basta un clic o è facile andare in confusione?

Comparativa maxienduro: hanno senso 3.168 riding mode?

Grazie all’elettronica le moto moderne sono diventate camaleontiche. Per esempio, le maxienduro possono assumere un carattere sportivo, turistico, cittadino oppure da vere e proprie off-road. Basta un clic? Non è proprio così. Perché progettare l’interfaccia di navigazione dei vari menù non è semplice e rivela due diverse scuole di pensiero.

 

APRILIA E BMW AGLI ANTIPODI

C’è chi, come BMW , tende a diversificare al massimo le funzioni dei vari pulsanti, dedicandone uno per ogni caratteristica da modificare (mappatura motore, sospensioni, ABS, ecc…) oppure chi, come Aprilia , affida la maggior parte delle regolazioni ad un unico commutatore. Entrambe le soluzioni hanno pro e contro: nel primo caso c’è una maggiore intuitività d’uso, ma si rende necessaria una perfetta distribuzione dei bottoni, che altrimenti potrebbe risultare troppo caotica; nel secondo caso si ha tutto a portata di pollice, ma è necessario un periodo di assuefazione (che in una prova come questa, in cui i tester saltano continuamente da una moto all’altra è difficile da raggiungere) per imparare automatismi fatti di premi una volta, poi tieni premuto, poi premi due volte, ripremi, ecc…

 

DUCATI OTTIMIZZA, KTM USA IL JOYSTICK

Tra le strumentazioni con maggiori opzioni, la più intuitiva in assoluto è quella della BMW GS, che ha funzionalità chiare e ben evidenti suddivise per ogni singolo pulsante. Ad esempio, per selezionare la mappa motore, basta scorrere le diverse possibilità, utilizzando il tasto Mode, soffermandosi per qualche secondo su quella desiderata e il gioco è fatto! Al contrario Aprilia Caponord e Ducati Multistrada risultano meno “amichevoli” al primo approccio perché le schermate fatte di menu e sottomenu si comandano tramite un solo commutatore che si trova a dover assolvere molte funzioni. La massima ottimizzazione del numero dei pulsanti è chiara sulla Ducati Multistrada, che addirittura affida l’attivazione delle manopole riscaldate allo starter d’avviamento. KTM ha risolto il problema della “navigazione” con una sorta di joystick, simile a quello dei videogiochi: in questo modo si possono scorrere tutte le opzioni, organizzate per pagine, in modo pratico.

 

QUANTO SONO AMICHEVOLI LE GIAPPONESI

Le altre concorrenti dispongono di un minor numero di funzioni, risultando ben più “amichevoli”: la Honda Crosstourer ha un bottone bene in vista per disinserire il traction control e lo stesso discorso vale per il semplice pulsante di selezione della mappa posizionato sul blocchetto destro della Yamaha Super Ténéré . La Moto Guzzi Stelvio ha il comando identico a quello della Aprilia Caponord, ma dovendo comandare un minor numero di opzioni è più semplice da utilizzare; la Triumph Tiger Explorer XC, con un doppio pulsante, è abbastanza pratica.

 

LA COMPARATIVA ARTICOLO PER ARTICOLO

Se volete ripassare l’argomento, ecco qui i link tramite i quali raggiungere tutti gli articoli, i video e le gallery riguardanti la comparativa maxienduro 2013 in Grecia.

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