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Niente soldi: stop alle misure per la sicurezza dei motociclisti

Nessun riscontro positivo in Commissione Bilancio per le proposte Ancma per la modifica al Codice della Strada (limitazione della presenza di ostacoli fissi e guardrail ai lati delle strade; 125 in autostrada; apertura delle corsie preferenziali a bici, moto e ciclomotori; emanazione di linee guida sulla progettazione di strade sicure per le due ruote): manca la copertura finanziaria

Niente soldi: stop alle misure per la sicurezza dei motociclisti

Dopo mesi di lavoro, un parere della Commissione di Bilancio del Senato rischia di bloccare l’iter di un provvedimento che era stato finalmente licenziato dalla Camera dei Deputati dopo l’estate, raccogliendo il consenso trasversale di tutte le forze politiche. Parliamo delle modifiche al Codice della Strada in favore della sicurezza per gli utenti deboli, quindi anche ciclisti, motociclisti e ciclomotoristi. Il Motivo della bocciatura sarebbe legato ai costi e alla mancanza di copertura finanziaria, sebbene all’epoca della presentazione non fossero state sollevate obiezioni di sorta.
Una serie di misure, quelle proposte da Confindustria ANCMA, relative alla sicurezza e alla mobilità delle due ruote, che rischia di finire in un nulla di fatto. Rischiano di sfumare l’accesso di biciclette, ciclomotori e motocicli alle corsie urbane riservate ai mezzi pubblici, l’apertura delle autostrade ai mezzi a due ruote con più di 120 cc, la limitazione della presenza di ostacoli fissi e guardrail ai bordi della carreggiata, nonché l’emanazione, da parte del Ministero dei trasporti, di linee guida sulla progettazione di strade sicure per le due ruote.

 

Capelli: “bocciatura indiscriminata e generalizzata”

Il presidente di Confindustria ANCMA, Corrado Capelli, non si capacità di come, nella seduta dello scorso 26 febbraio, la Commissione Bilancio del Senato abbia potuto prendere una tale decisione: “Nonostante le numerose verifiche e approfondimenti effettuati nel corso delle ultime due settimane, ancora non siamo riusciti a capire il motivo per il quale alcune di queste misure, incluse quelle proposte da Confindustria ANCMA in materia di sicurezza e mobilità su due ruote, comporterebbero maggiori oneri per le finanze pubbliche. La ragione della bocciatura – aggiunge Capelli – sarebbe da ricercarsi nella mancata copertura finanziaria delle misure contenute nel provvedimento, che è invece prevista dall’art. 81 della Costituzione. Ma queste e altre disposizioni non comportano un solo euro di aggravio per il bilancio dello Stato e, pertanto, non si comprende il motivo di una bocciatura indiscriminata e generalizzata”.

 

Un passo indietro per la sicurezza di scooeristi e motociclisti

Se effettivamente le cose dovessero restare come sono, il tanto auspicato miglioramento per la mobilità e la sicurezza degli utenti delle due ruote andrebbe a farsi benedire.“Il parere della Commissione Bilancio – conclude il presidente di Confindustria ANCMA – reso noto alla vigilia di un ciclo di audizioni parlamentari indette per ascoltare il punto di vista di enti e associazioni legate alla circolazione stradale, può concretamente vanificare l’approvazione di misure che contribuirebbero a migliorare sensibilmente gli standard di sicurezza degli utilizzatori di veicoli a due ruote, obiettivo più volte descritto come prioritario dalle istituzioni comunitarie e nazionali e per noi di assoluto rilievo e primaria importanza. Ma i fatti sembrano andare in un’altra direzione”.

 

Incidenti: feriti (e morti) costano davvero meno?

Viene da chiedersi se, a fronte della “mancata copertura finanziaria delle misure contenute nel provvedimento”, i feriti (e morti) che si contano ogni anno sulle nostre strade costino davvero meno allo Stato. Nel 2013, secondo dati Aci-Istat, su 41.618 incidenti a motociclisti ci sono stati 724 decessi, mentre su 14.769 incidenti di ciclomotori sono stati 125. Delle 3.385 vittime della strada nel 2013 (dati Ania), oltre un quarto era a bordo di uno scooter o una moto.
Oltre il 40% dei morti sono giovani tra i 14 ed i 29 anni e, anche se gli incidenti di moto e scooter sono in diminuzione (vuoi per il progresso dei mezzi, vuoi per una maggiore consapevolezza rispetto al passato), l’indice di mortalità per le due ruote è più che doppio rispetto alle auto. Insomma, non bastano Airbag (qui l’ultima novità Dainese-Peugeot), ABS, controlli di trazione e quant’altro: servono certamente prudenza ed attenzione, ma anche un’educazione stradale all’altezza dei mezzi (tecnologici) che guidiamo. Ma niente possiamo quando la causa degli incidenti sono il degrado delle strade o il mancato rispetto nei nostri confronti da parte degli altri utenti della strada... Per una volta si stava per riuscire ad andare al di là delle solite raccomandazioni ai motociclisti di guidare responsabilmente e con maggior rispetto del Codice (come se automobilisti, furgonisti e camionisti fossero immuni da colpe, anche se alla fine le conseguenze peggiori le subiamo noi), invece questo è un vero e proprio passo indietro. Ma la discussione continua...

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