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Chiamali, se vuoi, slowtravellers

Sono giovani, viaggiano su piccole moto con budget ridotti. È una nuova generazione di viaggiatori che ricercano la lentezza come dimensione esplorativa. Vi avevamo chiesto di votare per loro: vi sveliamo il vincitore

Chiamali, se vuoi, slowtravellers

Non vogliamo commettere l'errore di contrapporli alla categoria “fast” o “big” dei motociclisti: non solo perché li renderemmo antipatici alla stragrande maggioranza del popolo che viaggia su due ruote, ma anche perché non costituiscono in realtà una categoria con dei dogmi da seguire, uno stile omogeneo, aspirazioni univoche. Oltretutto molti di loro non rinuncerebbero a scatenare i cavalli se gli capitasse l'occasione di impugnare una moto “vera”. E, infine, siamo sicuri che non sono gli unici ad apprezzare la dimensione della lentezza: questa è un modus vivendi, una dimensione dell'anima che hai dentro, indipendentemente dal mezzo che cavalchi. Comunque vogliamo credere che gli slowtravellers rappresentino una bella realtà che ha solo bisogno di essere raccontata per esistere. È quello che abbiamo cercato di fare nello speciale “motorette” che vi proponiamo su Motociclismo di gennaio, senza voler essere esaustivi sull'argomento. Abbiamo selezionato sei storie fra le tante (sempre di più) che ci arrivano in redazione per le quali vi avevamo chiesto di scegliere il vostro preferito candidandolo a vincere le borsa da sella WP 406 e lo zaino WP 403 messi in palio da GIVI.

Ebbene il vincitore è Davide Taloni con 93 voti contro i 73 di Stefano Zanaboni & Andrea Segato, ma ognuno dei racconti ci ha colpito per ragioni diverse (una piccola idea potete farvela guardando le foto della gallery 1 e 2, oppure visitando la nostra pagina Facebook Motociclismo All Travellers).

 

SIMONE, MALATO DI 50 CC

È forse il più convinto dei sei sul mezzo da usare per girare il mondo, che secondo lui deve essere un 50 cc. E non tanto perché gli piaccia andare piano ma perché per lui l'avventura è inversamente proporzionale alla stazza del mezzo, ovvero solo con le cosiddette motorette vivi appieno l'esperienza del viaggio, con tutti gli imprevisti del caso, che a dirla tutta, non sono mai stati così tanti. Ci racconta la sua traversata delle Americhe dalla Terra del Fuoco all'Alaska (“Fuego2ice”) su una Beta RR Enduro 50.

 

STEFANO & ANDREA, L’ITALIA PUÒ ESSERE “ROCK”

Loro, invece, rappresentano la santa gioventù: la voglia irrefrenabile di andare, senza porsi troppe domande, con zaino spalla e tenda sempre pronta. Hanno un aspetto più scapigliato di quello che sono: il loro viaggio (“Let’s rock this fucking country”), per quanto freak sia, ha un piano. Che è quello di conoscere l'Italia prima di conoscere il mondo (decisamente controcorrente rispetto a tanti ragazzi che si propongono esattamente il contrario) e lo fanno in sella ad una Vespa PX 125 del 1978 e una Honda CB400N del 1980.

 

DAVIDE, MUSICA E ASFALTO

È la storia più romantica: Davide un giorno ha deciso di unire la sua passione per la musica e per le due ruote caricando la sua Vespa GTS 250 con chitarra amplificatore, casse, microfono e girare l'Italia facendo conoscere le sue canzoni: nelle piazze, nei porti, sui passi alpini... Il suo racconto si fa emozionante soprattutto quando svela i dubbi e le paure di un artista che si trova a doversi esibire di fronte ad un pubblico “improvvisato”, che non si aspetta un concerto “volante”.

 

ANTONIETTA: QUANDO IL FOOD DIVENTA UNA META

L'abbiamo eletta la chef di “Motociclismo All Travellers” perché da quando è nata la nostra community ci delizia con le sue cene e merende, sempre a base di prodotti naturali che rivisitano tradizione. Ci piace perché rappresenta una nuova generazione di viaggiatori/blogger che non si limitano ad alimentare il loro pubblico on line ma anche on the road. Il suo “Vespa Fud Tour” è il tentativo di trasporre sulla strada il network di conoscenze/incontri fatti sul web.

 

GERARDO, PAMELA E FEDERICO: IL MONDO IN UN CIAO

Come Simone, Pamela e Gerardo credono fortemente nelle (scarse) doti del loro mezzo, fra i più piccoli che si possano immaginare: il Ciao. non sono nuovi a grandi tirate con questo motorino: lo scorso anno avevano affrontato Trieste-Londra, quest'anno ci propongono Trieste-Valencia e, il prossimo anno, Valencia-Lisbona, passando per il Marocco. Federico si è aggiunto alla coppia per provare l'ebbrezza di un viaggio alla media di 30 km/h e, ad avventura conclusa, ha smontato il suo Ciao, lo ha inscatolato e lo ha spedito a casa.

 

TOMMASO & FRANCESCA: FELICITÀ POST-LAUREA

Con loro riviviamo lo stato di esaltazione post laurea: finita l'Università, ti puoi concedere il viaggio che hai rimandato per anni e che puoi affrontare con quella leggerezza d'animo che solo a fine scuola puoi provare. Tommaso e Francesca, insieme nella vita oltre che in viaggio, in sella ad una Honda XR 250 Baja del 2000, con 57.342 km alle spalle hanno attraversato Lo Sri Lanka a caccia di quel verde-risaia che hanno immaginato leggendo i libri di Terzani e che per loro  significa pace e tranquillità.

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