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Husqvarna: Roberto Maroni, pensaci tu

Il caso Husqvarna si allarga a macchia d’olio, suscitando ora l’interessamento delle istituzioni. La Regione lombardia potrebbe portare la questione davanti al Presidente del Consiglio Letta

Husqvarna: roberto maroni, pensaci tu

In riva al lago di Varese le acque si muovono, eccome. Si susseguono una dietro l’altra le notizie che riguardano la sede di Husqvarna a Cassinetta di Biandronno (VA). Vi avevamo parlato della notizia dello stop alla produzione a partire da agosto, poi della commovente lettera di uno dei dipendenti, infine della mobilitazione dei lavoratori e dei sindacatiIn questi ultimi giorni ci sono state ulteriori novità, con un interessamento che sembra coinvolgere sempre più anche le alte sfere politiche del nostro Paese.

 

SALVARE LA PRODUZIONE

È con questa idea che, nel vertice in Provincia di alcuni giorni fa, si sono incontrati sindacati e rappresentanti delle istituzioni. Come riporta VareseNews, la nota congiunta di Provincia di Varese, Comune di Biandronno, Rsu Husqvarna, Fim-Cisl e Fiom-Cgil Varese, Cgil e Cisl Varese, denuncia la drammaticità legata alla decisione, da parte della proprietà (Pierer), di interrompere la produzione. La conseguente perdita del posto di lavoro per i 212 dipendenti avrebbe conseguenze facilmente immaginabili. Il giudizio espresso dai rappresentanti di lavoratori e istituzioni riguardo la vecchia proprietà BMW e quella attuale della  Pierer Industries è fortemente negativo: la prima ne avrebbe aggravato le condizioni – riporta VareseNews – la seconda non trova una giustificazione di carattere industriale e imprenditoriale nell’operazione del CEO di KTM, se non quella di acquisire il Marchio. L’obiettivo primario per i lavoratori, quindi, è evitare la chiusura, in qualunque modo possibile.

 

PRESSIONI ISTITUZIONALI

Lo scorso sabato, le parti sociali si sono incontrate nuovamente e la proprietà di Husqvarna ha rimarcato l’intenzione di chiudere definitivamente la produzione e procedere alla cassa integrazione straordinaria per i lavoratori. La severa decisione ha portato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, a scendere in campo con parlamentari e membri della provincia, dichiarando: “Ho un quadro preciso della situazione e mi muoverò subito per cercare di bloccare questa operazione che vede tanti soggetti coinvolti: BMW, KTM e Husqvarna il cui marchio appartiene alla Electrolux (multinazionale svedese ndr) che lo ha dato in licenza. Bisogna capire quanto Electrolux sia a conoscenza di questa operazione che getta discredito su entrambi i marchi”. Nei piani del Ministro, sempre secondo quanto afferma VareseNews, c'è l'incontro a Roma con l’ambasciatore svedese, per sensibilizzarlo al problema, poi la consegna al Presidente del Consiglio Enrico Letta di un dossier su Husqvarna. Nel caso le pressioni istituzionali non dovessero sortire gli esiti sperati, l’alternativa di Maroni sarebbe rappresentata da una cordata di imprenditori interessati a produrre negli stabilimenti di Cassinetta di Biandronno, cosa che spiegherebbe la presenza all’incontro del presidente del Gruppo MV Agusta, Giovanni Castiglioni.

 

In un clima come questo ogni notizia è vissuta dagli uomini di Husqvarna con grande trepidazione, ma la discesa in campo delle autorità regionali (e non solo) dovrebbe dare un po’ di forza a tutti . Da parte nostra non possiamo quindi che augurare l’arrivo di buone nuove il più presto possibile.

 

 

 

 

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