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Booster, tenda e canna da pesca

Federico il viaggio lo vive a passo lento, in sella al suo ciclomotore, fra torrenti e strade di montagna, campeggiando in luoghi isolati. Ogni tanto trattiene le trote che pesca, il più delle volte le lascia andare...

Booster, tenda e canna da pesca

Federico ha 18 anni ed è una mosca bianca, perché gli piace viaggiare in motorino e perché gli piace pescare. Ha messo insieme queste due passioni ed ora si può dire sia il miglior interprete del “mototurismo con l’amo”. Dice di non considerarsi un grande pescatore e nemmeno un grande motociclista, “visto che in scooter non devo neanche cambiare le marce”,  però “a pesca come in motorino non mi faccio problemi e questo mi porta lontano”. ? comunque grazie alla pesca che ha scoperto le belle strade di montagna e gli è venuta voglia di percorrerle in moto. Gli piace la dimensione contemplativa di questo sport (?), che gli richiede sempre molto tempo perché le sue “uscite” prevedono anche escursioni a piedi, bagni in acque incontaminate, pic-nic, foto (a proposito, guardate la gallery).

 

DOPPIA PERSONALITÀ

Ma gli piace anche l’aspetto conviviale dei giri in moto con gli amici, per questo si definisce “bipolare”, ovvero è un animale sociale e al tempo stesso anche un solitario, che apprezza il silenzio e la territorialità tipica dei pescatori “che non vogliono nessuno intorno a loro”. È un cultore della tenda (anche noi, a dire la verità…), ma non in ogni situazione: sì a luoghi molto isolati e con acqua vicino; possibilmente no al campeggio: quando vede un campo che lo ispira ci si accampa. Il suo equipaggiamento e anche il suo budget è sempre ridotto all'osso, ma si accontenta di poco e si adatta facilmente. Oltre alla benzina non ha molte altre spese: per mangiare si porta dietro pane, carne in scatola, qualche biscotto, raramente si ciba delle trote che pesca. Se volete farvi un’idea dello spirito con cui vive le sue passioni potete leggere l’articolo che ha appena caricato sul nostro sito Motociclismoalltravellers.com: è il racconto del suo viaggio più importante, fatto a Livigno, l'estate scorsa, naturalmente in sella al suo Booster. Comprato usato, il motorino cult per tante generazioni di ragazzi lo ha portato dappertutto, malgrado abbia 19 anni, uno più del suo padrone. Le uniche modifiche cui è stato sottoposto sono lo scarico rovesciato e i rapporti accorciati: “A molti interessa che lo scooter vada veloce, quindi li allungano. Per me l’importante è che vada in salita per andarci in montagna!”.

 

È nata prima la tua passione per la pesca o per il motorino?

É nata prima la passione per la pesca che ho avuto fin da piccolo e non è stata ereditata da nessuno; al mare ogni tanto pesco con mio papà... ma la passione vera in famiglia non ce l'ha nessuno a parte me.

 

Come ci sei arrivato a queste due passioni?

All'età di 14 anni, appena ho avuto il motorino, mi è venuto in mente di fare dei giretti al lago nei posti in cui andavo a pescare accompagnato dai miei genitori e così è iniziato il tutto, dal desiderio di poterli raggiungere in maniera indipendente.

 

Trovi ci siano affinità fra le due?

Si, assolutamente! La tipologia di pesca che faccio è nei torrenti, in località di montagna, quindi per raggiungere queste mete è inevitabile imbattersi in strade tortuose e ricche di tornanti, salite e discese. Anche se noi moto-pescatori siamo fortemente bipolari: socievoli ed amanti dei giri in gruppo, proprio come motociclisti; e tremendamente territoriali e riservati quando comincia la pesca, tipico dei pescatori: se ci sono altre persone nelle vicinanze, ci sentiamo osservati, pensiamo che possano disturbarci e viene a mancare quel relax che cerchiamo. E, soprattutto, non è che l'altro deve venire a portarmi via i pesci…

 

Quale delle due ti ha insegnato di più?

Per quanto la pesca possa avermi insegnato diversi valori, non sarà mai paragonabile a quelli che può dare un viaggio, soprattutto in solitaria: stare da soli migliora i rapporti con gli altri, fa capire molte cose...

 

Che viaggi hai fatto finora?

Di giretti ne ho fatti molti (ho percorso quasi 40.000 km): il pomeriggio, quando torno presto a casa da scuola o la domenica quando ne approfitto anche per passare la notte in tenda. Il tour più interessante resta sempre quello fatto a Livigno.

 

Quale  meta ti piacerebbe raggiungere prossimamente?

Mi è sempre piaciuto andare al mare in motorino, per motivi di tempo e per la scuola non ci sono ancora andato. In Liguria, a Moneglia, c’è il campeggio più bello che abbia mai visto.

 

Condividi i tuoi giri con gli amici o viaggi solo?

Si certo, ho condiviso con diversi amici viaggi, luoghi ed esperienze, anche se il più delle volte viaggio solo perché per chi viene con me non sempre ha gli orari ed impegni che combaciano con i miei. All'inizio, poi, sono tutti entusiasti di stare un po’ all’aria aperta, ma dopo la prima notte, cominciano a lamentarsi. Sono convinto che la solitudine migliori i rapporti con gli altri, inoltre quando si è soli si è gli unici artefici delle scelte (anche sbagliate) che si fanno. L’avventura è una cosa da vivere da soli: voglio imparare a cavarmela e voglio godermi il silenzio. Infine, non avendo nessuno con cui  parlare si pensa e si ripensa … e c'è solo da imparare!

 

Non ti è mai capitato di desiderare la presenza di qualcuno vicino a te, per salvarti da qualche problema o per condividere un bel momento?

Per fortuna quando ho avuto problemi sul percorso, simpatizzavo con le persone del posto e mi facevo aiutare, non ho mai avuto la pretesa di cavarmela sempre da solo. Sì, certo, in alcuni momenti, troppo belli e rari, ho desiderato avere delle persone che potessero vedere e provare certe emozioni

 

Che tecnica di pesca usi?

Mi piace il cucchiaino, ma la tecnica che mi viene meglio è il tocco, non è una tecnica nobile ma non faccio lo schizzinoso. L'importante per me è stare in mezzo alla natura. Pesco soprattutto trote ma mi è capitato anche qualche temolo! Una volta ne ho preso uno da 50 centimetri e ovviamente lo ho rilasciato.

 

Nell’articolo che hai caricato sul nostro sito “Motociclismo All Travellers” dici che ci sono dei criteri con cui scegli i posti dove campeggiare...

Sicuramente ci sono criteri dove campeggiare e sono importantissimi! La prima regola fondamentale: scegliere un luogo isolato, perché quando si fa il campo, la tenda resta ferma con all'interno borse e quando sono via, a farmi una passeggiata o proprio a pescare, non ci dev'essere la minima possibilità che qualcuno possa aprirla e rubarmi le cose. La seconda regola è scegliere una zona vicino all'acqua. Non solo perché mi piace pescare, anche per fare un bagno. L'acqua ha poi il suo fascino ed in mezzo ad un prato non c'è nulla da guardare per troppo tempo senza stancarsi.

 

Qual è il tuo equipaggiamento tipo?

Prima di tutto l'abbigliamento: prendere freddo mette fine a tutti i piani che avevi in mente. Quindi un bel maglione pesante, pantavento e K-Way,oltre ad un paio di cambi di magliette e biancheria. Poi , l'attrezzatura per la pesca (qualche rotante, finali, piombi, ami),  binocolo, coltello Opinel, torcia, scarpette per andare sul fiume, bombola per riparare la gomma del Booster se buco, scaldamani al gel, fornelletto e, da poco, ho scoperto anche la GoPro.

 

Ho letto sul sito Anonimadelcucchiaino.it che raramente sei andato in campeggio, preferisci piantare la tenda dove capita?

In campeggio ci vado con gli amici in vacanza per risparmiare sull'albergo, di solito pianto la tenda dove trovo la radura che mi ispira.

 

Ma cos'è, poi, sta "Anonima del cucchiaino"?

È un blog di pesca (bellissimo, cliccate qui! ndr) in cui vengono raccontate diverse storie di pesca comprese la mia.

 

Da poco hai compiuto 18 anni... che fai ti compri la moto?

A brevissimo avrò l'esame pratico della macchina e, subito dopo, mi iscriverò alla patente per la moto... Ho individuato una Suzuki 250 che mi piace e che pare sia parca nei consumi.

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