Ci è capitato di “sbagliare” l’ingresso in una curva stretta, arrivando in sesta e decelerando fino a 40 km/h: la lancetta del contagiri è scesa appena sotto l’indice dei 1.000, ma è bastato ruotare la manopola del gas per uscire senza un sussulto né un’incertezza, con una grinta incredibile. In pratica le basterebbero due marce: la terza per partenze, guida lenta nel traffico, tornanti, e la sesta per tutto il resto. Invece li usiamo tutti, i rapporti disponibili, ben spaziati e – sul nostro esemplare – abbinati al cambio elettroassistito Pro (optional, fa parte del pacchetto Comfort, 1.550 euro). In salita come in scalata, le cambiate avvengono rapide senza nemmeno chiudere il gas. Rispetto ai primi modelli della K 1600, che accusavano innesti duri e rumorosi, si è fatto un bel passo avanti, ma rimane una certa resistenza al pedale. E, ad essere pignoli poi, è un po’ difficoltosa la ricerca del folle. Ma sono dettagli che nulla tolgono al piacere di guida. Anche il sound ci delizia. Tirare le marce significa premere i tasti di uno strumento musicale accordato come una macchina da corsa, auto o moto che sia. Se invece si tiene la lancetta del contagiri entro la metà del range disponibile, quasi non si sente mentre si viaggia. Così, ad andature tranquille (fino a 100 km/h circa) si può godere dell'eccellente resa dell'impianto audio (che fa parte del pacchetto Touring). Non è una moto chiassosa, la K 1600 B, e dare colpetti di gas per annunciarsi agli automobilisti distratti non è sufficiente. Per farci largo tra le auto incolonnate ci affidiamo ad un colpo di abbaglianti (i fari adattivi, parte del pacchetto Safety, illuminano a giorno anche la notte più buia). Oppure basta un colpo di clacson per ribadire che sta arrivando un peso massimo: l'avvisatore acustico è degno di un camion. Ma, anche scivolando silenziosi sul lungolago, non si passa certo inosservati.
PREGI
- Erogazione motore
- Comfort elevato
- Finiture curate
DIFETTI
- Peso in manovra
- Protezione plexiglas
- Prezzo optional