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Autovelox: scatti a “tradimento”

Torniamo a pubblicare alcune delle più interessanti lettere ricevute in redazione, con l’intento di aprire un dibattito online. Stavolta ci occupiamo di autovelox a Milano e Montalto di Castro. Commentate e dite la vostra

Autovelox: scatti a “tradimento”

Pubblichiamo due lettere in una volta sola, di uguale argomento: gli autovelox. Che sempre più spesso risultano vessatori, privi di scopi educativi o di sicurezza, dei veri e propri bancomat per gli enti locali in crisi. Il primo lettore spiega come ha vinto un ricorso contro un apparecchio del Comune di Milano, il secondo ha discusso con dei vigili di Montalto di Castro che, a suo parere, non erano correttamente posizionati, anzi dalla foto che ci ha inviato parrebbero proprio “in agguato”.

 

“autovelox del ghisallo, ho vinto il ricorso”

Caro direttore, ho vinto una causa contro il Comune di Milano per una iniqua multa del temibile autovelox del Cavalcavia del Ghisallo. Il Comune è stato condannato ad annullare il verbale di contravvenzione, ad annullare la decurtazione di 6 punti a mio figlio, a rimborsare le spese dei bolli, 43 euro, e a pagare al sottoscritto un ulteriore indennizzo di 207 euro. La frase riportata nel verbale con la quale il Comune sostiene che i 90 giorni per la notifica decorrano dalla data di accertamento da parte del verbalizzante e non dalla data dell’infrazione è falsa. Il Codice della strada prevede 90 giorni dalla data dell’infrazione. Inoltre, il controllo con autovelox deve essere segnalato e sul Ghisallo la segnaletica è assolutamente illeggibile, come da foto allegate. Spero che questa mia possa essere utile anche ad altri lettori vessati.

Paolo Ungaro – e-mail

 

“agguato sull’aurelia”

Caro direttore, sono un affezionato lettore, nonché assiduo motociclista. Si è tanto parlato di etica dei controlli stradali effettuati per garantire la sicurezza degli utenti e con amara desolazione mi ritrovo a scrivervi per segnalarvi il comportamento della polizia municipale di Montalto di Castro. La scorsa domenica solo per un colpo di fortuna la macchina che mi seguiva non mi ha investito. Motivo? La pattuglia della municipale era invisibile e aveva nascosto anche l’autovelox, come potete vedere dalla foto, mentre gli agenti restavano in macchina. Mi sono fermato, gli ho fatto notare quanto poco etici ed illegali fossero, ho chiamato i carabinieri che non sono venuti li ho quindi fotografati e sono andato via impotente. Sarebbe bello che poteste pubblicare foto e segnalazione in modo che altri motociclisti prestino attenzione a frenate improvvise sul tratto dell’Aurelia che attraversa il comune di Montalto di Castro.

Simone Bellanova – e-mail

 

Il commento di motociclismo

La legge (articolo 142 del Codice della Strada) stabilisce che le postazioni di rilevamento della velocità debbano essere “preventivamente segnalate e ben visibili, ricorrendo all’impiego di cartelli o di dispositivi di segnalazione luminosi”. Questo, presumibilmente, per evitare quanto successo ai nostri lettori: il primo si è fatto fotografare sul cavalcavia del Ghisallo, un tratto autostradale urbano con limite a 70 km/h, mentre il secondo ha rischiato di fare la fine del sandwich tra due auto che hanno inchiodato per un autovelox nascosto. Nel primo caso, al di là dei vandali che hanno imbrattato il cartello, in un tratto trafficato con numerose indicazioni, la segnalazione di autovelox è troppo piccola, poco visibile e mal posizionata. Nel caso di Montalto, invece, è palese la volontà degli agenti di non farsi vedere. Fortunatamente, le due vicende si sono chiuse bene per i nostri lettori. Ma se i controlli perdono la finalità “didattica” stabilita dalle norme, per meri scopi “vessatori”, allora crolla la fiducia nelle istituzioni.

 

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