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08 January 2013

Autodromo di Monza: ancora guai!

Il direttore della pista brianzola indagato per usura, oltre che per le vicende che l’estate scorsa hanno gettato scompiglio nel mondo del motociclismo racing. Ma c’è dell’altro…

Autodromo di monza: ancora guai!

Ricordate la “questione Monza” balzata agli onori della cronaca in occasione del round italiano del Mondiale SBK e rivelatasi una bomba con tanto di denunce, intercettazioni telefoniche, attacchi personali e risposte trasversali, blocco delle attività moto dell’autodromo e ritiro dell’omologazione del circuito da parte della FIM e rischio di perdere le gare di moto?

Tutto era partito dalla confusione generatasi durante le gare della SBK, ma la bolla si era ingigantita coinvolgendo questioni di sicurezza legate alla gestione non trasparente della pista, così almeno emergeva dalle intercettazioni telefoniche che Motociclismo.it aveva pubblicato in anteprima mondiale. Inutile tornare sui dettagli, se volete fare un veloce ripasso cliccate qui, tenendo presente che nel frattempo l’autodromo è stato oggetto di lavori ed ha così riottenuto l’omologazione (Monza è infatti ufficialmente presente nel calendario del Mondiale SBK).

BISOGNA INDAGARE ANCORA
Riprendiamo però il discorso perché la Procura di Monza, come informa www.esagonoweb.it, ha chiesto una proroga d’indagine per fattispecie di reato riconducibili a “profili criminali finalizzati all’arricchimento personale”. I sostituti procuratori Walter Mapelli e Caterina Trentini parlano di usura e turbativa d’asta, che vanno chiaramente ad aggiungersi agli altri addebiti in seguito ai bliz della Guardia di Finanza riguardo alle vicende di cui abbiamo già parlato.

USURA
Nelle indagini a seguito di quelle vicende, i magistrati avrebbero rilevato un prestito di Enrico Ferrari, direttore della Sias (la società di gestione dell’Autodromo di Monza) ad Alessandra Bennati, titolare della società di scommesse sportive “Gioca on line”. Si tratterebbe di 200.000 euro prestati in cambio di quote della società stessa per 350.000 euro. Insomma, un interesse pari all’80%, che ha fatto scattare l’accusa di usura aggravata. Ora si tratta di dimostrare l’addebito, ovviamente, cosa che spetta al Gip (giudice per le indagini preliminari, che deciderà se rinviare Ferrari a giudizio o archiviare il caso).

TURBATIVA D’ASTA
Ad ingarbugliare ancor di più situazione, ci sono le contestazioni che i magistrati fanno anche in merito al ruolo avuto da Ferrari nella gestione del bando per il servizio di ristorazione dell’autodromo. Ferrari ha assegnato infatti il bando alla società Duepi, la cui amministratrice, Federica Evangelista, è una delle persone indagate dalla Procura per turbativa d’asta relativa alla ristorazione (insieme a dirigenti del comune di Monza, tra cui Giuseppina Panuccio, madre della Evangelista). La Duepi presenta una situazione finanziaria irregolare, con parecchie violazioni fiscali e nel rapporto coi dipendenti.

Studiando le carte della procura emerge una situazione intricata e ramificata, che non è questo il luogo per approfondire ulteriormente. Rimane solo l’amara consapevolezza che il mondo del motociclismo (sebbene considerato in senso molto ma molto allargato) non è certo immune dalle brutture che caratterizzano i più bassi aspetti dell’animo umano. Non che non si sapesse, ma uno spera sempre in un cambio di rotta…

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