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Yamaha SR400 sovralimentata: omaggio al meccanico di Rossi

Una Yamaha SR400 special non è una novità. Di scrambler e café racer sulla base della monocilindrica di Iwata ce ne sono infinite. La versione “Yard Built” by Krugger ha il motore sovralimentato con compressore e un look affascinante che omaggia Bernard Ansiau, tecnico al fianco di Valentino Rossi (ma anche di Doohan, Raney, Roberts…)

Il progetto non si ferma, anzi…

Del programma Yard Built Special di Yamaha stiamo parlando ormai da qualche anno. La Casa di Iwata convoca dei preparatori di livello mondiale e assegna loro il compito di creare special uniche sulla base di alcuni modelli che di volta in volta sono o iconici o delle novità da “spingere” in modo originale, per sottolineare magari le potenzialità emozionali di una moto. Il tutto – almeno in teoria – seguito dalla produzione di pezzi speciali con cui i motociclisti possono trasformare la propria moto facendo ola diventare simile a quella fatta dai preparatori (cliccate qui per qualche esempio).
Una delle moto a cui ultimamente Yamaha sta dedicando particolare attenzione dal punto di vista della customizzazione (e del resto è anche una delle più personalizzate della storia del Marchio di Iwata) è la SR400. Cliccate qui per saperne di più della moto originale e delle special Yard built (e non), ma ora parliamo della… versione di Krugger.

La SR400 by Krugger

Fred “Krugger” Bertrand è un customizzatore belga tra i più noti al mondo, vincitore di competizioni internazionali (l’AMD World Championship nel 2010 e 2014, ad esempio) e talmente folle da reinterpretare in maniera radicale le moto su cui lavora (come questa BMW K1600, ad esempio). Anche in tema di Yamaha SR4000 non poteva fare diversamente. Ecco il presupposto da cui nasce la Yamaha SR400 Yard Built by Krugger, con la umile monocilindrica giapponese trasformata in una grintosa café racer con motore sovralimentato (qui le foto)!
Il progetto del belga vuole essere un omaggio a Bernard Ansiau, belga anch’egli e per molto tempo ingegnere e meccanico di Valentino Rossi (ma ha lavorato anche con Wayne Rainey, Kenny Roberts e Mick Doohan).
La Krugger SR400 ha ricevuto il plauso personale di Ansiau: "Sono davvero entusiasta del prodotto realizzato da Fred Krugger e di come lo abbia legato alla mia storia personale e alla mia passione. Questa non è soltanto una motocicletta, è un’opera d’arte. Fred Krugger è un mago e un vero artista. Questa è vera arte". Dal canto suo, Fred hha spiegato che ha scelto la SR400 per fare una special che segnasse il ritorno alle origini della motocicletta, mentre l’omaggio ad Ansiau è idealmente esteso a tutti i meccanici che lavorano alle spalle dei campioni, risultando spesso determinanti per le loro vittorie.

Piccolo ma con i muscoli

La moto, presentata a Wheels & Waves 2016, mantiene qualche parte originale (come telaio e forcella, in parte), ma la lista delle modifiche è davvero lunga. Partiamo dalla più appariscente: il motore monocilindrico raffreddato ad aria e con avviamento a pedale è sovralimentato tramite un compressore volumetrico Aisin 300 (lo stesso usato dalla Subaru per alcune sue piccole vetture), azionato da una cinghia e in movimento dentro ad un carter ricavato dal pieno. L’aria di aspirazione arriva al compressore tramite un collettore di aspirazione che può funzionare con o senza filtro. L’alimentazione passa da iniezione a carburatore (un S&S con collettore da 48 mm di diametro), mentre lo scarico è un pezzo unico fatto a mano. Chissà come suona e quanto spinge questo motore che riposta la mente alle gloriose GP “compressore” anteguerra, di cui la mitica Moto Guzzi 250 del 1938 rappresentava la categoria delle monocilindriche. 

la ciclistica

La ciclistica verte sul telaio di serie, ma lucidato e modificato nelle quote, sia anteriormente che posteriormente (dove è anche accorciato). La forcella ha gli steli satinati – come la piastra superiore di sterzo – ed è stata abbassata, gli ammortizzatori di serie sono sostituiti con due Fox, il freno anteriore è firmato Beringer (come il comando idraulico per la frizione), i semimanubri e i comandi a pedale sono artigianali, con le pedane zigrinate.
La Krugger SR400 è equipaggiata con pneumatici Dunlop K82 e TT100, scelti da Krugger perché utilizzano la tecnologia ispirata ai pneumatici Dunlop che equipaggiavano le moto classiche delle competizioni (il pneumatico TT100, chiamato così in quanto primo pneumatico stradale a raggiungere una velocità media di oltre 100 miglia orarie al Tourist Trophy dell’Isola di Man TT) e perché mantengono l’aspetto classico  che ben si integra al look della Krugger. 

Quadruplo omaggio

Passando alla carrozzeria, palesemente ispirata a quella della Yamaha TZ anni 70 (primo omaggio), si nota un serbatoio molto simile a quello originale, infatti è quello di serie, ma modificato per renderlo più filante. Poi c’è il corto codino monoposto con la sella Wildhog che occulta componenti elettrici e il sottocodone con la piastra che reca l’omaggio a Bernard Ansiau (secondo omaggio), mentre all’opposto, l’anteriore sfoggia un cupolino minimalista che protegge l’altrettanto essenziale strumentazione Motogadget (che fornisce anche blocchetti elettrici e manopole).
La livrea è molto evocativa e con più di un significato. Innanzitutto, la grafica ricorda il tipico motivo “speedblock” Yamaha (terzo omaggio), ma il tutto, invece che in giallo/nero, è in azzurro, il colore preferito da Ansiau. Il colore è reso leggermente più chiaro da una presenza diffusa di bianco: sono delle scritte (quarto omaggio) che riproducono i nomi dei piloti con cui il tecnico belga ha lavorato o che ammira in particolar modo, come Rossi, Doohan, Raney, Mamola, Okada, Roberts, De Radigues, Mertens, Abe… 
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