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Scrambler Sixty2: entry level con carattere docile e stile fashion

La piccola col motore di 400 cc completa la gamma Scrambler Ducati ampliandola verso il basso e cercando di coinvolgere un pubblico più giovane in virtù di prestazioni alla portata di tutti, pur mantenendo contenuti da moto premium

Facile in città, anche sotto la pioggia

Spagna: a Barcellona non piove da tre mesi. E il meteo ha deciso di cambiare proprio oggi, in occasione del primo test della Ducati Scrambler Sixty2, la entry-level di Borgo Panigale. Il timore che la Land of Joy naufraghi sotto la pioggia mi assilla mentre, alle prime luci dell’alba, guardo fuori dalla finestra il cielo grigio che tuttavia non riesce a spegnere i colori e la vivacità della città catalana. Ad attendere i giornalisti, sotto una pioggerella sottile e insistente, sono schierate delle Sixty2 tutte uguali, nella sgargiante colorazione arancione, una delle tre (le altre sono nero e azzurro, le vedete qui) scelte per questo modello. La cromoterapia di Borgo Panigale funziona e anche l’umore è meno cupo. Non è molto diversa da come l’abbiamo vista la prima volta nelle foto scoop esclusive e poi al Salone, ma adesso è finalmente il momento di provarla. Pronti via, si scatta nel traffico e nella lunga serie di semafori della città: il programma prevede di attraversarla in lungo e in largo, dal Montjuic alla spiaggia, fino alle pendici del Tibidabo. Nonostante l’asfalto bagnato e scivoloso come fosse sapone, con la Sixty2 si guizza rapidi tra le auto. L’agilità non sorprende: è la stessa, elevatissima, della sorella maggiore già provata in passato. Anche il comparto freni non delude: c’è l’ABS di serie, ma anche sul fondo viscido interviene di rado, tanto è modulabile la frenata ed elevato il grip delle Pirelli di serie.

Motore meno potente, ma progressivo

Quello che cambia è il motore, che vi abbiamo descritto già in occasione della presentazione a Eicma quando questo modello è stato presentato. La cilindrata, rispetto alla Scrambler 800, è dimezzata. Quasi della stessa misura sono calate potenza e coppia. Ma su una moto destinata ad un pubblico giovane e inesperto, questo può essere un vantaggio. Di certo lo è nel traffico e in una giornata di pioggia come oggi: le intemperanze con il comando del gas sono perdonate con lievi perdite di aderenza solo sulle strisce pedonali. Altrimenti l’erogazione è così dolce e progressiva da non mettere in difficoltà nessuno. In ripresa, sotto i 2.000 giri/min il bicilindrico due valvole ad aria strattona un po’ e fatica a spingere con decisione fino ai 4.000 giri/min. Da lì in poi va meglio: certo non c’è la schiena del fratellone 800, né la sua verve, ma è abbastanza pronto e arriva con progressione a sfiorare i 10.000 giri/min, dove interviene il limitatore. Un motore fatto per girare in alto, se si vuole spremerlo un po’. Ma anche usato ai medi regimi non delude, almeno nella guida in città. Fuori, sulle pendici del Tibidabo, dove ci è concesso di tirare un po’ le marce, vengono a galla sospensioni (la forcella è tradizionale) che vorremmo un filo più scorrevoli e rigorose, ma non è moto da “ingarellamenti” all’ultima staccata, questa Scramblerina.

Semplice, ma di alto livello

Sixty2 (nome che fa riferimento all’anno della prima Ducati Scrambler costruita, il 1962) è soprattutto un oggetto fashion, che difficilmente riusciamo a pensare comparabile in maniera diretta ad un'altra moto attualmente in commercio. Questa Ducati infatti cavalca l’onda fortunata (16.000 esemplari venduti nel mondo) della Scrambler (vincitrice anche della nostra comparativa 2015), una moto “da bar” e divertente insieme, che ha messo le basi della sua fortuna su un design azzeccato, una filosofia “easy” e su una guida altrettanto facile. Come la sorellona, anche questa è una moto semplice, essenziale, ma non povera. Certo, le sospensioni, i freni e alcuni dettagli meccanici non sono al livello di quelli della Scrambler 800, ma il carattere è identico. Un carattere e uno stile che però si pagano: 7.940 euro indicativi chiavi in mano non sono pochi in assoluto. Guardando il listino si scorgono moto di cilindrata e prestazioni simili più economiche. Ma nessuna vi guida nella Land of Joy. Qui sta la differenza: ci sono moto che sono alternative allo scooter, oppure moto-simbolo che portano con sé un valore superiore a quello della semplice meccanica. La Sixty2, con il suo bagaglio fashion magistralmente confezionato da una campagna marketing di alto livello, è di questa seconda categoria.
Su Motociclismo di marzo il test completo e gli approfondimenti.
 
P.S.: la Scrambler Sixty2 è già stata oggetto di parecchie customizzazioni. Cliccate qui per vedere quelle presentate a Motor Bike Expo 2016.
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