Gli ammortizzatori di bassa qualità non hanno regolazioni; salendo di livello troviamo quelle dell'estensione, poiché in compressione gran parte del lavoro è affidato alla molla, mentre in rilascio tutto il controllo è affidato al freno in estensione. Salendo ancora di qualità troviamo anche il registro della compressione. Oggi sulle moto di fascia medio-alta nella maggior parte dei casi le sospensioni sono tutte completamente regolabili, e quindi tra forcella e ammortizzatore abbiamo quindi da gestire ben quattro registri. Le combinazioni tra estensione e compressione, sospensione anteriore e posteriore, sono quindi infinite. Ma c'è di peggio.
Sulle moto più sofisticate troviamo infatti le regolazioni per le alte e le basse velocità, in alcuni modelli solo in compressione; in altri addirittura anche in estensione.
Le alte velocità sono dovute alla secche asperità del terreno, forze impulsive che imprimono una forte accelerazione alla ruota, quindi alla sospensione, ma sono anche indotte dai rapidi cambiamenti di direzione, come quelli che avvengono nelle esse.
Le basse velocità sono quelle legate ai movimenti della ciclistica dovuti alla guida, frenate, accelerazioni, e alla conformazione della strada, dislivelli, cunette e dossi dolci. Non c'è quindi alcun legame con la velocità della moto.
In questo caso capite bene che con quattro regolazioni su un solo ammortizzatore, più quelle sulla forcella, e inoltre, non dimentichiamo, anche le regolazioni dei precarichi, la situazione si prospetta non proprio semplicissima.
Ma non perdiamoci d'animo, cominciamo dall'inizio e vediamo dove sono questi registri e a cosa corrispondono. Facile, no? Non sempre, poiché non tutti sono posizionati nello stesso punto.