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SWM Gran Milano 440 Special: modello definitivo o muletto?

Beccato durante un giro di collaudo un esemplare della café racer SWM. Non è un prototipo camuffato, ci sono i marchi in bella vista. I test della Gran Milano 440 proseguono intensi in vista della commercializzazione: manca pochissimo, scoprite le differenze rispetto al modello visto un anno fa a Eicma

SWM è più viva che mai

Esattamente un anno fa, di questi tempi, usciva la notizia che sarebbe risorto lo storico marchio SWM, resuscitato dalla passione e dalla competenza di Ampelio Macchi (ingegnere ex Cagiva, Husqvarna e Aprilia) e dai capitali cinesi di Shineray. A Eicma 2014 l’anteprima delle moto, poi notizie sempre più dettagliate sulla gamma (cliccate qui per le foto) fino a metà 2015, quando nello stabilimento ex-Husqvarna di Cassinetta di Biandronno (VA) è partita la produzione del primo modello (la RS 650 R) e la Casa ha dato informazioni ufficiali sui prezzi e le date di commercializzazione dei restanti modelli in listino (ne abbiamo parlato qui).
1/28 SWM Gran Milano 440 Special. Disponibile da ottobre 2015, prezzo al pubblico 5.400 euro c.i.m.

Prima le 650, poi…

Le prime SWM entrate in produzione sono una sorta di attualizzazione di moto che abbiamo di fatto già visto col marchio Husqvarna all’epoca della proprietà BMW, sono le RS-R e SM-R 650 e 300, nonché la SM 500 R. Le “seiemmmezzo” sono in vendita, per le altre bisogna aspettare davvero poco: fine ottobre per la 500 e novembre per le 300. Ma la vera novità in gamma sono la Silver Vase 440 e la Gran Milano 440 Special, due moto completamente nuove caratterizzate da uno stile vintage orientato al fuoristrada classico per la Silver Vase e al mondo café racer per la Gran Milano (cliccate qui per le foto). 

Classiche in dirittura d’arrivo

Le nuove SWM vintage sono entrambe mosse da un monocilindrico 440 raffreddato ad aria (di origine cinese) e, secondo le dichiarazioni di qualche mese fa, dovrebbero costare 5.400 euro c.i.m. la off road e 5.800 euro c.i.m. la café racer. L’arrivo sul mercato era previsto per ottobre ma, visto il leggero ritardo che sta subendo la commercializzazione delle 300 e della 500, circa un mese sul… dichiarato, è lecito aspettarsi un allungamento nei tempi anche per le “440”.

GRAN MILANO SU STRADA: qualcosa è cambiato

Intanto i collaudi proseguono, come dimostra la foto per cui ringraziamo l’amica Adriana. La moto sorpresa durante il rifornimento è una Gran Milano 4450 Special, piuttosto simile al prototipo presentato un anno fa, ma dal confronto si notano comunque alcune piccole differenze. Innanzitutto gli indicatori di direzione, lo specchietto e lo scarico col catalizzatore e terminali col fondello che fa intuire un maggior… silenziamento. La sella ha il guscio monoposto nero (ma pare proprio un elemento grezzo, ancora da verniciare, così come i fianchetti, privi del nome del modello, come invece era sul prototipo, ma non nelle primissime foto…); in compenso si conferma l’assenza delle pedane per il passeggero, così come quella di maniglioni ai lati del codino. Il parafango posteriore è più allungato rispetto a quello del prototipo (l’anteriore ha invece diversi attacchi), mentre una modifica tecnica piuttosto importante sono i freni: nuovo disco a margherita davanti e nuovo disegno per il piccolo posteriore.
Confermati i cerchi colorati (ma non hanno la stessa tinta della carrozzeria, i raggi non sono neri e i mozzi non sono colorati), mentre parrebbero di fattura più economica le leve, sia al manubrio che a pedale, che le pedane (mancano la protezione per la pompa del freno posteriore, che pare avere il serbatoio integrato, e i piolini alle estremità). A proposito di manubrio: le manopole sono diverse e prive di contrappeso, ma sono cambiati anche altri piccoli dettagli, quali il supporto per il serbatoio del liquido freni e il bullone del cannotto di sterzo, non più nero. Mantenuta la forcella rovesciata ultra regolabile con i registri sui tappi degli steli, ma l’unità è palesemente diversa dalla Bitubo ECH29 originaria, sia nel design dei gambali che nella raffinatezza dei registri stessi. Anche gli ammortizzatori sono cambiati, pur mantenendo il serbatoio separato dotato di registro di regolazione. Nella parte alta compaiono le ghiere per la modifica del precarico molla.
Per finire: cambia ancora (è la terza volta) il marchio sul carter frizione. Sul prototipo era dorato, poi è diventato nero, ora è “bianco”.
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