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St. Moritz e l’Engadina in moto da Milano, fuori stagione

In bassa stagione, quando non si scia e quando non c’è la calura estiva, un giro nella terra svizzera dell’Engadina può dare grandi soddisfazioni per la bellezza delle strade e per i panorami incantevoli. Cartina interattiva e traccia GPS scaricabile.

ST. MORITZ FUORI STAGIONE

 

Qui puoi vedere la cartina interattiva dell'itinerario, consultabile direttamente online. Per inserire la traccia nel tuo dispositivo GPS, scarica il file .GPX che trovi allegato sopra.

 

ST. MORITZ FUORI STAGIONE Quando la neve si scioglie e i vip si trasferiscono sulla Costa Smeralda o a St. Tropez, St. Moritz si trasforma e diventa il punto di riferimento per conoscere i suoi magnifici dintorni. Le strade di questa zona sono paragonabili a poche altre: fuori stagione (maggio/giugno/settembre) sono semideserte, il fondo stradale è generalmente buono (viene ripristinato dopo ogni inverno) e i panorami incantevoli.

PASSO DEL MALOJA

PASSO DEL MALOJAPer arrivare a St. Moritz partendo da Milano si costeggia il lago di Como, si passa Chiavenna e ci si inerpica sul Passo del Maloja (1.815 m). La strada sale con pendenze notevoli e poche curve per coprire un dislivello di 300 metri. Dopo il passo inizia la discesa, lo sguardo calamitato dal Lago di Sils, splendido, vasto, incorniciato da verdi pinete e vette bianche; poco dopo un altro lago, quello di Silvaplana, più piccolo ma altrettanto suggestivo, e un terzo, quello di St. Moritz, formato dal fiume Inn.

DUE NUCLEI CITTADINI

 

DUE NUCLEI CITTADINI St. Moritz si divide in due nuclei: St. Moritz-Dorf (1.822 m), adagiata sui terrazzamenti che dominano il lago da nord, sede della vita mondana e dei grandi alberghi, e St. Moritz-Bad (1.772 m), centro termale sulla sponda sud-occidentale. Una volta arrivati è d’obbligo una birra fresca da Hauser, seduti ai tavolini all’aperto; un lusso che d’inverno è difficile permettersi in questo locale, frequentatissimo all’ora del tè e dell’aperitivo. Per passare una breve vacanza “pigra”, St. Moritz sarebbe ok. Ma anche volendo passare una vacanza iperattiva questo è il posto ideale: deltaplano, golf, equitazione, canoa, parapendio, vela, sci d’acqua, mountain-bike: siamo circondati da gente che pratica ogni genere di sport! A noi piace la via di mezzo, né troppo faticosa o impegnativa ma neanche troppo oziosa: un giro in moto! Siamo i teorici dello “sbattimento limitato”. Per oggi ci concediamo una passeggiata lungo il lago, tra le mucche onnipresenti che pascolano tranquille mentre alcuni pescatori e i gitanti rientrano con le loro barchette. Una bella cena, poi due chiacchiere con un gruppo di motociclisti tedeschi che alloggiano nel nostro hotel e che ci consigliano il giro per domani. Fortunatamente non sono i classici centauri teutonici, quelli da 500 km al giorno (su strade di montagna beninteso, perché su autostrada la media si alza e i chilometri diventano minimo 700!) ma tranquilli appassionati di mototurismo con signore al seguito. Questo significa un itinerario di circa 150 km, con soste amene e ritmi vacanzieri.

PASSO DELL’ALBULA

PASSO DELL’ALBULAIl mattino dopo, quindi, partiamo per il Passo dell’Albula. Inizialmente seguiamo le indicazioni per Bever, che vale una breve sosta per ammirare le case affrescate tipiche della zona. Giunti a La Punt troviamo quindi il bivio per l’Albulapass; procediamo lentamente perché il fondo stradale non è ancora stato rifatto, ma la bellezza del paesaggio alpino richiede comunque un’andatura lenta per guardarsi intorno. Avanziamo a velocità quasi ridicola fino a Bergün, dove invece inizia un tratto di strada che invita ad un ritmo più brillante e un passo svelto (nei limiti concessi dalla severa legislatura elvetica) per godere appieno della sinuosità del percorso.

DA DAVOS AL FLÜELAPASS

DA DAVOS AL FLÜELAPASSPassiamo Davos, mitizzata dal popolo degli sciatori ma per quanto riguarda noi non particolarmente interessante, e proseguiamo verso il Flüelapass (2.389 m) percorrendo una carrozzabile costruita nel 1866. Le sue curve e i tornanti sono molto amati dai motociclisti, ed è frequente incontrarne alcuni che la percorrono nei due sensi di marcia. La salita attraversa un paesaggio piuttosto spoglio, mentre la discesa verso Susch è una gustosa serpentina che attraversa la boscosa val Susasca. Al rientro a St. Moritz, il contachilometri ci dice che abbiamo chiuso un cerchio di 150 km. La giornata termina con una cenetta a base di piatti locali e un buon kaffee Grischas, un energetico mix di grappe “sporcate” con un goccio di caffè, servito in una grolla di legno.

TARASP-VULPERA

TARASP-VULPERAAl mattino ci prepariamo per il rientro, ma prima facciamo una deviazione per Tarasp-Vulpera: ripercorriamo la strada di ieri fino a La Punt, quindi proseguiamo verso Zuoz, Zernez e Ardez; questi tre paesi meritano almeno una sosta per ammirare le eleganti architetture in stile engadinese e le facciate ornate di graffiti (bellissima la Haus Clagüna a Ardez, con una raffigurazione di Adamo ed Eva risalente al 1647). Giunti a Tarasp-Vulpera, stazione termale a 1.200 metri d’altitudine, ci troviamo di fronte al Kurhaus, un edificio in riva all’Inn costruito nel 1864. Passato il fiume proseguiamo per Vulpera, sede di eleganti alberghi, dove si respira aria d’altri tempi. Bellissimo anche lo Schloss Tarasp, la più suggestiva fortezza medievale di tutti i Grigioni, solitamente visitabile a orari prestabiliti. Purtroppo quando siamo passati noi era chiusa. Torniamo sui nostri passi e iniziamo il rientro in Italia, lasciandoci alle spalle una regione che ci ha regalato paesaggi incontaminati e paesini fermi nel tempo. E a proposito di tempo, qui si è dilatato: i tre giorni del viaggio ci sono sembrati sei.

BLOC NOTES

 

BLOC NOTES

 

Informazioni utili

A St. Moritz ci sono oltre 40 alberghi, ma i prezzi non sono particolarmente economici. Contattando il Tourist Board di St. Moritz (tel. 0041/818/373333, e-mail information@stmoritz.ch) sapranno indicarvi un hotel o un campeggio (ce ne sono di bellissimi, spesso lungo i fiumi) adatti alle vostre esigenze. Segnaliamo l’Hotel Post, perché ha un occhio di riguardo per i motociclisti; infatti il suo direttore, motociclista anch’egli, oltre a offrire preziosi consigli sugli itinerari, propone pacchetti scontati per gruppi e parcheggio coperto compreso nel prezzo.

Per recarsi in Svizzera sono necessari la carta d’identità e l’adesivo autostradale (se volete percorrere le autostrade, prezzo circa 27 euro). Consigliamo di acquistare in franchi svizzeri, perché il cambio applicato da ristoranti e negozi in genere non è conveniente.

 

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