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Spot sulla sicurezza: sono utili?

Le campagne per combattere la piaga degli incidenti sono una costante, ma quante sono specifiche per i motociclisti? Ecco una carrellata di video da tutto il mondo (quello italiano non è il migliore...)

Spot sulla sicurezza: sono utili?

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I brevi filmati istituzionali sulla sicurezza stradale, in particolare quella dei motociclisti, servono veramente a qualcosa? In tutta onestà, avremmo detto tra poco e niente, anche perché tra poco e niente è quanto si è visto in Italia. Abbiamo fatto una veloce ricerca su Youtube e ne è emerso che all’estero affrontano la questione da vari punti di vista pur restando legati al tema delle due ruote. Alcuni spot sono dedicati proprio ai motociclisti, esortandoli all’attenzione, alla riduzione della velocità o a indossare abbigliamento protettivo. Altrettanti, giustamente, sono rivolti agli altri utenti della strada, esortandoli a prestare maggiore attenzione a ciò che li circonda.

ITALIA: A TUTTO SPLATTER

Il primo “promo” che mostriamo è l’unico italiano che abbiamo trovato, risalente probabilmente al 2007. Piuttosto crudo, mostra una moto distrutta lungo una strada, il casco insanguinato e il cadavere in tuta di pelle e stivali da pista, con una voce fuori campo che chiede aiuto per “fermare la strage”.
La decontestualizzazione dell’incidente spinge le varie categorie di utenti della strada a disinteressarsi allo spot: “io non sono motociclista” si dice lo spettatore, probabilmente anche infastidito dalla crudezza delle immagini. Pensando a un bambino che lo vedesse e chiedesse spiegazioni, l’unica risposta plausibile che emergerebbe è che la moto è pericolosa. La contestualizzazione della vittima come utente di supersportive, invece, può addirittura spingere le altre tipologie di motociclisti a non sentirsi chiamate in causa: “quello era uno smanettone…”.

AUSTRALIA: INVERSIONE DI RUOLI

Approccio diverso, quello dell’ente della sicurezza stradale australiana, che più che ai motociclisti è rivolto agli automobilisti, invitandoli a fare attenzione alle due ruote. L’effetto è ottenuto attraverso l’inversione dei ruoli. Qui invece un video con i consigli di Mick Doohan.

INGHILTERRA: OCCHIO ALLO STOP! (1)

La serie di spot britannici Think! dedicati alla sicurezza stradale ne propone tre sulle moto, uno rivolto ai motociclisti, uno agli altri utente della strada e il terzo – d’impatto – che mostra il comportamento da tenere agli stop. Dopo averlo visto, lo farete anche voi tre volte…

INGHILTERRA: OCCHIO ALLO STOP! (2)

FRANCIA: CHI È SENZA PECCATO…

Lo spot francese del Dipartimento per la sicurezza stradale, con un video indirizzato ai motociclisti, riesce comunque a mostrare molti comportamenti sbagliati degli altri utenti della strada, pedoni compresi (sì, anche i pedoni possono non essere esenti da colpe…).

NORVEGIA: AUTOMOBILISTI E CAMIONISTI, RISPETTATECI

La Norvegia sfrutta l’arma dell’ironia per cercare di instillare un po’ di rispetto nei confronti dei motociclisti da parte dei guidatori di auto e camion.

L’Unione europea chiede ai paesi membri di ridurre le vittime stradali di un ulteriore 50%, con particolare attenzione alle categorie più deboli – pedoni, ciclisti e motociclisti. Da noi i problemi principali sono lo stato delle strade e l’indisciplina generale del traffico (ovviamente, motociclisti compresi). Se per le buche uno spot può servire a poco, per la seconda una campagna di sensibilizzazione sarebbe utile, soprattutto se non banale e stereotipata come quella che abbiamo mostrato per prima. Che cosa ne pensate? Commentate l’articolo. 
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