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Kawasaki Vulcan 70 Mr Martini: la prova

Ricordate la Kawasaki 500 H1/D Mach III degli anni '70? La Vulcan 70 Mr Martini si ispira proprio a quella moto. Ecco la nostra prova della special su base Kawasaki Vulcan S nata dalle mani di Nicola "Mr" Martini. Il noto customizzatore veneto ha reinterpretato lo stile vintage ma con tecnica moderna. Vi diciamo com'è nata, come va e quanto costa la novità in serie limitata

Gli anni '70 sono tornati, anche in casa Kawasaki

Gli anni 70 hanno rappresentato un’esplosione di creatività, in tutti campi. Un periodo che, nonostante le difficoltà e i conflitti, ha saputo dare spazio a un’incredibile spinta culturale. Per questo motivo, sulle generazioni attuali, continua a esercitare un forte fascino evocativo e il mondo delle due ruote non ne è esente con i modelli in stile vintage che affollano le nostre strade.
Kawasaki, con la serie Mach, è stata protagonista di quegli anni e oggi, quasi cinquant’anni dopo, ha sentito il bisogno di ritornare alle origini con un progetto tutto italiano presentando la Kawasaki Vulcan 70 by Mr Martini. Noi di Motociclismo l’abbiamo provata nella città di Verona, dove Nicola Martini ha il suo quartier generale “Special”. 

Un progetto tutto italiano

Ispirandosi alle mitiche motociclette Kawasaki degli anni settanta e in particolare alla Kawasaki H1/D 500 MACH III del 1973, Mr Martini ha creato un kit completo ma essenziale per trasformare la Kawasaki Vulcan S, una cruiser, in una special con un pizzico di pepe in più e una posizione di guida che si avvicina a quella delle naked di media cilindrata: cliccate qui per le foto.

Mr Martini e Kawasaki Italia hanno voluto così tramutare una custom/cruiser in una cafè racer, in sintonia con la tendenza attuale del mercato, senza stravolgere l'aspetto tecnico di base della moto che non viene modificata dal punto di vista meccanico.

“La sella doppia, il lungo codino, lo scarico sdoppiato e il faro tondo - ci racconta Nicola Martini - sono stati i primi dettagli che mi hanno ispirato. Il progetto mi ha appassionato da subito, ho pensato che il richiamo alle serie Mach fosse la scelta perfetta per riprendere ciò che Kawasaki aveva trasmesso negli anni settanta, quelle forti emozioni e quella senso di libertà che solo questo brand è in grado di dare”.

L'obiettivo di questa idea in esclusiva con Kawasaki Italia (ma concordata in Giappone), è quello di raggiungere un target che comprenda sia gli “over” che ben si ricordano la versione classica, sia i più giovani che vogliono entrare nel mondo delle customizzazioni partendo da una moto semplice e divertente da guidare.  

La prova: Una entry level facile e stilosa

Abbiamo provato la Vulcan 70 in città e fra le colline della Valpolicella, nel veronese. La posizione di guida rivista, le pedane arretrate rispetto alla versione custom e la sella parallela al suolo offrono la possibilità di trovare comfort sia nella guida cittadina che in quella lontana dal traffico. In città si apprezza, oltre alla posizione di guida offerta dalla triangolazione sella-pedane-manubrio e alla comodità della seduta, un motore fruibile che sotto ai 5.000 giri/min si rivela sempre gestibile e fluido. Nella guida fuori città la Vulcan 70 offre la possibilità di viaggiare in tutta tranquillità senza farsi mancare il divertimento della guida più sportiva, aiutata dal bicilindrico parallelo da 649 cc e 60 CV di potenza che crescere e offre una buona spinta fino al limitatore. Fra le cose da segnalare troviamo che, quando si cerca un’andatura più "scatenata", la Vulcan 70 sembra farci capire che non è fatta per correre eccessivamente. Precisa negli ingressi in curva e divertente, si tratta infatti pur sempre di una moto più incline alla guida turistica. La Vulcan 70 è in ogni caso sempre gestibile e l’ABS lavora senza essere invasivo. La frenata modulabile e un’anteriore comunicativo permettono di aver sempre sotto controllo la moto, anche volendosi divertire fra le curve o quando l’asfalto presenta qualche asperità.

Fra le note dolenti della Vulcan 70, ben riuscita sia a livello estetico che di guidabilità, ci sono le vibrazioni che, passati i 5.000 giri/min, si fanno sentire sulle pedane e al manubrio. Le moto in prova hanno affaticato il piede sinistro durante i cambi di marcia data la durezza degli innesti; Kawasaki ci ha però avvisati fin da subito che il problema era in via di risoluzione tramite l’utilizzo di alcune parti prese dai ricambi ufficiali e che le moto in consegna non avranno più il problema. 

Serie limittata: LE parti del kit e il prezzo

Le componenti principali di questo kit sono:
  • a sella doppia
  • i fianchetti
  • il codone
  • il kit pedane (con supporti)
  • le leve anteriori
  • il manubrio
  • il faro anteriore e posteriore
  • gli indicatori di direzione
  • la verniciatura
  • lo scarico Zard sdoppiato

Il kit viene proposto in due varianti colore: verde e rosso. La Vulcan 70 è proposta in serie limitata e numerata da 100 esemplari ed è prenotabile da subito presso i concessionari ufficiali Kawasaki al prezzo di lancio di 10.990 euro f.c. (rispetto ai 7.490 euro f.c. della Vulcan S).

Questo prezzo di lancio verrà mantenuto su tutti gli ordini pervenuti entro l’1 settembre 2016 e il kit è disponibile esclusivamente acquistando una Vulcan S nuova aggiungendo i 3.500 euro richiesti per la cutomizzazione; non c’è quindi la possibilità, per chi fosse già in possesso di una Vulcan S, di operare la trasformazione. La scelta, ci spiega Filippo Zoboli di Kawasaki Italia, è stata fatta per permettere a chiunque acquisti direttamente la Vulcan 70 di avere fra le mani un pezzo unico.

Fra gli optional Mr Martini include anche, per chi volesse rendere ancora più unica la propria Vulcan 70:
  • i cerchi a raggi Kineo
  • il parafango cromato
  • gli specchietti cromati
  • i soffietti della forcella
  • la borsa per il serbatoio
  • l portachiavi in pelle
  • il porta documenti dedicato
  • il telo coprimoto
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