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Long Test con l’Africa Twin: il punto a 12.000 km

Prova di durata e affidabilità con la Honda Africa Twin: la maxienduro di Tokyo è la seconda protagonista del nostro Long Test. Fino a 12.000 km nessun inconveniente, la potenza del motore aumenta, ma le pastiglie freni si continuano a consumare in modo esagerato

La marcia continua

Su Motociclismo di luglio, continua il Long Test con la Honda Africa Twin. Mentre volge al termine la prova di durata con la Yamaha Tracer, il nostro “culo di pietra”, Alfredo rota, è su strada anche con la seconda moto di cui verifichiamo l’affidabilità con la prova di durata e affidabilità sui 50.000 km. Per sapere come sta andando la prima parte della prova con la vendutissima Honda, non dovete far altro che acquistare Motociclismo di luglio e andare a rileggere il precedente articolo, dove parlavamo in particolar modo di gomme, intanto ecco un estratto del pezzo in cui descriviamo come è arrivata la Honda al traguardo dei primi 12.000 km.

Tagliando come da programma. Niente altro

Tutto va bene. I nostri tecnici hanno provveduto ad effettuare il "service" dei 12.000 km, per rispettare il programma di manutenzione previsto da Honda per questa endurona. Un paio d'ore di tempo per effettuare tutti i controlli e le regolazioni (poche), il cambio dell'olio motore con lubrificante Castrol Power1 10W30. Niente altro perché la Africa Twin non ha richiesto altri interventi. Nessun trafilamento dalle varie tubazioni, dai carter o dalle sospensioni, nessuna perdita di liquido dall’impianto di raffreddamento, tutte le viti ancora al loro posto e le plastiche che non presentano segni di usura o incrinature. Abbiamo solo lubrificato a dovere e riportato alla giusta tensione la catena della trasmissione finale. Infine, abbiamo prelevato un campione di lubrificante, che verrà sottoposto all'analisi del laboratorio Mecoil di Firenze, operazione che ci darà molte informazioni sullo stato di salute del motore.

Pastiglie sotto controllo

La sola situazione anomala che abbiamo rilevato riguarda le pastiglie freni che si consumano in fretta. Con la Yamaha Tracer 900, guidata dallo stesso pilota, non abbiamo avuto questo riscontro: siamo però di fronte a motociclette completamente diverse nella distribuzione dei pesi (e pure nella stazza massima, dove ci sono 20 kg in più per l'Africa), negli impianti frenanti, nella dotazione di sospensioni, ruote e pneumatici. Il materiale di attrito delle pastiglie non è ancora arrivato allo spessore minimo, ma quasi sicuramente allo step dei 18.000 km ci sarà la sostituzione. 

Molto in forma

E il motore? Dall'inizio del nostro Long Test la bicilindrica giapponese ha progressivamente migliorato la potenza e la coppia massima, con un incremento del 2% (misurato dal banco del Centro Prove), segno che il motore è sempre in piena forma, anzi si sta "slegando" a dovere. Anzi, migliora anche la curva di erogazione, a tutti i regimi.

Per tutti i dettagli, se non l’avete già fatto, andate in edicola e chiedete Motociclismo di luglio.

Come seguire il long test

Il nostro tester è sempre rintracciabile comodamente seduti da casa attraverso i Social. Ecco alcuni degli hashtag:
  • #daineseAirbag
  • #shoeiitalia
  • #longtest
  • #trailsmart
  • #cimettolatesta
 
Oltre che sui canali web di Motociclismo, le foto saranno pubblicate da Alfredo Rota anche sui suoi personali:
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