Per prima cosa scopriamo che il motore, a soli 8.000 km dal rilevamento di fine rodaggio, è diventato più potente di circa il 2% (tutti i numeri dei rilevamenti sono su
Motociclismo di febbraio). Quanto ancora si potrà slegare il tre cilindri di Iwata? E quando invece la curva di potenza inizierà a flettere? E ancora: i consumi di carburante saranno speculari alle curve di potenza o andranno invece per conto loro? A tutte queste domande sapremo dare una risposta tra poche settimane, ma abbiamo già la prima certificazione del fatto che il propulsore di una moto è qualcosa di “vivo”. Vale a dire che cambia il suo carattere e cambiano le sue prestazioni perché cambia esso stesso. Invecchia, si assesta, si slega, si usura. Ce lo suggeriscono anche i primi campionamenti di olio motore. Particelle di ferro e di alluminio misurati in micron ci raccontano le condizioni di salute degli organi interni. La percentuale di “contaminazione da combustibile” ci dice invece se le fasce pistone tengono. È ancora presto per parlare di tutti questi dati, perché è come aver appena ritirato le analisi del sangue in laboratorio: hai in mano un’infinità di informazioni e di numeri ma poi ci vuole il medico per interpretarli (il nostro “Centro Medico” di riferimento è la Mecoil, vedi servizio in coda a questo articolo).
La situazione invece è già abbastanza chiara per ciò che riguarda l’usura delle gomme. Scopriamo che le Metzeler Z8, sulla Tracer, hanno un decadimento abbastanza veloce nella prima fase di vita per poi assestarsi in un secondo tempo. Il risultato è che la gomma regala, in linea puramente teorica, percorrenze sensazionali (circa 20.0000 km). Basti dire che in 8.500 km abbiamo consumato all’incirca il 40% del battistrada “utile” per circolare in tutta sicurezza e a norma di legge. Un grande esperto come Salvo Pennisi ci assicura che “
L’effetto leva del battistrada diminuisce via via che si riduce l’altezza degli intagli in seguito al naturale consumo della gomma. È per questo motivo che la gomma non si usura in modo graduale”. Ciò nonostante abbiamo optato per un cambio gomme “conservativo” (In questo momento Alfredo Rota sta viaggiando con
Metzeler Roadtec 01) perché vogliamo che il nostro tester -
air bag e abbigliamento ad alta visibilità sempre indosso - viaggi sempre con il massimo possibile della sicurezza attiva e passiva. Una scelta prudente come un cambio gomme anticipato vuole essere anche un consiglio per tutti voi: soprattutto in inverno non aspettate che i vostri pneumatici – indipendentemente dalla loro Marca - arrivino a ridosso del limite consentito per legge (1,6 mm). E non dimenticatevi di fare tutto quello che anche noi facciamo alla Tracer: controllo dei livelli olio motore, liquido refrigerante, olio freni ant. e post; verifica tensione catena ed eventuale lavaggio e lubrificazione; esame delle tenute dei paraoli forcella, del monoammortizzatore, dei tubi dell’impianto di raffreddamento. Per ora sulla nostra Yamaha è tutto ok. Per ora…
Già, perché per cantare vittoria è ancora un po' prestino. Alfredo Rota e la Tracer hanno davanti a sé ancora 40.000 km che li dividono dal traguardo. Non perdetevi l’appuntamento dei 15.000 km, dove inizieremo a parlare più nel dettaglio dell’usura dei freni (dischi + pastiglie), dei rilevamenti strumentali sulle sospensioni e dei consumi di carburante.