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Il bollo nei carburanti? Perché sì, perché no

Un lettore ci scrive riproponendo una soluzione già ventilata da tempo per rendere più razionale e “democratica” la spesa per quanto riguarda la tassa di possesso, che tornerebbe ad essere di circolazione. Vediamo i pro e i contro. Voi cosa ne pensate?

Il bollo nei carburanti? perché sì, perché no

La lettera della settimana presenta un quesito tanto semplice che non si riesce a capire come mai non si sia mai riusciti a metterlo in pratica. Dato l’ammontare cumulato del bollo e i litri di carburante venduto in Italia, spalmare il bollo sulla benzina: viaggi tanto (di conseguenza utilizzi molto le infrastrutture)? Paghi di più. Viaggi poco? Pagherai meno. Evidentemente, chi percorre più strada è contrario…

 

Perché non spostare il bollo sul carburante?

Caro direttore, sono proprietario di una “vecchia” Triumph Speed Triple 955 del 2002 ancora in perfetta forma, senza un graffio, e che amo profondamente e di una BMW R 1200 R del 2008 che vorrei tanto usare per viaggiare. Da pochi giorni, per la Speed, ho attivato l’assicurazione Motoplatinum di 24h Assistance pagando un premio veramente onesto, circa 180 euro per un anno. Questa premessa per parlare del bollo, o tassa di possesso. Mi sono accorto che paradossalmente la il bollo è pressoché coincidente con l’assicurazione, infatti pago circa 160 euro. E secondo me è ormai anacronistico: non sto parlando di abolirlo, ma molto più semplicemente aumentare il prezzo dei carburanti di quei pochi centesimi che basterebbero a coprire l’intero gettito del bollo auto. Lo Stato incamera dalle accise circa 39 miliardi di euro l’anno e le regioni circa 5,6 miliardi di bollo. In sostanza basterebbe aumentare i carburanti di 13 centesimi al litro. Lavoro presso un Ente regione e so bene quanti colleghi sono impegnati nella gestione del bollo auto, dal contenzioso alla gestione delle banche dati, ai rapporti con le società di notifica e con l’utenza, tutti costi indotti eliminabili.

 

Valter Ignesti – email

 

Contrario chi fa tanti km

Caro Valter, la tua proposta torna periodicamente alla ribalta, per essere poi regolarmente riposta in un cassetto. Sostanzialmente – come specifichi – premierebbe chi percorre pochi chilometri: con 15.000 km/anno e una percorrenza media al litro di 14 km, risulterebbe un consumo medio pro capite di 1.071 litri. Moltiplicati per 0,13 euro risulta un costo medio di 139 euro. È evidente che chi percorre molti chilometri, come camionisti e tassisti, sarebbe penalizzato (d’altro canto favorendo chi di strada ne fa meno. E la media dei motociclisti non percorre 15.000 km/anno). Però il concetto di “pay as you drive” è sicuramente più corretto rispetto a un bollo che colpisce tutti uniformemente. Senza contare il risparmio sulla gestione dei pagamenti (e allora forse anche l’Aci sarebbe contrario…).

Ma si sa che in Italia quando si parla di “bollo” ci si addentra in un territorio quantomeno insidioso. Ne sa qualcosa chi possiede un veicolo di interesse storico

 

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