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In pista con la Ducati 959 Panigale: birra super media!

La chiamano super media, perché la “Panigalina” cresce a 955 cc, guadagnando coppia e CV ma anche 7 kg in più (il rispetto della Euro-4 richiede uno scarico voluminoso). Una sportiva molto efficace, veloce ma facile. Adatta anche agli amatori, ha prestazioni in grado di accontentare anche i polsi un po’ più esigenti

Basta discussioni, è ora di guidare!

La 959 Panigale è stata una delle più importanti novità portate dalla Ducati a Eicma 2015 (cliccate qui per tutte le Rosse del Salone, qui invece tutti i nostri articoli sulla grande kermesse milanese della moto).
Allo stand Ducati forse erano altre le moto che attiravano maggiormente l’attenzione, come la vincitrice del nostro concorsoVota e vinci la moto più bella del Salone”, la XDiavel S; oppure la Multistrada 1200 Enduro o ancora la “sbarazzina” Scrambler Sixty2. Ma una sportiva Ducati fa sempre notizia e la 959 non è stata da meno, anche per via delle discussioni scatenatesi intorno al suo  invadente impianto di scarico a doppio terminale laterale (qui le foto). Ducati propone tra gli optional anche l'Akrapovic a doppio terminale laterale, con silenziatori più piccoli (cambia anche il sound) ma sempre Euro-4. Il tutto a 1.200 euro. Poi c'è l'impianto con terminale sotto motore, sempre "Akra", ma non nè omologato per l'uso stradale (nella gallery ci sono le foto). Per conoscere nel dettaglio la nuova “Panigalina”, cliccate qui. Se volete continuare ad attorcigliarvi in discussioni sul look, fate pure, ma noi oggi la 959 l’abbiamo guidata. E non in un posto qualsiasi, bensì sul circuito di Valencia. Ecco le prime impressioni in sella da parte del nostro tester, Marco Marini.

una vera sportiva media, in termini di facilità e piacere di guida

Appena avviato il motore, subito si avverte qualcosa di nuovo: il rumore di scarico è molto civile, sebbene cupo e piacevole, ma è soprattutto la rumorosità della meccanica a risultare molto ridotta, ovattata. La ciclistica resta quella stabile e precisa della 899 (solo 5 mm in più di interasse dovuti a una corona più piccola di un dente) e la presenza del doppio terminale non si avverte in modo significativo. Quello che si avverte invece è la migliore protezione aerodinamica: il cupolino è leggermente più largo e, soprattutto, il plexiglas è più bombato.
Il carattere del propulsore è figlio di svariate discussioni all’interno di Ducati. La 959 doveva essere una supersportiva, ma gestibile e godibile anche su strada. Per questo, l’aumento di cilindrata non è stato ricercato con un incremento ulteriore di alesaggio, ma allungando la corsa. Crescono quindi la potenza e la coppia, ma soprattutto la “schiena” di questo motore.
 
L’erogazione è lineare dai 3.000 giri, regolare e con un bel crescendo fino ai 7.500 dove si incattivisce con decisione. A 9.000 giri interviene il secondo iniettore, ma la spinta è decisa e costante dagli 8.000 agli 11.000 giri. La risposta al comando del gas può essere regolata attraverso le mappature (noi abbiamo provato sia la Sport sia la Race), per avere una reazione più pronta e diretta o più dolce. In entrambe le mappe, però, quando si riprende in mano il gas a centro curva il motore è leggermente brusco e occorre farci la mano per dosare il comando al mm.
Rapido e preciso il quickshift, che funziona però solo a salire, perfetta la frizione, ora molto più morbida da azionare e con un funzionamento dell’antisaltellamento esemplare: anche nelle scalate più violente il retrotreno trasmette il giusto feeling, che permette al pilota di entrare in curva efficacemente e senza pensieri.
 
Ottimo l’ABS, l’abbiamo provato in modalità 2 (studiata per la strada) e 1 (lavora solo sull’anteriore ed è più adatta alla pista). Con le Pirelli Diablo Supercorsa SC2 (pressioni 2,2 bar anteriore e 1,8 bar posteriore) la staccata in fondo al rettilineo può essere ritardata parecchio, ma l’ABS in modalità 2 interviene davvero molto, allungando sensibilmente la frenata, mentre il comportamento è ottimo e irreprensibile semplicemente spostando il selettore ABS su 1.
 
In sostanza si tratta di una vera sportiva media, in termini di facilità e piacere di guida, senza quelle apprensioni che gli oltre 200 CV di una 1299 Panigale provocano a chi non è in pista tutte le settimane. Il livello di prestazioni assolute è però elevato: il collaudatore Ducati qui a Valencia ha girato in 1’41”4. Chapeau!

Ducati 959 Panigale: prestazioni e prezzo

  • 157 CV
  • 107,4 Nm
  • 176 kg
  • Colori: rosso e bianco
  • 16.740 euro c.i.m. (*) (300 euro in più la versione bianca) 
Il test completo è pubblicato su Motociclismo di dicembre.

*: il prezzo "chiavi in mano" si ottiene aggiungendo al prezzo "franco concessionario" le spese di immatricoolazione, che Motociclismo quantifica in 250 euro.
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