La vittoria va al ritrovato Nagl, velocissimo in Gara2, dove è protagonista di una rimonta esaltante, e più conservativo (se così si può definire…) in Gara1 (3° alle spalle di Desalle e Cairoli). Il tedesco è il migliore ad interpretare il fantastico tracciato di Neuquen (nella nostra gallery ci sono alcune foto della pista), girando addirittura 2” più veloce dei suoi rivali quando la pista è pesantemente scavata. Forse lo stile di guida di Nagl non è il massimo da vedere, ma nessuno può obiettare sull’efficienza. A pari punti con Nagl troviamo il leader del Campionato Clement Desalle (Rokstar Energy Suzuki), che riesce a sbloccarsi vincendo la prima manche. La pressione messagli da Tony Cairoli (Red Bull KTM) lo affatica e la pausa tra Gara1 e Gara2 non gli è sufficiente per riprende a pieno le forze. Nella seconda manche infatti Desalle cala gradualmente, fino a cedere la posizione a Nagl e Cairoli dopo una partenza con le stelle. Quando nel finale sente arrivare da dietro addirittura Villopoto tira fuori gli artigli e combatte, avendo la meglio e mostrando di essere un osso duro, uno che non si lascia sopravanzare facilmente da nessuno, neanche da un 8 volte Campione del Mondo. Cairoli, appunto, chiude 3° a un punto dai primi due. In Gara1 conduce una buona corsa all’insegna della regolarità, ma l’attacco definitivo su Desalle arriva troppo tardi, addirittura all’ultimo giro. Nella foga Cairoli sbaglia uno scrub e si ritrova gambe all’aria. La fortuna vuole che Nagl si trovi ad una decina di secondi dietro i due, senza dare al tedesco la possibilità di conquistare il 2° posto. In Gara2 Tony parte bene, ancora dietro a Desalle, ma da dietro arriva Nagl, scatenato, che lo supera. Cairoli non oppone resistenza al ritmo esagerato del pilota Husky, ma anzi si deve difendere dagli attacchi di Villopoto. Nel finale viene fuori la preparazione fisica e qui Cairoli si prende una mezza rivincita sull’americano dopo che questi lo ha battuto in Thailandia. Ryan si deve accontentare di due quarti posti e deve ancora abituarsi al 100% ai ritmi del Mondiale (prove libere, prove cronometrate e manche di qualifica il sabato, warm up e due manche di gara la domenica). Chiude la top 5 Gautier Paulin (Honda HRC), ancora in difficoltà con la sua CRF 450 anche sotto gli occhi di un osservatore d’eccezione: Casey Stoner, giunto al circuito argentino per sostenere moralmente il Team Honda dato che si trovava a pescare nelle vicinanze. Merita una citazione anche la situazione in Casa Yamaha Factory, con Febvre più veloce di Van Horebeek, ma entrambi troppo poco concentrati e continuamente a terra. Ma se Febvre ci sta stupendo positivamente, lo stesso non si può dire di Van Horebeek: non sono questi i risultati che un vice Campione del Mondo deve ottenere.