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Jorge Lorenzo: “Mi scuso per il gesto sul podio di Sepang”

Intervista al pilota maiorchino che, prima della gara che potrebbe assegnargli il 3° titolo Mondiale MotoGP, esprime il proprio pensiero sui fatti di Sepang, sulla sentenza del TAS, sulla gara di Valencia (“la competitività della Honda sarà decisiva”) e sul proprio futuro ("corro per vincere e voglio restare anche dopo il mio ritiro dalle corse”)

15 domande a Lorenzo

Jorge, come hai appreso la decisione del CAS?
Dobbiamo rispettare la decisione che hanno preso. Sono arrivato qui pensando soltanto al week end di gara, che è la sola cosa che conta per me. Non voglio parlar e di nient’altro se non di quello che può accadere in pista. Ci tenevo solo a dire che mi scuso per il gesto che ho fatto sul podio di Sepang. E voglio dire scusa soprattutto alle persone che lo hanno visto in televisione perché non è un esempio di sportività per i giovani che guardano MotoGP nel mondo.
 
Dopo aver visto le immagini del contatto Marquez-Rossi, ti sei fatto un’idea diversa da quello che hai detto a Sepang?
Quello che ho detto a Sepang riguarda Sepang, a Valencia voglio solo parlare di domani, di sabato, della gara. Lunedì parlerò di tutto il resto.
 
Come puoi descrivere le tue sensazioni adesso?
Sono felice di essere qui per la Yamaha, sono contento di poter lottare per un titolo del mondo, mi sento un pilota e una persona molto fortunata. Ho una grande possibilità di godermi la vita, che è breve ma bella.
 
Con Valentino che parte dal fondo della griglia cambierà il tuo approccio alla gara?
Non importa la decisione che è stata presa quest’oggi. Anche con una sanzione diversa avrei corso allo stesso modo domenica. Io in gara cerco sempre di dare il massimo. Voglio fare la migliore gara della mia carriera.
 
Come vedi il tuo futuro?
In futuro la mia intenzione è di continuare con la Yamaha, anche dopo che mi ritirerò. Tutti i matrimoni hanno dei momenti di disaccordo, ma nel futuro il rapporto sarà lo stesso. Io e Valentino formiamo uno dei migliori team del mondo.
 
Cosa vi siete detti con Carmelo?
Ha cercato di ricondurci alla ragione, allo spirito sportivo, al rispetto del motociclismo. Quando commetti un errore è importante riconoscerlo.
 
Perché non hai avvisato Yamaha del tuo ricorso al TAS?
Non voglio parlare di questo. Non capisco perché continuate a pormi queste domande che esulano dalla pista.
 
Come la vedi la cancellazione della festa da parte di Yamaha?
Non riguarda la pista, quindi non rispondo.
 
Domenica ci sarà il famoso muro?
Non sono mai stato a favore del muro, credo che le cose vadano mantenute come adesso, e così anche in futuro. Yamaha ha dovuto difendere un pilota che corre per noi, ed è normale così. Ho sempre ricevuto lo stesso trattamento del mio compagno di squadra, e quindi non mi posso lamentare di nulla. I dati saranno condivisi a meno che qualcuno non bruci un PC dentro ai box…
 
Hai parlato con Rossi e Marquez?
No, qui in MotoGP tutti pensano a loro stessi, soprattutto in gare come questa dove c’è tanto in palio. Non c’è tempo di parlare di altre cose con altri piloti.
 
Ti giochi il tuo quinto titolo mondiale: gara più importante di tutta la tua carriera?
Ho la possibilità di poter vincere il mio quinto titolo, non sento una pressione eccessiva, tutto quello che ho fatto finora è grande, e tutto quello che arriverà di positivo è solo di guadagnato.
 
Cosa ti aspetti da Rossi che parte ultimo?
Dipenderà da lui e dalla posizione che riuscirò a raggiungere io in gara. La competitività della Honda sarà decisiva.
 
Dovrai sopportare più pressione del solito?
C’è sempre stata tanta pressione, vista la classifica. I punti di vantaggio li ha lui. Io ho più da guadagnare che da perdere, quindi non sono troppo teso.
 
Ci saranno piloti che aiuteranno Valentino nella rimonta?
Non dipende da me quindi non so cosa dire.
 
È una tua decisione autonoma quella di non parlare di altre cose oltre alla gara?
Sì, è mia. Del resto non parlerò fino a lunedì.

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