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27 February 2016

KTM accusa Honda: “Non rispetta il regolamento in Moto3!”

Secondo la Casa Austriaca, le moto di Tokyo impegnate nella entry class del Motomondiale supererebbero il limite massimo di giri motore consentito dal regolamento. Da Mattighofen precisano: “Non vogliamo rivedere i risultati dello scorso anno, ma essere tutelati per l’avvio della nuova stagione!”. Per Honda tutto regolare. Il caso è ora nelle mani di Dorna e IRTA
 

REGOLAMENTO INFRANTO?

In un intervista rilasciata al magazine sportivo tedesco Speedweek.com, Pit Beirer, Direttore di KTM Motorsport, ha sollevato un vero e proprio polverone. Più precisamente, Beirer accusa Honda di aver superato di 100 giri/min il limite massimo consentito dal regolamento della classe Moto3 (fissato a 13.500 giri/min). Il fatto è venuto alla luce quando alcuni ex-piloti Honda, passati quest’anno in KTM, hanno chiesto ai tecnici austriaci di modificare il limitatore del motore, per rendere il taglio della potenza più dolce, come sulla NSF-250RW. Dopo questa richiesta KTM si è insospettita e ha chiesto di poter visionare la telemetria delle moto di Tokyo utilizzate lo scorso anno. Secondo Bierer, da questi dati è emerso che i motori giapponesi avrebbero superavato il limite imposto! Honda si difende dicendo che è tutto regolamentare e ora la questione è in mano a Dorna. Ripercorriamo come sono andati i fatti nel dettaglio.

ABBIAMO ANALIZZATO LA TELEMETRIA HONDA

Interrogato a riguardo, Pit Beirer ha dichiarato: “In Moto3 abbiamo alcuni piloti che sono arrivati da Honda, e quando sono saliti per la prima volta sulla nostra moto si sono lamentati del fatto che il nostro limitatore non raggiunge i 13.500 giri e che la rotazione del motore viene interrotta bruscamente. Loro affermano che con i motori Honda il taglio della potenza era più morbido e che il motore giapponese raggiungeva la soglia massima imposta del regolamento senza problemi”. Beirer aggiunge: “Gli ingegneri hanno due scelte: possono decidere se far entrare il limitatore delicatamente una volta raggiunta la soglia, regalando così una piccola percentuale di potenza, oppure far tagliare di netto il gas una volta raggiunta tale soglia. Un ex tecnico Honda ci ha mostrato la curva di potenza delle moto di Tokyo e abbiamo notato che il loro propulsore raggiunge la piena potenza fino a 13.500 giri, per poi diminuire lentamente fino a 13.600. Abbiamo studiato attentamente la loro telemetria e siamo sicuri che in quinta e sesta marcia, sui rettilinei, le loro moto sforano di 100 giri il limite massimo consentito. Alcuni piloti ci hanno suggerito di adottare lo stesso sistema, cambiare la mappatura del nostro motore, ma per noi è una sciocchezza! Se esiste un limite di rotazione deve essere rispettato!”. Appena scoperto il tutto KTM ha contattato direttamente Dorna e Corrado Cecchinelli, Responsabile tecnico del Motomondiale, per informarli della situazione: “Ero molto arrabbiato riguardo a ciò, così ho telefonato a Carmelo Ezpeleta e Corrado Cecchinelli, per informarli sui fatti” racconta Beirer, “Abbiamo tutti una centralina unica Dell’orto che controllo con precisione la velocità del motore e l’Azienda italiana controlla al termine di ogni gara i dati acquisiti da essa. Dell’Orto invia poi i dati a Dorna, IRTA e FIM, ma a questo punto è chiaro che i dati non vengono analizzati!”.

ANCHE SOLI 100 GIRI/MIN IN Più POSSONO FARE LA DIFFERENZA

In realtà questi 100 giri/min in più non donano maggior potenza. Però tutti ricordiamo bene i lunghi rettilinei del Mondiale dove capitava spesso di vedere le Honda superare in velocità senza problemi le nostre KTM. E noi ci chiedevamo dove sbagliavamo”, continua Beirer. “Su un motore piccolo come quello della Moto3 il pilota è sempre vicino alla soglia di rotazione massima e anche 100 giri in più possono essere utili. Non si tratta di 5 CV guadagnati, ma, in un campionato come questo, che lo scorso anno abbiamo perso per soli 6 punti di differenza da Honda (Miguel Oliveira 254 vs Danny Kent 260, ndr), qualsiasi minima differenza può essere cruciale! In una categoria con centralina unica non è possibile accettare tale differenza! Quando ci siamo avvicinati alla Moto3 il limite massimo era di 15.000 giri, poi ridotto a 14.000 e successivamente, sotto richiesta di Honda, portato a 13.500; per ridurre i costi a detta loro. Noi ci eravamo opposti perché crediamo che i motori da gara non debbano essere limitati. Inoltre, dopo aver abbassato i limiti non ci sono stati risparmi. Sapere ora che Honda superava quel limite ci ha sconvolti parecchio.”
Nonostante i dati in suo possesso, l’Azienda di Mattighofen ha deciso di non intraprendere alcuna azione legale nei confronti di Honda:Non vogliamo andare a rivedere i risultati dello scorso anno, il Mondiale 2015 l’abbiamo ormai perso, per causa nostra. Però chiediamo che prima del via della stagione, il 20 marzo in Qatar, ci sia la certezza che tutte le moto in gara non sforino il limite dei 13.500 giri imposto dal regolamento!”. 

HONDA CONTROBATTE

Il Capo tecnico di Danny Kent, Peter Bom, controbatte tramite il sito americano Asphaltandrubber.com, negando le accuse sollevate da KTM e affermando che si tratta solamente di aver interpretato male i dati. Honda dichiara che i loro motori non tagliano bruscamente la potenza a 13.500 giri per evitare problemi al pilota, come un brusco calo di potenza a centro curva che potrebbe farlo finire a terra. Il taglio della potenza, e la velocità in cui avviene, lo decide la centralina. Honda sostiene che la centralina Dell’Orto è un’unità semplice, non in grado di reagire con sufficiente rapidità. Stando a quanto dichiarato dalla Casa di Tokyo sarebbe dunque colpa della centralina se i loro motori, per qualche frazione di secondo, superano il limite massimo consentito. Honda insiste sul fatto che ciò non infrangerebbe il regolamento e si tratterebbe solamente di una diversa gestione del motore, strategia che potrebbero adottare anche in KTM. Le accuse di KTM hanno spinto Peter Bom ad andare ad analizzare i dati dello scorso anno per vedere cosa potrebbe aver spinto la Casa austriaca a muovere queste accuse (Bom prima di avere Danny Kent come pilota di punta nel 2015, era capo tecnico del pilota tedesco Luca Gruenwald al Team Kiefer su una moto KTM). “È vero che i giovani piloti che passano da Honda a KTM si lamentano del fatto che il limitatore delle moto austriache è molto più brusco, ma questa è solo una diversa mappatura del motore” racconta Bom. “In Honda abbiamo lavorato duramente su questo aspetto, impiegando moltissime risorse: i cambi marcia in prossimità del limitatore e il taglio della potenza sono diventati i nostri punti forti. Io davvero non capisco la natura delle accuse mosse nei nostri confronti! Analizzando i dati di Danny al Mugello si nota che quando il motore è al limitatore ci sono sbalzi di 50 giri, il motore di Gruenwald nel 2014 ha avuto sbalzi di 100”. Inoltre Bom ci tiene a precisare che i dati riguardanti i giri del motore devono essere analizzati con molta attenzione, in quanto “è Dell'Orto che definisce la velocità di campionamento per ciascuno dei canali nella centralina, non so esattamente quale sia la frequenza ma ci sembra troppo bassa. 200Hz sarebbe normale, 500Hz sarebbe l’ideale, ma sarebbe chiedere troppo per una centralina”. Tenendo in considerazione che a 13.500 giri un motore Moto3 compie 225 rotazioni al secondo, e se quanto dichiarato da Bom è esatto, cioè che la velocità del motore viene campionata a meno di 200 Hz (200 volte al secondo), effettivamente allora la centralina deve fare “una media” per calcolare i giri del motore.
Bom conclude dicendo: "100 giri al minuto non fanno una grossa differenza. Il limite è fissato da Dell'Orto prima di consegnarci la centralina, quindi non avremmo potuto superarlo in nessun modo. I nostri dati sono stati controllati più volte da IRTA e sono sempre stati trovati nei limiti. Tutto ciò che abbiamo fatto è perfettamente legale”.

LE INDAGINI AFFIDATE A DORNA E IRTA

Il direttore tecnico della MotoGP Danny Aldridge ha dichiarato: "Al termine di ogni gara dello scorso anno sono stati acquisiti i dati dei primi 3 piloti, più 1 o 2 piloti a caso. La telemetria di Danny Kent per esempio è stata acquisita 20 volte, più di qualsiasi altro pilota. Noi prendiamo molto sul serio ogni presunto imbroglio, soprattutto se il reclamo arriva direttamente da un produttore. Dopo che siamo venuti  conoscenza dei fatti abbiamo informato Dell'Orto, che a sua volta sta ricontrollando i dati. Il processo richiederà molto tempo, ma vogliamo assicurarci che tutto sia regolare”.
Il caso è ora nelle mani di Dorna e IRTA, che stanno conducendo le indagini. Non ci resta che attendere il loro verdetto. 
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