Era iniziato alla grande il weekend per Pauls Jonass (Red Bull KTM), classe 1997 e promettente erede di Jeffrey Herlings: il lettone aveva conquistato la manche di qualifica del sabato. Nel giorno di domenica vince Gara1 davanti a Max Anstie (Monster Energy Kawasaki DRT), Benoit Paturel (Yamaha Kemea), Thomas Covington (Monster Energy Kawasaki) e Tim Gajser (Honda Gariboldi). Lo sloveno leader del Mondiale perde 9 punti nei confronti del rivale diretto Jonass, ma in Gara2 la situazione si ribalta. Alla prima curva Jonass conquista l’holsehot ma si stende d’anteriore appena dopo la linea bianca. Riparte con l’intenzione di rimontare più posizioni possibili nel minor tempo possibile, ma tutta questa foga lo porta a commettere un errore di guida madornale: sul triplo salto perde il controllo della sua KTM 250 SX-F Factory 2016 e cade da un’altezza di circa 5 metri. Un volo spaventoso, ma per fortuna senza gravi conseguenze. Jonass è quindi costretto a tornare ai box per farsi aiutare dai meccanici a sistemare la moto (piastre fuori asse e di conseguenza immense difficoltà a guidare nei canali di fango). Per sua fortuna i partenti erano solo 18, quindi rientra in pista e rimonta sulle wild card, portando a casa 8 importantissimi punti per il Campionato. Ora la situazione nella classifica generale dice che Gajser è leader con 18 punti di vantaggio su Jonass. In lotta per il titolo, matematicamente parlando, c’è ancora anche Anstie, ma il britannico deve sperare in un doppio zero sia di Gajser che di Jonass la prossima settimana in Amerca, a Glen Helen.
Intanto in Messico si mette in mostra - finalmente, dopo 2 anni di promesse – l’americano Thomas Covington, alla prima vittoria in carriera nel Mondiale grazie ad un 4° posto in Gara1 e alla vittoria (un po’ a sorpresa) in Gara2.