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31 May 2016

Casello balzello

Parte la campagna di Motociclismo contro il pedaggio autostradale troppo caro per le moto. “Attacchiamo l’autostrada”: un milione di adesivi per la nostra iniziativa “Metà ruote, metà pedaggio”. Ne parla Federico Aliverti nell’editoriale del numero di giugno 2016

La nostra battaglia

In Francia il pedaggio Parigi-Lione (453 km) costa 33 euro per le auto e 20 per le moto. In Italia, su una tratta equivalente come la Firenze–Napoli (468 km), una moto di piccola cubatura paga quanto una vettura di grossa cilindrata: 33 euro. Di fronte a tanta disparità di trattamento non è certo il caso di mettere a confronto lo spirito rivoluzionario francese e la nostra atavica sottomissione - o disimpegno? - a uno Stato che non è perequativo, cioè equo e giusto. Sia chiaro: non elemosiniamo sconti né incentivi né gratuità. Però siamo indignati quanto basta per insorgere e far valere il nostro diritto a un pedaggio "su misura", cioè a una classe a parte come ce l’hanno i furgoni rispetto ai camion e le auto con o senza carrello. Lo scandalo italiano sulla tariffazione autostradale è messo in risalto dalle politiche in favore della moto applicate anche in Inghilterra, Germania, Danimarca, Svezia, Portogallo, Olanda, Belgio, Slovenia e Austria (vedi inchiesta a pag. 28). Di fatto, in quasi tutta l’Europa Occidentale i motociclisti circolano gratis o godono di tariffe agevolate, non solo in autostrada. Per esempio ponti, tunnel e collegamenti là sono scontati o gratis anche quando le quattro ruote pagano. Fa rabbia perché “là” è Europa, cioè casa nostra.

L’intervista che abbiamo chiesto al Dott. Francesco Delzio, direttore relazioni esterne e marketing di Autostrade per l’Italia, ha  prodotto in risposta dal suo ufficio stampa che “Sulla ratio della norma l’interlocutore giusto sono le Istituzioni. Il Ministero dei Trasporti si è limitato a un laconico “Non abbiamo posizioni pregiudiziali rispetto alle moto”. Solo il Dott. Massimo Schiuntu - direttore generale Aiscat (Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori) - ha avuto la gentilezza di risponderci nel merito. Peccato che sia questo, in estrema sintesi, il suo parere: “Una moto costa almeno quanto un’auto. Questo perché in termini di incidentalità e soccorso, usura del manto stradale e ingombri di carreggiata, due e quattro ruote sono equiparabili”. Il Dott. Schiuntu sa meglio di noi che dal 2008 al 2015 l’incidentalità delle moto in autostrada si è quasi dimezzata. E che il traffico delle due ruote vale meno dello 0,5% del fatturato delle concessionarie, rendendo di fatto sostenibile, già adesso, una diversa tariffazione per le moto. Quello che forse non sa è che il 64% dei motociclisti – che in Italia sono più di 7 milioni - vede la via più sicura per spostarsi proprio nell’autostrada, e che la imboccherebbe molto più spesso se fosse praticato un pedaggio su misura (fonte Motociclismo.it, sondaggio del 16/05/2016, 2.072 votanti: qui l’esito nel dettaglio). Aggiungiamo che una moto pesa un sesto di un’auto e ha la metà delle ruote per agevolare, anche ai non addetti ai lavori, il calcolo di incidenza sull’usura del manto stradale (100.000 euro al chilometro è il costo annuale - fonte Aiscat). Un altro emblema della sperequazione è lo sconto già praticato da alcune autostrade al Car pooling. Così come si riconosce che più persone che condividono la stessa vettura rendono più scorrevole il traffico, altrettanto si riconosca alla moto il valore aggiunto delle piccole dimensioni. Non c’è un solo grande Paese che non abbia individuato nelle due (e tre) ruote la cura più efficace alla congestione delle nostre città. Perché le autostrade italiane non abbracciano questo più ampio progetto di viabilità dimezzandoci la tariffa? Un motociclista pendolare che fa poche decine di km al giorno risparmierebbe centinaia (!) di euro all’anno. Questo significa qualcosa di simile a bollo e assicurazione gratis.

Per fortuna in questa battaglia non siamo soli. Il Presidente FMI Paolo Sesti e il Direttore Generale Ancma Pierfrancesco Caliari hanno aderito senza esitazioni, e in concreto, a questa campagna. Insieme abbiamo realizzato milioni di adesivi. Li trovate allegatio a Motociclismo di giugno, ne arriveranno altri.

Ora però spetta solo a voi scatenare il guerrilla marketing: appiccicateli sulla moto, sul casco, sullo smartphone. “Attacchiamo” l’autostrada, se serve. Inviateci le foto della vostra personale "guerriglia" (casellobalzello@edisport.it) oppure postatele sui social network usando l'hashtag #metapedaggio.

Insomma, come direbbe il mio amico Caliari: scatenate l’Inferno!

il primo adesivo

Aderisce prima di tutti alla nostra campagna il deputato NCD-UDC Vincenzo Garofalo, già Presidente dell'intergruppo parlamentare Amici delle due ruote e membro della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati.

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