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MXGP 2016: Guillod da Yamaha a Suzuki? Grosse novità anche da Honda

Lo svizzero si separa dal suo team e innesca una nuova girandola di accasamenti. Il Mondiale cross si riaccende, anche in vista di una serie di sorprese in arrivo da casa Honda

Divorzio inatteso

Il Mondiale cross non finisce mai di stupirci, neppure adesso che i contenuti sportivi sono fermi per ferie. Oltre alle novità legate ai nuovi regolamenti e del nuovo calendario, la notizia bomba di questa mattina riporta l’improvvisa separazione tra il pilota svizzero Valentin Guillod e il team Standing Construct. Il binomio era prossimo a salire in MXGP dopo la bellissima stagione 2015, che lo ha visto in lizza per il titolo fino a pochi GP dalla fine; e invece non se ne fa niente. Perché? Il comunicato cita, in sintesi: “La ragione di questa scelta è dovuta a una differenza di opinione su come e dove organizzare la preparazione invernale in vista di una stagione completa in MXGP”. Nel pieno rispetto delle scelte, ci pare una motivazione secondaria se ci sono i presupposti per continuare insieme. Quindi, probabilmente, questi presupposti sono venuti meno. Il motivo potrebbe essere la possibilità di salire in sella alla Suzuki, che ha ancora una moto libera dopo una difficile “campagna acquisti”. Facciamo il punto: in estate è iniziata a circolare la voce che Stefan Everts avrebbe lasciato la KTM per subentrare a Sylvain Geboers (prossimo alla pensione) nella gestione del team Factory. Al contrario, Joel Smets (che aveva il compito di gestire i piloti yellow) torna in KTM. Parallelamente a questo ci sono stati degli “scambi” anche a livello di sponsor. Rockstar si è avvicinato a Husqvarna e colorerà le moto Factory dei due team ufficiali in MXGP e MX2, con Red Bull che pare destinata a fare il processo inverso e vestire le Suzuki. Resta la questione piloti. Oltre al confermato Kevin Strijbos (ormai un evergreen per il Mondiale), si è cercato un sostituto per Desalle che, dopo diversi anni in giallo, è passato alla Kawasaki KRT assieme a Tixier. Al GP di Mantova si è fatto il nome di Steven Frossard, salvo poi fare un passo indietro quando, appena il giorno dopo, il pilota francese si è seriamente infortunato a una vertebra e sta ancora facendo la riabilitazione. L’obiettivo, in questo caso, è quello di recuperare la piena funzionalità degli arti; dopo si penserà alle corse. Così si è iniziato a parlare di Charlier e di De Dycker, che ha chiuso la collaborazione con il Team De Carli (in cui è approdato Coldenhoff). Ma il gigantesco pilota belga ha appena firmato con il team 24MX Honda Racing, così sembrava ormai cosa fatta per Charlier. Poi è arrivato il comunicato di Standing Construct, che riapre i giochi e fa presagire un possibile passaggio di Guillod in giallo, alla corte di Everts. Sarebbe una buona quadratura del cerchio, perché il pilota svizzero ha fatto vedere ottime cose quest’anno e sale in MXGP con buone speranze di fare bene.

Honda: cosa bolle in pentola?

La Casa di Tokyo sta dimostrando di avere fame di vittoria nel motocross, probabilmente ingolosita da un mercato che funziona e dal meraviglioso titolo iridato MX2 2015 conquistato da Tim Gajser e dall’italianissimo Team Garidoldi. Un titolo che mancava in Honda da troppo tempo. A questo si aggiunge anche il secondo e terzo posto nel Mondiale MXGP di Paulin e Bobryshev. Sembrava che tutto dovesse restare così anche per l’anno prossimo, quando Honda ha recentemente indetto una sorta di meeting in Giappone, a cui hanno preso parte i vertici dei team e alcuni piloti ufficiali tra cui Gajser e Trey Canard (USA). L’impressione è che non sia stata solo una visita di cortesia, tantomeno giustificata dalla partecipazione a una gara del campionato giapponese. In quella trasferta potrebbero essere state discusse (e probabilmente decise) alcune modifiche alla strategia 2016. E le prime considerazioni ci spingono a pensare che Gajser potrebbe essere spostato in MXGP già dal prossimo anno. I motivi sono principalmente due: la politica Honda è stata (quasi sempre) quella di far salire di categoria il pilota vincitore di un titolo, nell’ottica di una crescita costante. Il secondo è che se Tim non dovesse confermarsi iridato in MX2, finendo anche solo secondo, sarebbe una sconfitta. Soprattutto dopo una stagione convulsa come quella appena conclusa. In più, il team Gariboldi ha dimostrato di saper lavorare perfettamente secondo le politiche Honda, di saper gestire la pressione di un titolo e di ottenere il massimo con quello che si ha a disposizione, senza commettere errori. Un modus operandi che a Tokyo rincorrono da tempo. E che fa comodo nella top class. Quindi non ci stupiremmo, se a breve arrivasse la comunicazione di Gajser in MXGP. Ma non è tutto.

Moto nuova in arrivo?

La gita in Giappone potrebbe anche essere servita per fare un test definitivo su alcune scelte tecniche di cui si parla da tempo. Nella fattispecie sulle novità che Honda potrebbe presentare da qui a breve. Durante l’estate si è già visto un prototipo 450 completamente rivisto e dotato di avviamento elettrico, che potrebbe arrivare come model year 2017, dopo aver debuttato nel Mondiale MXGP l’anno prossimo. Ma ci sono informazioni che ci inducono a pensare che si stia lavorando anche sul fronte della 250, che gradirebbe molto un aggiornamento al motore per poter essere competitiva anche a livello di potenza pura con le rivali. Si parla, quindi, di abbandonare la famosa distribuzione Unicam (ripresa anche per importanti modelli di produzione come la nuova Africa Twin) a vantaggio di un più classico bialbero (come già fatto per i Rally) e mettere in pista la nuova moto già dal primo GP. E questo sarebbe un cambio epocale.

E il pilota?

Solo che, se tutto questo dovesse essere confermato (cioè Gajser in MXGP e moto nuova in MX2), servirebbe un pilota all’altezza di guidare una moto così importante. Quantomeno in grado di partire con delle possibilità iridate. E questo ci lascia un nuovo interrogativo. Chi potrebbe essere, in un momento in cui i contratti sono quasi tutti già pronti? La storia di Guillod ci fa capire che tutto è lecito, se ci sono le possibilità. E Honda, ovviamente, le ha. Guillod non può essere, perché ha già superato i limiti di età imposti dalla regola under 23 per la MX2. Perciò restano pochi altri nomi: Herlings, Jonass, Anstie, Tonkov e Ferrandis. I primi due sono accasati a KTM e da lì non si muovono. Anche se Herlings merita un approfondimento che faremo dopo. Anstie è destinato alla Husqvarna, mentre Tonkov è già in Yamaha Standing Construct a cui ha portato in dote lo sponsor Wilvo Nestaan. E da lì non si muove. Anche Dylan Ferrandis è legato a Kawasaki ma, tra tutti questi nomi, sembra (per esclusione) il più accreditato a vestire i colori della Honda Gariboldi. È una supposizione, ma verosimile.

Herlings cosa fa?

Veniamo a Herlings: il talento olandese ha già lasciato per strada due titoli MX2 (2014-2015) per colpa di pesanti infortuni e sta trascorrendo l’inverno a riflettere su cosa fare nel suo prossimo futuro. Restare in MX2 o passare in MXGP? La decisione non è facile. Herlings non ha mai fatto segreto di voler battere il record di Stefan Everts (10 titoli mondiali) e restare in MX2, dove ha teoricamente vita facile, è il modo migliore per accumulare numeri, in attesa che Cairoli vada in pensione. Ma, nel frattempo, ne ha già persi due, si è già fatto fin troppo male (spesso per la voglia di esagerare) e, soprattutto, ha visto Romain Febvre salire in MXGP e vincere il titolo al debutto. Proprio quel Febvre che, quando era in MX2, prendeva una gran paga da Herlings. Se poi ci dovesse essere il passaggio di Gajser in MXGP allora ecco che Herlings potrebbe anche sentirsi in dovere di seguire la tendenza, piuttosto che restare ancora in MX2. Anche perché, dopo due stagioni così, cambiare aria potrebbe anche fargli dimenticare delle brutte esperienze. Ma serve anche il benestare di KTM che ha l’ultima parola sulle scelte del pilota. Perché questa decisione indebolirebbe la squadra MX2, da diversi anni il riferimento in pista dopo le vittorie di Rattray, Musquin, Roczen, Herlings e Tixier. Sette titoli consecutivi, un filotto interrotto proprio dalla Honda di Gayser. L’ultima informazione è che, qualora Herlings decidesse di salire in MXGP, lo farebbe con la sua squadra diretta da Dirk Gruebel e non con la struttura di De Carli.

Appuntamenti: il Salone e gli internazionali d’italia 2016

Tutte queste informazioni saranno verosimilmente confermate, o smentite, durante il prossimo Eicma, in programma dal 17 al 22 novembre. A proposito: vi aspettiamo al nostro stand (padiglione 15, stand U40)!
Mentre per vedere in pista le prime battaglie del 2016 bisognerà aspettare solo qualche mese, con l’apertura degli Internazionali d’Italia 2016 che partiranno il 31 gennaio da Alghero, per poi spostarsi a Lamezia Terme e concludersi ad Ottobiano, in tre weekend di fila. Non vediamo l’ora.
1/19 Valentin Guillod
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