Negli anni successivi, complici molteplici innovazioni e alcuni cambi al vertice dell’Azienda (nel 1916 Hendee si dimette dalla carica di Presidente), le Indian vendono molto e la Casa nel 1919 presenta la prima Scout, si tratta una mid-sized con motore bicilindrico a V da 606 cc e valvole laterali. Solo successivamente, nel 1923, la Hendee Manufacturing Company cambia il suo nome in Indian Motocycle Company. Un curiosità: non c’era nessuna “r” nella parola motocycle quando accompagnata ad Indian, la “r” viene introdotta in seguito, nel marchio moderno.
In quello stesso anno viene introdotto in gamma un motore da 1.200 cc, in un modello chiamato “Big Chief”, che subito diviene il modello più venduto. Da quegli anni per Indian è stata una crescita costante, la Casa riesce a superare numerose difficoltà, fino al dopoguerra...Nel 1953 infatti la Casa si vede costretta a cessare tutte le operazioni e interrompe la produzione deii modelli. Dalla seconda metà degli anni ’50 poi per la Casa arrivano dei momenti bui: continui cambi gestionali, produzione che si ferma più volte per poi ripartire a singhiozzo…fino ad arrivare alla bancarotta del 2003. Arriviamo così al 2008 quando la Stellican Ltd., un’azienda Inglese, acquista gli asset della Indian Motorcycle e crea uno stabilimento produttivo a Kings Mountain, North Carolina. Un numero limitato di Indian Chief con motori bicilindrici a V da 105-ci vengono prodotte tra il 2008 e 2011. Le cose non vanno per il meglio e in quello stesso anno la Stellican vende la Indian Motorcycle alla Polaris Industries Inc. Nei cinque anni sotto la gestione Polaris, Indian Motorcycle gode di un’ottima crescita, tanto che i numeri dei modelli disponibili crescono rapidamente fino a nove, con le recenti aggiunte della
Scout Sixty, della
Springfield e della
Chieftain Dark Horse.
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