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03 June 2016

La causa ufficiale dei motori Yamaha rotti per Rossi e Lorenzo? L'elettronica

I motori rotti delle yamaha di Valentino Rossi e Jorge Lorenzo non avevano problemi strutturali o componenti difettosi. La rottura è stata causata da un problema elettronico che ha generato un fuorigiri. Dichiarazione ufficiale dell’ingegnere Kouji Tsuya, Capo del progetto Yamaha YZR-M1 2016
 

un problema elettronico ha causato un fuorigiri (o più di uno)

In casa Yamaha MotoGP, il week end di gare del Mugello è stato contraddistinto da un’anomala doppia rottura dei motori delle M1 di Lorenzo e Rossi. Il propulsore della M1 numero 99 aveva abbandonato Jorge Lorenzo alla fine del warm up; ma ben più sfortunato è stato Valentino Rossi (che si era aggiudicato la pole position): il suo motore ha ceduto quando il 9 volte Campione del Mondo si trovava in seconda posizione in gara e si giocava la vittoria con il suo compagno di squadra (che ha poi vinto la gara). 
Le ipotesi riguardo alla rottura spaziavano dalla fatalità, alla possibilità che in quei propulsori ci fosse stato qualche componente difettoso, fino all’ipotesi che il team avrebbe rischiato troppo con un set up del motore troppo spinto (questa è stata l’ipotesi più votata da voi). Ma non c’era nulla di ufficiale, fino ad oggi, quando Kouji Tsuya, Capo del progetto YZR-M1 2016, ha reso nota la causa della doppia rottura. Non si è trattato né di un problema strutturale, né di qualche componente difettoso, ma è stato un problema elettronico che ha causato un fuorigiri (o più di uno) e di conseguenza la rottura dei motori. Sarà andata davvero così? La verità non la sapremo mai… però da Yamaha assicurano che hanno già lavorato per risolvere il problema e che in Catalunya andrà tutto liscio (qui gli orari TV)!
Qui sotto trovate il comunicato attraverso il quale Yamaha annuncia la causa della doppia rottura.

per Valentino, fatale un salto a tutto gas sullo scollinamento del rettilineo

Queste le parole di Kouji Tsuya, Capo del progetto YZR-M1 2016, in merito a ciò che è successo al Mugello:
           
“Dopo i problemi tecnici accaduti al Mugello, i propulsori sono tornati in Yamaha per essere esaminati. A seguito delle indagini sui motori, sui dati della telemetria e sull’impianto elettrico abbiamo trovato la causa del danni. Il danno è stato causato da un problema elettrico legato al limitatore, che ha rovinato pistoni e valvole. La causa è la stessa per i due motori. Per essere chiari, il problema non è scaturito né da un problema strutturale, né da qualche componente difettoso, è stato solo un problema elettronico.
 
Il problema di Valentino è stato causato da un fuorigiri accidentale avvenuto in accelerazione, saltando a full gas sopra lo scollinamento sul rettilineo. Un problema che non è legato in nessun modo all’errore fatto da Rossi al giro precedente alla San Donato. Non abbiamo utilizzato mappe speciali per il Mugello, ma le stesse mappe usate anche nelle altre piste. Ora  i due motori sono stati ritirati dalla disponibilità dei piloti per il resto della stagione.
 
Noi abbiamo una solida tradizione di affidabilità dei nostri propulsori, e ciò non cambia dopo i due incidenti. I motori non avevano problemi, ma noi non eravamo a conoscenza del diverso funzionamento del software unico e della centralina standard, che hanno fatto lavorare il limitatore in maniera diversa rispetto allo scorso anno. Noi abbiamo impostato il limitatore come abbiamo fatto nel 2015, non sapendo che il software avrebbe lavorato in maniera differente.
 
Il motore di Valentino era il più fresco dei tre che sono stati sigillati, quindi dopo la rottura di Jorge nel warm up non avevamo motivo di sostituirlo, anche perché non abbiamo avuto i tempo di scoprire il motivo della rottura di Lorenzo in così poco tempo.
 
Il Mugello è uno dei circuiti più critici, in quanto quando si passa a full gas sullo scollinamento in fondo al rettilineo il motore raggiunge un numero di giri molto elevato. Abbiamo imparato da questo incidente e già modificato il limitatore, in Catalunya non ci saranno problemi. Come misura precauzionale, gli altri motori utilizzati da Jorge e Valentino al Mugello verranno usati solo per le prove, fino al termine della loro vita.
 
Abbiamo capito che è stato un problema elettronico a causare le rotture al Mugello, quindi non abbiamo bisogno di intervenire sugli altri motori che già sono stati sigillati. Abbiamo ancora abbastanza motori per il resto della stagione. Inoltre abbiamo già messo a punto una contromisura, quindi siamo fiduciosi che ciò che è successo al Mugello non capiterà più”.
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