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24 September 2015

Indian special per flat track: Chief Racer by Roland Sands

Roland Sands affascina il pubblico dello Sturgis Rally con un’altra, eccezionale special. La base è una Indian Chief, ma per il resto è tutta opera del preparatore californiano che, in South Dakota, l’ha anche spinta al massimo nell’ovale di terra battuta di Rapid City.

L’arte di rendere le moto irriconoscibili

Che tipo, Roland Sands! Passa dalle bobber alle moto da cross, dalle moderne naked alle sportive d’epoca a 2T (cliccate qui per i nostri articoli sulle sue special). Un genio, per tanti versi. E un preparatore trasversale, che passa serenamente da un Marchio all’altro. Ultimamente però si è appassionato alle Indian. Ha esordito lo scorso anno a Sturgis, con la Track Chief e noi eravamo là a documentarlo in prima persona (qui le foto di Sturgis 2014, ma anche nella gallery dell’articolo che state leggendo ci sono foto della Track Chief). Poi è stata la volta della Project 156 - ufficialmente una Victory, ma dalle immagini si capisce che il motore è quello di una Indian Scout, benché ampiamente modificato - con cui si è dato l’assalto ai 156 tornanti della Pikes Peak. Ora è la volta di un’altra special, commissionata dalla società assicurativa americana Geico: è una Chief irriconoscibile (qui le foto della Classic di serie nella nostra comparativa Cruiser, qui quelle della special…).
1/42 Special Indian: Geico Chief Racer by Roland Sands.

Roland Sands è un ex pilota e guida le sue special

Settantacinque anni di Sturgis Rally sono mica pochi. Lo scorso agosto, quasi un milione di motociclisti s’è riversato nella piccola cittadina del South Dakota (USA) per poter dire “Io c’ero!”. E in questa speciale occasione Roland ha realizzato una muscolosissima flat tracker. E non pensiate che sia la solita “moto da salotto”: il californiano, dopo averla presentata davanti a 50mila motociclisti al Biffalo Chip, il cuore pulsante dello Sturgis Rally, l’ha portata nella vicina Rapid City, all’Inaugural Hooligan Half Mile, praticamente una baruffa tutta di traverso sul mezzo miglio (800 metri) tra non professionisti con moto non da gara. E l’ha guidata (qui le foto). Perché Roland Sands non è solo un eclettico preparatore, ma anche un discreto “manico” con un passato sulle piste del campionato AMA. Insomma, per farla breve: la Chief Racer -così si chiama la moto- s’è fatta ammirare sia staticamente sia sulla terra battuta.

Interpretazione flat track per una Indian Chief…

Il motore, il massiccio V-Twin Thunderstroke 111 di 1.800 cc, è messo in risalto da una ciclistica e da sovrastrutture ridotte ai minimi termini e tuona attraverso una coppia di scarichi in titanio della Roland Sands Design. Il telaio, opera d’arte coperta solo da vernice trasparente per lasciare a vista la quantità e la qualità delle saldature, è una sottile e resistente gabbia di tubi d’acciaio in acciaio al cromo-molibdeno con retrotreno rigido. La forcella a balestra Kiwi Indian profondamente modificata e dotata di uno smorzatore idraulico Fox di una bici da downhill con regolazioni in compressione ed estensione alle alte e alle basse velocità. Le ruote sono disegnate dallo stesso Roland Sands e sono specifiche per uno smontaggio rapido, necessario tra una batteria e l’altra nelle gare di Flat Track. Davanti non c’è freno (non serve in questa disciplina), mentre dietro c’è un potente disco autoventilato realizzato in collaborazione con la Lloyd Brothers Motorsport e Johnny Lewis, specialisti del Flat Track.

… e per sella uno skateboard

Che altro? Finemente lavorati i nuovi carter della RSD, al pari delle pedane larghe -ispirate alle moto del passato- ma con “tacchetti” metallici per garantire la presa della suola. La sella è una tavola da sketeboard in legno sagomata, impreziosita da un rivestimento in pelle con logo personalizzato e sostenuta da un ammortizzatore da mountain-bike della Fox.  
 
www.rolandsands.com
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