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RC213V-S: “Solo per veri, danarosi intenditori. Ma vale il prezzo”

Per i partecipanti al nostro sondaggio, la Honda MotoGP stradale è un gran manifesto tecnologico, col solo obbiettivo di mettere insieme i migliori concetti racing per la migliore efficacia in pista. Forse non è bellissima e c’è chi la comprerà solo per tenerla in salotto, ma chi se la potrà permettere non avrà buttato i soldi

L’ultima di un gruppo di “mitiche”

Numeri da record per la Honda RC213V-S, che è oggi quanto di più vicino a una MotoGP da usare anche su strada. Non è una novità, perché “di moto da corsa di tutti i giorni” ne abbiamo già viste in passato: due esempi di questo filone sono la Yamaha RD 500 LC a due tempi del 1983, che inaugura la serie delle repliche da GP e la straordinaria Ducati Desmosedici RR del 2006, con motore quattro cilindri a V da 989 cc, 200 CV e 1.500 esemplari prodotti. 
1/41 Honda RC213V-S: 188.000 euro, ma col kit Sport praticamente obbligatorio la cifra sale tra i 200.000 e i 210.000 euro. Però aumenta anche la potenza, da 159 CV (sì, proprio centocinquantanove!) a oltre 215. La dotazione stradale comprende gruppo ottico anteriore a Led, specchietti, indicatori di direzione, avvisatore acustico, cavalletto, porta targa, gruppo ottico posteriore a Led, scarico silenziato e catalizzato, tachimetro... Ma sotto sotto è una MotoGP, precisamente la RCV1000R, la Honda MotoGP usata nella categoria Open. Sospensioni Öhlins TTX36, freni Brembo, cerchi Marchesini

Dal Mondiale alle edicole (sulle pagine di Motociclismo)

Sul numero di ottobre di Motociclismo, il nostro Federico Aliverti, tra una curva e l’altra di Valencia, ci spiega della RC213V-S la bontà dinamica e tecnica, ci mostra come è fatta, quali accorgimenti sono stati usati per renderla la quasi gemella della moto di Marquez (qui l’nteprima web del test). Ma vale la pena, o per meglio dire, si giustifica, l’acquisto di una delle moto più affascinanti e tecnologiche mai viste a un altrettanto “affascinante” prezzo? I soldi che servono per vederla posteggiata nel garage di casa sono davvero tanti: 203.000 euro... ma con lo Sports Kit, che te la catapulta in pista con 215 CV, diversamente ne spendete “solo” 188.000 se vi fermate a 159 CV della versione standard, ma Honda non ha prenotazioni per la più economica delle due. La nostra risposta la trovate in edicola, ma la domanda l’abbiamo fatta anche a voi, tramite il classico sondaggio del lunedì. 

Per voi sì, vale 200.000 euro

Il risultato delle vostre opinioni va verso il responso positivo: “sì, vale la pena” e lo dice il 51% delle risposte contro il 49% di chi è decisamente contrario, ma monitorando giornalmente i riscontri, il verdetto è stato altalenante con il segno “no” che sorpassava il “si”, a contendersi di un punto percentuale la maggioranza fino a che si è stabilizzato il risultato positivo. È la dimostrazione che l’operazione di Honda riesce a far discutere e non solo per una questione di soldi. 

Più tecnologica ed efficace che bella

Se andiamo ad analizzare i blocchi delle altre domande vediamo che il 26% dice che la Honda è la numero uno al Mondo ma anche che ha voluto far cassa (è il 24% delle risposte) con una moto dal costo spropositato. Quando chiediamo cosa emoziona di più nel progetto RC213V-S, il design e il motore si aggiudicano un 25% ciascuno, ma sono anche in tanti (il 27%) quelli che non trovano vera innovazione. Certo, su questa “quasi GP” la funzione, la capacità di dare il meglio sulla pista, è l’obiettivo massimo e non sono ammesse divagazioni sul tema, non c’è spazio per un design avveniristico o immature tecnologie d’avanguardia. Meglio la solidità di un progetto consolidato ed affidabile. 

Soldi buttati o massimo oggetto del desiderio?

Chi comprerà questa moto? La maggioranza (il 31%) evidenzia drasticamente “chi ha soldi da buttare”, ma non sono pochi (25%) quelli che pensano che sia destinata “a chi di moto ne capisce”, ovviamente, avendo la possibilità di permettersela. Però, l’alternativa nel considerarla un “capolavoro” da contemplare a casa accarezza la voglia di un 18% di voi, mentre solo il 10% pensa che sia il mezzo e il fine per provare una volta nella vita le emozioni di un pilota. 
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