Dopo i fasti degli anni Settanta e Ottanta, era rinata una decina di anni fa grazie a Federico Fregnan ed è stata poi acquistata da Venetwork, una rete di imprenditori veneti che fa capo a 45 marchi di ogni genere. Tifiamo per Fantic dopo l’incendio che ha colpito lo stabilimento nei giorni scorsi, ma tifiamo Fantic anche perché il suo amministratore delegato, Mariano Roman, in passato è stato il progettista di alcune tra le migliori Aprilia e quindi ci aspettiamo da lui cose egregie anche in questa nuova avventura. Pochi giorni prima dell'incendio avevano presentato... una linea di biciclette (qui le foto). Già, biciclette. Non c'è da stupirsi: sono le cosiddette e-bike, a pedalata assistita, che stanno prendendo piede come alternativa ai ciclomotori e alle moto da motoalpinismo. I ciclomotori sono in decadenza da anni, soppiantati dagli scooter; potreste dire “sai cosa cambia” ma la differenza c'è. Il ciclomotore era visto come un oggetto semplice e rapido da usare: era senza targa, senza casco, era piccolo, leggero, aveva i pedali... Quando sono arrivati il casco e la targa obbligatori, la gente non lo ha voluto più. Lo scooter è già diverso come impatto mentale. Le e-bike sono le veri eredi del ciclomotore: leggere, essenziali, niente casco (anche se per noi è da mettere sempre), niente targa, niente bollo, niente assicurazione. Le usi dove vuoi, anche nelle isole pedonali dei centri storici, le parcheggi ovunque, basta un palo o un sottoscala... Discorsi simili per il motoalpinismo: con le e-bike puoi andare legalmente su qualunque sentiero (o quasi), con le moto no.