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EBR 1190RX: l’abbiamo provata a Varano

Prodotta in pochi esemplari, pensata per correre e gettata nella mischia del palco più visibile al mondo, il Mondiale Superbike, la nuova nata di Erik Buell Racing ha una linea moderna e uno spirito puramente corsaiolo

Ebr 1190rx: l’abbiamo provata a varano

Già testata a Philip Island, primo round WSBK 2014, con “poche” modifiche rispetto alla versione originale (alleggerimento, adozione di sospensioni Öhlins ed elettronica specifica), la 1190RX di Erik Buell Racing dimostra la volontà della Casa americana, con sede in Wisconsin, di inserirsi nel mondo delle maxi supersportive con un modello progettato e costruito, in varie parti del mondo, per le corse e seguito da un team di sviluppo in parte americano ed in parte europeo. Per questa moto, prodotta in soli 100 esemplari (dopo la costituzione del Team Racing e il “rodaggio” fatto con la versione esoterica 1190RS), il prezzo al pubblico suggerito è di 18.995 dollari, poco meno di 14.000 euro.

 

NATA DAL…MONDO

Carena dalle linee squadrate (guardatela nella gallery) e tappo del serbatoio attaccato alla piastra di sterzo studiati in California. Ammortizzatore di sterzo di serie, grossa ventola di raffreddamento nella parte destra della carena, telaio proveniente da Chicago, dall’apparenza imponente (funge da serbatoio del carburante) ma estremamente leggero grazie alla realizzazione in alluminio (come per il forcellone). Scarico laterale destro, pedane in ergal, elettronica ed iniettori progettati in Wisconsin. Strumento completamente digitale con Traction Control settabile in ben 20 modalità di intervento che regolano l’invasività del sistema (provenienza Indiana e Wisconsin), e monodisco anteriore del diametro del cerchio. Sono queste le prime caratteristiche che saltano all’occhio in questa EBR, ma sono molti gli accorgimenti tecnici che la distinguono: dal Giappone arrivano la forcella Showa BPF e le pinze Nissin all’avantreno, poi c’è il mono quasi orizzontale e posto nella parte destra del sottosella, catalizzatore e sistema di scarico omologati anche per le restrittive leggi californiane, cerchi batteria e telaietto posteriore prodotti per mantenere il peso il più basso possibile e motore USA con componenti tedesche, austriache ed italiane. Insomma, un progetto decisamente internazionale, questa EBR 1190RX (cliccate qui per tutte le specifiche tecniche). Mettiamoci anche che la filiale europea ha sede in Olanda e che il team SBK fa base in Italia, a Verdello (BG)…

 

MALEDETTA PIOGGIA!

Il meteo avverso e l’assenza di coperture da pioggia hanno in parte rovinato quella che avrebbe potuto essere una sessione di test davvero divertente sul circuito di Varano de’ Melegari in provincia di Parma. La moto, presentataci dai responsabili europei della filiale olandese di EBR, nelle tre varianti cromatiche giallo, rosso e nero, ha una linea davvero grintosa ma… Sarà anche efficace tra i cordoli? Purtroppo a causa della pioggia non possiamo rispondere in maniera completa e sicura ma qualche idea siamo comunque riusciti a farcela.

 

BEL TELAIO, TC FUNZIONALE, MOTORE BRILLANTE MA MANCA QUALCHE CV (SI SAPEVA)

La moto, sin dalle prime tornate, regala al pilota un ottimo feeling con l’anteriore; ci è sembrata ben bilanciata e composta sia in ingresso curva che in percorrenza e l’impianto frenante, su cui avevamo qualche dubbio, si è rivelato invece potente, preciso e modulabile. La “leggerezza” della 1190RX nei cambi di direzione conferma l’ottimo lavoro di progettazione e sviluppo del telaio e il buon bilanciamento delle masse della moto e la possibilità di setting del TC in 20 diverse modalità lo rende davvero adatto a tutte le condizioni dell’asfalto andando incontro alle richieste del pilota; noi lo abbiamo utilizzato a livello 14 ma forse avremmo potuto abbassarlo ancora di qualche punto perché lo abbiamo trovato un po’ troppo invasivo nei momenti di maggiore accelerazione e scarico a terra dei 185 CV dichiarati. Dopo qualche giro si avverte un po’ di fatica agli avambracci a causa del carico sull’avantreno e di un lieve effetto on-off del motore alla risposta del gas ai regimi più bassi (forse dovuto anche al fatto che il comando delle valvole è meccanico). Dai 4000 giri in su, l’erogazione è però lineare e la spinta del propulsore davvero buona. Indubbio che paghi qualche CV rispetto alle 1.000 a cui siamo abituati, ma confidiamo che il lavoro di sviluppo sui campi di gara elimini questo gap. Il cambio è un po’ duro ma anche la posizione delle pedane e delle leve, troppo avanzata per i nostri gusti, ha contribuito a questa sensazione; ricordiamo comunque che i piloti del Team EBR WSBK utilizzano i leveraggi e le pedane nella posizione originale, che abbiamo testato, e non hanno richiesto modifiche in tal senso.

 

DISCO PERIMETRALE: OK IN PISTA

Complessivamente abbiamo trovato la EBR 1190RX estremamente agile, con una ciclistica che si adatta anche ad un uso stradale, seppur chiaramente votata alla pista. È dotata di un motore brillante ma non esageratamente potente e di un impianto frenante che ci ha stupiti per la sua fruibilità in circuito; questo però ha anche un punto a sfavore: nel caso di cambio gomma veloce (chiaramente nel solo utilizzo racing) è necessario sostituire anche la pinza perché la conformazione dell’impianto stesso non rende agevole lo sgancio della pinza dal mono “discone”.

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