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“Più cc e CV, ma l’elettronica rende la 959 più facile della 748”

Come mai la “media” da pista di Borgo Panigale è ormai quasi una “mille”? Come va, nel mondo, il mercato delle supersportive? In futuro vedremo una Ducati di piccola cilindrata? Ci risponde in esclusiva Paul Ventura, product marketing manager della Casa

Conosciamola meglio

Una delle novità presentate dalla Ducati a Eicma 2015 è stata la 959 Panigale, versione 2016 della supersportiva “media” di Borgo Panigale. Ve l’abbiamo presentata dal Salone, vi abbiamo spiegato la sua tecnica e vi abbiamo mostrato foto e video. Infine l’abbiamo provata (qui il nostro test, con tanto di video on board) e l’abbiamo messa in copertina di motociclismo di dicembre. Come già successo per la 1299 Panigale, vi proponiamo una serie di interviste esclusive di Fabio Meloni che permettono di approfondiremo la conoscenza di questa moto. Si parla di motore, di elettronica, della filosofia di progetto e, certo, di design. Le ragioni della scelta dell’impianto di scarico laterale ce le ha già illustrate Giovanni Antonacci (senior designer Ducati), mentre Stefano Strapazzon (project manager della 959) ci ha parlato delle differenze rispetto alla 899 e delle eventuali tecnologie o soluzioni estetiche che dalla 959 passeranno alla 1299. Dopo il doveroso approfondimento sul motore, oggi parliamo di marketing. Vediamo quali scelte tecniche sono state orientate dalle ricerche di mercato e come cambia quest’ultimo in relazione alle supersportive. Intervista a Paul Ventura, product marketing manager Ducati.

“DIFFICILE FARE UNA PICCOLA SPORTIVA PREMIUM COERENTE COI NOSTRI VALORI”

Ci racconti la 959 in poche parole.
Il nostro obiettivo è proporre una vera SBK ma accessibile, bilanciata nelle performance su strada e in pista. Rispetto alla 899 è più facile e veloce. Aumenta la potenza del 6% e la coppia dell’8%, cambia il posizionamento dell’attacco del forcellone, abbiamo messo pedane ricavate dal pieno e ripreso lo stile dalla 1299. Insomma, abbiamo migliorato ogni aspetto.
 
Una volta la piccola di casa era la 748, ora è quasi una mille… dove andremo in futuro?
Questo è un punto interessante, sul quale ci interroghiamo anche noi. Il mondo delle moto oggi va così, al contrario di quello dell’auto. Però credo che nonostante sia quasi una “mille” rispetto alle piccole del passato sia più gestibile grazie all’elettronica. Una volta non cerano dispositivi che ti permettevano di togliere anche 100 CV per guidare col bagnato. Secondo me è una moto che ti fa sentire tranquillo.
 
Siete cresciuti con la cilindrata per non perdere prestazioni con l’Euro 4 o per una normale evoluzione già prevista?
No, avevamo previsto di salire con le prestazioni. Il mondo delle supersportive è così, la prossima moto deve sempre essere più potente.
 
Hanno ancora senso le supersportive? Cosa dice il mercato mondiale?
Noi vediamo mercato in due segmenti, sopra e sotto 1.000 cc. Le piccole perdono il 5% rispetto all’anno scorso, le grandi hanno fatto segnare + 14%, un risultato molto interessante sul quale, probabilmente, ha influito la presentazione di nuovi modelli che hanno stimolato gli acquirenti.
 
Però voi vendete più… Panigaline rispetto a 1299 e 1199R, giusto?
Sì, ma senza le grandi la piccola non venderebbe così tanto. Il bello della 959 è che ha molto della 1299, la stesso monoscocca, il Superquadro. Dal mio punto di vista, i clienti che la scelgono portano a casa un bel pezzo della 1299 spendendo meno, perché il telaio e il motore, al di là della cilindrata, sono quelli, e per noi hanno gli stessi costi. In più il resto dell’allestimento non è certo povero. C’è una forcella BPF per esempio che è molto molto apprezzata.
 
Quali sono i paesi dove c’è la passione per le supersportive è più forte?
Italia, Spagna e USA, nonostante tanti pensino si vendano solo curiser. Ma anche Giappone, Germania, Inghilterra. In realtà è più difficile dire dove le supersportive non siano popolari. In Brasile forse, per via delle strade, che sono disastrate, ma in realtà in tutti mercati importanti c’è molta passione per le supersportive.
 
Perché ha un quickshifter tradizionale e non quello della 1299 che funziona anche in scalata?
Non si tratta solo di adattare un componente che abbiamo già. Sarebbe necessario rivedere la strategia di cambiata, il setting dell’elettronica, tutte cose che avrebbero inciso sul prezzo.
 
Qual è l’età media dei clienti della 899 e cosa vi hanno chiesto di migliorare?
40 anni. Le pedane, qualcuno la trazione, qualcuno la coppia.
 
Tante Case hanno modelli di piccola cilindrata o li stanno mettendo in gamma, anche con lo scopo di far affezionare i giovani al proprio brand. Perché voi no?
Il nostro modello più apprezzato dai giovani è l’Hypermotard, anche in versione SP, ma sono d’accordo che è una moto costosa, e riconosco che attualmente la gamma ducati forse non offre queste opportunità. La verità è che è difficile fare una piccola sportiva che sia comunque premium e non cheap, coerentemente coi nostri valori. Molto più difficile di quello che sembra. Ma per usare le parole di Domenicali, non c’è nulla che non prendiamo in considerazione. Se ci sarà l’opportunità e riusciremo a fare una moto piccola e coi valori di Ducati, allora le cose potrebbero cambiare.
 
State pensando a un trofeo dedicato a questa moto?
Sì, ci stiamo pensando. In Inghilterra l’abbiamo fatto con la 899, a me piacerebbe riuscire a farlo anche in Italia.
 
E a proposito di corse, avete mai pensato ad una versione S?
No, andrebbe contro l’idea di tenere il prezzo entro un certo livello, che è un aspetto fondamentale della 959.
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