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Dakar 2016, tappa 4: super Barreda, ma è ancora punito dal velox. Vince Gonçalves

Il pilota di punta della HRC domina la prima tappa marathon, ma viene ancora penalizzato (di 5 minuti) per eccesso di velocità e cede il primo posto al compagno, Gonçalves. Brutto incidente per Renet, soccorso da una grandissima Laia Sanz, che sacrifica la gara per aiutarlo (ma la race direction le restituisce il tempo perso). ll migliore degli azzurri è Botturi 17°, in corsa col polso dolorante
 

Tappa 4: la prima Marathon della Dakar 2016

La tappa numero 4, corsa interamente nella parte nord dell'Argentina, vicino al confine con la Bolivia, è stata la prima delle due “Marathon” (la seconda sarà il 12 gennaio) di questa edizione della Dakar: 629 km da percorrere in totale, di cui 429 di prova speciale. Da regolamento, in questa tappa non erano ammessi aiuti ai piloti da parte dei meccanici che, dopo la partenza delle moto da San Salvador de Jujuy, hanno affrontato un trasferimento di 100 km per arrivare direttamente al punto di partenza del circuito della prova speciale. Quest’ultima si è disputata a un’altitudine media superiore ai 3.500 m sul livello del mare, con un picco massimo sopra i 4.000 m: una difficolta in più per i piloti che, oltre all’impossibilità di poter operare sulle moto per ripararle (come vogliono le regole della tappa marathon), hanno dovuto fare i conti anche con la carenza di ossigeno dovuta all’aria più rarefatta che si respira man mano che si sale in quota. Ma queste difficoltà non hanno condizionato la prova di Barreda, velocissimo con la sua Honda. Joan ha percorso la tappa "a manetta" e, dopo la batosta subita nella terza tappa dovuta alla penalità di un minuto che gli ha causato l’arretramento dalla prima alla quinta posizione, ha messo sul tracciato talento e grinta, andando a riprendersi con una prestazione di rilievo ciò che gli era stato tolto il giorno prima. Barreda è sempre stato in testa fin dai primi km ed è stato capace di accelerare da metà gara in poi per guadagnare minuti e secondi importanti. Il tutto purtroppo reso vano dall'ennesima penalità comminata allo spagnolo a fine gara. La causa è stata sempre la stessa, il superamento dei limiti di velocità nel trasferimento, ma la punizione si è aggravata: ben 5 minuti aggiunti al tempo di gara. Questa sanzione ha quindi riposizionato Joan al 4° posto della giornata. Secondo, stando ai tempi della speciale, il portoghese Paulo Gonçalves, che  si è così aggiudicato il primo posto di giornata dopo l'arretramento di Barreda. Dietro Paulo, l’argentino Benavides seguito dall'altro lusitano, Ruben Faria, su Husqvarna. Ha continuato a fare bene il francese Antoine Meo che, dopo un prologo da dimenticare, ha chiuso in quinta piazza portandosi al nono posto della classifica generale. Sesto Toby Price, che si è ripreso dalla doccia fredda subita in tappa 3, andata decisamente male per l’australiano in sella alla KTM. Brabec, Farres, Quintanilla e Metge precedono l’austriaco Matthias Walkner (11°), che ambirebbe a tutt'altre posizioni di alta classifica. Segue lo slovacco Jakes, che si mette dietro l’esperto del Touquet Enduro,il francese Van Beveren (13°) e Svitko, che ha ceduto la leadership nella generale. Ha perso terreno anche Alain Duclos, 25° con la sua Sherco.

Torniamo un passo indietro per parlare di Laia Sanz. La Wonder Woman spagnola veleggiava tranquilla intorno alla 15esima posizione quando si è trovata di fronte il drammatico spettacolo di Renet a terra esanime, al km 400, poco prima della fine della speciale. Laia non ci ha pensato due volte e si è fermata ad assisterlo. Il tutto le ha fatto perdere oltre 35 minuti e una trentina di posizioni in classifica. Al traguardo, infatti, la Sanz è arrivata al 53° posto, ritrovandosi 38esima nella generale. Successivamente la direzione di gara, come consuetudine, ha restituito a Laia 35' permettendole di terminare la tappa in 15esima posizione. Le condizioni di Renet, che fino al momento della caduta andava benissimo, vedono il pilota francese soffrire di un trauma cranico con perdita di coscienza. Trasportato dal team medico in ospedale, a Jujuy, "Pela" conclude qui la sua prima Dakar.

Nella classifica generale, condizionata dalle penalità assegnate e dalla restituzione a Laia Sanz del tempo perso per assistere Renet, guida la Top 5 Gonçalves, seguito da Benavides (+4'37"), Barreda (+5'26"), Svitko (+8'08") e Faria (+8'15").
Non perdetevi la Gallery della Dakar 2016 (qui le foto delle precedenti tappe).

Per le classifiche, generale e di tappa, in fondo all'articolo trovate quelle "condensate"; sotto la foto principale ci sono invece i link per scaricare quelle complete.
1/102 Michael Metge, in sella alla Honda, alla Dakar 2016

Gli azzurri della Dakar 2016

Giornata tutto sommato positiva per gli azzurri: Alessandro Botturi, che combatte con una lesione ai legamenti del polso destro a seguito dell'incidente nella tappa 3, è riuscito comunque a portare la sua Yamaha nei primi 20, terminando la tappa al 17° posto con un distacco di 11’51”. Ha preceduto un ottimo Paolo Ceci su Honda, che ha chiuso dietro al “Bottu” di soli 5 secondi. Con una bella prova si è portato tra i primi 30 anche Jacopo Cerutti su Husqvarna, che ha chiuso la tappa 26°. Gli altri italiani hanno chiuso come segue: 64° Metelli (KTM), 69° Toia (KTM), 70° Lucchese (Yamaha, 2° nella generale della classe Malle Moto, quella in cui i piloti fanno tutto da soli. Per Manuel una caduta durante la speciale dovuta alle conseguenze dell'altitudine sulla sua lucidità: nessuna conseguenza fisica, ma moto messa male), 88° Barbero (Husqvarna), 122° Ghitti (Yamaha).
Il nostro tester, Francesco Catanese (anche lui impegnato nella durissima “Malle Moto”), ha terminato la quarta tappa in 113esima posizione, con un ritardo di 1h56’07” dal primo pilota, portandosi in 116esima posizione nella classifica generale (qui la gallery dedicata al “Catano”).

In classifica generale, gli italiani sono così piazzati: Botturi 16°, Ceci 24°, Cerutti 28°, Lucchese 53°, Toia 65°, Metelli 74°, Barbero 82°, Catanese 116°, Ghitti 118°.

Le parole dei protagonisti

Qui sotto trovate le parole dei protagonisti di questa tappa, rilasciate prima che la penalità di 5’ arretrasse Barreda in quarta posizione:
 
Paulo Goncalves
“È stata la mia prima tappa marathon e l’ho corsa per molto tempo insieme Benavides, ma poi ho commesso un piccolo errore all'interno dell'area velocità controllata perdendo un po' di tempo. Ho spinto al mio massimo ed è stata una buona giornata di gara. Terminare con la moto integra è stato fondamentale, sono felice per me e per il team Honda, con il quale ho lavorato bene. Sono pronto ad affrontare la tappa successiva”.
 
Kevin Benavides
“Questa per me è stata la prima volta in cui ho aperto la strada alla Dakar; ero un po' nervoso e non volevo fare errori. Sono stato concentrato e attento al roadbook, penso di aver fatto tutto bene. Ho trovato subito tutte le tracce e sono riuscito a impostare un ritmo alto. Paulo (Gonçalves) mi ha poi raggiunto e abbiamo corso insieme. Il tracciato della quarta tappa era veloce, vario, stimolante e molto tecnico. Personalmente ho usato una tattica semplice: tenere il mio corpo e la mia moto in buona forma, anche in vista del fatto che la tappa marathon non prevede al suo termine alcuna assistenza".
 
Joan Barreda Bort
"Tutto è andato liscio e sono stato molto veloce. Sono riuscito a superare alcuni piloti e questo è ottimo. Tutto è andato nel complesso molto bene sul tracciato perché non sono caduto e la meccanica della mia moto mi ha supportato. Aver terminato la quarta tappa con la moto integra è un'ottimo punto di partenza per la tappa successiva, dato che non avremmo potuto intervenire per riparare eventuali danni. Sono in perfetta forma per affrontare la prossima tappa”.
 
Laia Sanz
“Mi sono spaventata molto quando ho visto Renet immobile a terra, in un primo momento ha temuto il peggio. Il mio primo pensiero è stato quello di avvertire l’organizzazione ma ho avuto problemi di comunicazione e l’elicottero ha tardato di mezz’ora. Renet stava facendo molto bene e inizialmente lo stavo seguendo ma poi mi ha staccata.
L’ho ritrovato in seguito all’incidente dopo che ho superato David Casteu e Ivan Cervantes. Ho fatto fatica a riprendere la gara e sono stata decisamente più lenta: eventi come questo bloccano mente e corpo. Alla fine la commissione di gara mi ha ridato i 35 minuti spesi durante il soccorso a Renet”.
 
Antoine Meo
“È stata una tappa lunga e faticosa, la mia prima tappa marathon. È stato un po' difficile perché ho dovuto salvare le gomme e per questo non mi sono mai spinto oltre i 150 km/h. Ho perso per questo un po’ di tempo: 6 minuti sul il vincitore. Mi reputo abbastanza contento perché l’intento di preservare le gomme è andato a buon fine. Oggi ho guidato entro i miei limiti e non ho trovato difficile la navigazione. Sono contento di come è andata la quarta tappa”.

Paolo Ceci
Questa mattina faceva abbastanza freddo quando siamo arrivati all’inizio della speciale, ma poi siamo entrati nel caldo. È stata una tappa molto veloce, senza difficoltà di navigazione. Non ho avuto problemi con l’altitudine. Tutto è andato perfettamente bene: sono molto contento”.

Alessandro Botturi
"Giornata difficile, il polso è gonfio e mi fa male ed essendo il destro non lo posso risparmiare molto, stringo i denti e cerco il più possibile di non rimanere distante dagli altri. Il terreno era abbastanza pesante e di certo non mi ha aiutato, peccato per i tre minuti di penalità presi alla tappa 3, so bene che non è una consolazione ma, altri cento concorrenti ci sono incappati. Nella tappa 4 sono riuscito a rimanere al 16° posto nella generale. Ora devo solo concentrarmi per arrivare alla fine dello stage 5, dove potrò finalmente portare piccole modifiche alla moto per far riposare un poco il braccio. Nella quinta tappa si entra in Bolivia e si sale ancora, là le temperature saranno intorno allo zero e speriamo che durante il tragitto non piova per non inzupparci troppo, altrimenti…".

Manuel Lucchese
Per me è stato un disastro. L'altitudine mi ha fatto addormentare in speciale e sono caduto, di brutto, mentre correvo. Ho rotto tutta la strumentazione e i supporti dei due serbatoi dietro e aperto una fessura in quello davanti. Anche una delle marmitte si è quasi staccata. Ho cominciato a sentirmi male, ero annebbiato, non vedevo bene e mi sentivo un po' affaticato e poi senza praticamente quasi rendermene conto sono svenuto. Mi sono risvegliato che ero per terra e che la moto era poco più in là a pezzi. Dopo essere ripartito, mi sentivo spossato e avevo reazioni lentissime. Inoltre quando frenavo non riuscivo a fare forza. Secondo me a Renet è successa assolutamente la stessa cosa: anche io in quella curva ho avuto una reazione lentissima, vedevo che si avvicinava e mentre il mio cervello mi diceva che dovevo frenare la mancanza di ossigeno la debolezza mi impedivano di reagire". 

La prossima tappa: dall'Argentina alla Bolivia

Da San Salvador de Jujuy (Argentina) a Uyuni (Bolivia), la tappa numero cinque prevede un tracciato di 641 km, di cui 327 di prova speciale.
A dare filo da torcere ai piloti, oltre alle condizioni del percorso, il fatto che le moto provengono dal parco chiuso, come vuole il regolamento della tappa “marathon”, e che, quindi, sono esattamente nelle stesse condizioni in cui hanno terminato la prova precedente. I piloti si troveranno così a dover gestire i propri mezzi, soprattutto per quanto riguarda le condizioni relative a pneumatici e meccanica. L’entrata in Bolivia è caratterizzata inoltre da un brusco aumento della quota, fino a raggiungere i 4.600 metri sul livello del mare. La Dakar toccherà così la sua quota più alta per questa edizione, mettendo a dura prova il fisico dei piloti in gara.

Dakar 2016 - Classifica tappa 4

Pos. Name Moto Tempo Distacco Penalità
1 GONCALVES (PRT) HONDA 03:49:29 - -
2 BENAVIDES (ARG) HONDA 03:54:15 00:04:46 -
3 FARIA (PRT) HUSQVARNA 03:54:55 00:05:26 -
4 BARREDA BORT (ESP) HONDA 03:55:03 00:05:34 00:05:00
5 MEO (FRA) KTM 03:56:13 00:06:44 -
6 PRICE (AUS) KTM 03:56:17 00:06:48 -
7 BRABEC (USA) HONDA 03:57:14 00:07:45 -
8 FARRES GUELL (ESP) KTM 03:57:27 00:07:58 -
9 QUINTANILLA (CHL) HUSQVARNA 03:57:34 00:08:05 -
10 METGE (FRA) HONDA 03:57:45 00:08:16 -
11 WALKNER (AUT) KTM 03:58:03 00:08:34 -
12 JAKES (SVK) KTM 03:58:25 00:08:56 -
13 VAN BEVEREN (FRA) YAMAHA 03:58:27 00:08:58 -
14 SVITKO (SVK) KTM 03:58:31 00:09:02 -
15 SANZ (ESP) KTM 03:59:35 00:10:06 -
17 BOTTURI (ITA) YAMAHA 04:01:20 00:11:51 -
18 CECI (ITA) HONDA 04:01:25 00:11:56 -
26 CERUTTI (ITA) HUSQVARNA 04:03:42 00:14:13 -
64 METELLI (ITA) KTM 04:44:11 00:54:42 -
69 TOIA (ITA) KTM 04:46:17 00:56:48 -
70 LUCCHESE (ITA) YAMAHA 04:46:55 00:57:26 -
88 BARBERO (ITA) HUQSVARNA 05:00:12 01:10:43 -
113 CATANESE (ITA) YAMAHA 05:45:36 01:56:07 -
122 GHITTI (ITA) YAMAHA 06:05:46 02:16:17 -

Dakar 2016 - Classifica Generale

Pos. Nome Moto Tempo Distacco Penalità
1 GONCALVES (PRT) HONDA 10:17:27 - -
2 BENAVIDES (ARG) HONDA 10:21:53 00:04:26 -
3 BARREDA BORT (ESP) HONDA 10:22:53 00:05:26 00:06:00
4 SVITKO (SVK) KTM 10:25:35 00:08:08 00:01:00
5 FARIA (PRT) HUSQVARNA 10:25:42 00:08:15 00:01:00
6 WALKNER (AUT) KTM 10:26:40 00:09:13 -
7 QUINTANILLA (CHL) HUSQVARNA 10:28:02 00:10:35 00:01:00
8 PRICE (AUS) KTM 10:28:10 00:10:43 -
9 MEO (FRA) KTM 10:30:51 00:13:24 -
10 DUCLOS (FRA) SHERCO TVS 10:31:28 00:14:01 -
11 FARRES GUELL (ESP) KTM 10:31:56 00:14:29 00:00:30
12 JAKES (SVK) KTM 10:33:34 00:16:07 00:02:00
13 RODRIGUES (PRT) YAMAHA 10:35:04 00:17:37 -
14 METGE (FRA) HONDA 10:35:14 00:17:47 00:02:00
15 PEDRERO GARCIA (ESP) SHERCO TVS 10:36:06 00:18:39 00:02:00
16 BOTTURI (ITA) YAMAHA 10:38:27 00:21:00 00:03:00
24 CECI (ITA) HONDA 10:45:32 00:28:05 00:03:00
28 CERUTTI (ITA) HUSQVARNA 10:50:06 00:32:39 -
53 LUCCHESE (ITA) YAMAHA 11:53:58 01:36:31 -
65 TOIA (ITA) KTM 12:18:03 02:00:36 00:00:30
74 METELLI (ITA) KTM 12:27:36 02:10:09 00:01:00
82 BARBERO (ITA) HUQSVARNA 12:46:31 02:29:04 00:12:30
116 CATANESE (ITA) YAMAHA 14:23:25 04:05:58 -
118 GHITTI (ITA) YAMAHA 14:28:55 04:11:28 -
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