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BMW nineT test: bella sportiva vecchio stile

Ecco le prime impressioni di guida di una nelle regine di Eicma 2013, una nuda old style dal fascino unico e dai dettagli ricercatissimi (in più personalizzabile). Ma come va l’ultima BMW col boxer raffreddato ad aria (e senza Telelever)? Ce lo dice Fabio Meloni

Bmw ninet test: bella sportiva vecchio stile

L’abbiamo ammirata ad Eicma e ne conosciamo ogni particolare tecnico ed estetico, ce ne hanno spiegato la filosofia e ne abbiamo già visto qualche versione “reinterpretata” dai più noti preparatori. Parliamo della BMW R nineT, di cui ci manca solo di sapere come va. È una curiosità che ci portiamo dietro da mesi, anche perché questa è l’ultima BMW col boxer raffreddato ad aria, dotata per di più di forcella tradizionale. Ma ora è il momento di toglierci i dubbi e di raccontarvi cosa si prova a guidare una moto che, a modo suo, è già un classico. La casa di Monaco ha organizzato il press test a Montecarlo e per noi c’era Fabio Meloni. Ecco le impressioni di guida direttamente dal Principato, ma non perdetevi Motociclismo di aprile per gli approfondimenti.

 

DETTAGLI CHE STUPISCONO

Per qualcuno, la moto più bella dell’ultima di edizione di EICMA è stata proprio lei, la nuda old-style di Monaco. E in effetti, ora che possiamo guardarla con calma e toccarla con mano, non possiamo che constatare quanto sia ricercata e ben fatta. Il bel serbatoio in alluminio catalizza l’attenzione, ma poi si scoprono anche mille altri dettagli che stupiscono: i supporti del parafango anteriore e il convogliatore d’aria sono anche loro in lega leggera, così come lo sono il guscio a effetto monoposto, parte del faro anteriore e i raccordi che si trovano sotto la sella. Tutte parti che ci si aspetterebbe di trovare su una special, non su una moto di serie, ma proprio questo è stato l’obiettivo di BMW: soddisfare chi è alla ricerca di una moto con finiture sopra la media. Ovviamente, senza badare a spese… servono 15.500 euro per averla. Un altro aspetto per il quale la nineT si distingue dalle altre proposte presenti sul mercato, in sintonia con una passione da sempre propria di molti motociclisti, è la possibilità di personalizzazione. Forse saprete già che il telaietto posteriore si può facilmente rimuovere (basta una brugola) per cambiare la configurazione da biposto a monoposto, ma ci sono anche altri accorgimenti che faranno la felicità di chi ama passare le serate in box a lavorare sulla moto. Ad esempio, un impianto elettrico studiato per facilitare la sostituzione dei componenti di serie, e una serie di altre cose di cui vi racconteremo su Motociclismo di aprile: ora è il momento di guidarla.

 

IL "VECCHIO" BOXER NON TRADISCE

È questo che viene in mente appena saliti sulla nineT. Il largo manubrione è lontano dalla sella e invita a sporgere il busto in avanti, e così ci si trova quasi ad abbracciare una moto che dà l’impressione di essere bassa e lunga – una sensazione molto piacevole. Il boxer ad aria e olio, l’ultimo nato a Monaco prima di quello con raffreddamento a liquido, mette da subito in chiaro due cose: non ha perso le sue doti “canore” e ha conservato le caratteristiche di erogazione che lo rendono uno dei motori più belli del mercato. Con riprese poderose a partire da 1.200 giri (milleduecento giri: avete letto bene) ci facciamo accompagnare sulle belle strade dell’entroterra francese, riscoprendo anche doti di schiena e allungo notevoli. Non c’è regime, insomma, al quale il “boxerone” non soddisfi – anche se il modo più bello per utilizzarlo, e questo è un parere personale, è sfruttandolo dal mimino a poco più su, godendosi schiena e voce di aspirazione. L’esperienza di guida dal gusto retrò è sottolineata anche da una ciclistica rassicurante, solida, da godere disegnando traiettorie tonde su un bel misto scorrevole. La confidenza in piega è tanta, l’avantreno è rigoroso; rispetto alle ultime naked sportive manca l’agilità nel passare rapidamente da una piega all’altra, bisogna lavorare di braccia e corpo, e la forcella affonda un po’ troppo repentinamente nelle frenate più decise – il mono, per contro, potrebbe essere più confortevole. Il segreto? Take it easy, prendersela comoda, e godersela a ritmi briosi ma non forsennati.

 

Su Motociclismo di Aprile pubblicheremo il test, con interviste, approfondimenti tecnici e immagini inedite.

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