Crash test: il pericolo è in agguato sulle strade di campagna
DOVE SI RISCHIA
DOVE SI RISCHIA Curve dolci, strade poco trafficate, ampi orizzonti:
ecco l’idilliaco scenario di una strada di campagna. Secondo uno studio
eseguito da Axa-Winterthur, società assicuratrice franco-svizzera, in campagna
gli utenti della strada si sentono più sicuri che in città o in autostrada.
Non sempre, però, il pericolo percepito è proporzionale a quello reale:
fuori dei centri abitati, infatti, perdono la vita, ogni anno, quasi lo
stesso numero di persone che su tutti gli altri tipi di strada messi insieme.
E questo è il tema dei crash test organizzati in collaborazione con Dekra,
una delle più importanti società che si occupa di omologazione e revisioni,
che da 25 anni illustra a Wildhaus, un piccolo paese svizzero, gli incidenti
più frequenti nei vari scenari stradali per sensibilizzare gli utenti sui
pericoli presenti sulle strade.
NUMERI INQUIETANTI
NUMERI INQUIETANTI Nonostante l’Italia sia nel libro dei
“buoni”,
i numeri sono comunque impressionanti: nel 2007, l’ultimo anno per cui
sono disponibili statistiche attendibili, sulle strade del nostro Paese
hanno perso la vita 5.131 persone, di cui 2.336 su strade di campagna,
pari al 45,5% del totale dei decessi. I numeri dicono che con 40 morti
ogni milione di abitanti siamo i sesti in Europa ma, in valore assoluto,
siamo secondi solo alla Polonia, che conta ben 5.583 decessi. Non stupisce
che la fascia di gran lunga più a rischio sia quella dei 15-20enni, ovvero
dei neopatentati, seguita a ruota da quella 20-25enni. Gli esperti hanno
anche analizzato le condizioni particolari che portano le strade di campagna
ad essere così pericolose: sorpassi azzardati, incroci, curve e sbocchi
con poca visibilità e carreggiate non separate sono all’origine di gravi
incidenti, da aggiungere alla manutenzione del fondo stradale spesso ben
lungi dall’essere perfetta.
PERICOLO FRONTALE
PERICOLO FRONTALE La collisione frontale, frutto di manovre di sorpasso
azzardate, è una delle cause più frequenti di incidenti mortali che coinvolgono
i motociclisti. Come rileva Jörg Ahlgrimm, responsabile analisi incidenti
di Dekra, “I guidatori inesperti valutano in maniera errata il tratto
di strada necessario per il sorpasso, o lo eseguono in condizioni di scarsa
visibilità, per esempio in prossimità di una curva. Per limitare l’impulso
al sorpasso nei tratti più trafficati, sarebbe meglio prevedere tratti
con una corsia supplementare per questo tipo di manovre, come già accade
in paesi come la Germania, la Francia e la Spagna. Se queste tratte fossero
annunciate con segnali chiari e disposti con sufficiente anticipo, i guidatori
più impazienti potrebbero rinunciare a manovre azzardate e aspettare di
raggiungere la zona munita di corsia di sorpasso”. Questo è proprio
uno dei crash-test organizzati a Wildhaus da Dekra: la situazione simula
una collisione frontale, frutto di un sorpasso azzardato tra una moto da
enduro stradale, che viaggia a 60 km/h, e un’auto che procede in senso
inverso a soli 30 km/h. Durante l’urto, il conducente e il passeggero
della moto vengono scagliati oltre il serbatoio e il manubrio sul veicolo
in arrivo in direzione opposta. Gli impatti contro i montanti o lo spigolo
del tetto della vettura sono quasi sempre fatali per il conducente della
moto, mentre il passeggero può essere scagliato sulla carreggiata, oltre
il veicolo in arrivo. Le foto sono eloquenti, anche in virtù delle velocità
relativamente modeste dell’impatto, ma non rendono l’idea
dell’impronta
lasciata dal bacino del conducente sul serbatoio.
IMPREVISTI LETALI
IMPREVISTI LETALI Anche gli ostacoli posti appena al di fuori della
carreggiata sono pericoli sottovalutati. Prendiamo gli alberi, per esempio.
Originariamente le loro radici servivano da protezione contro l’erosione
delle strade, perlopiù sterrate. Oggi se ne devono rilevare soprattutto
gli svantaggi: gli alberi aumentano il rischio di ferimento e decesso in
caso di abbandono involontario della carreggiata, e diminuiscono
l’efficacia
degli eventuali guard-rail; con il sole, il passaggio repentino dalla luce
all’ombra può azzerare per qualche secondo la visibilità dei conducenti,
mentre con la pioggia le foglie bagnate rendono sdrucciolevole il fondo
stradale.
STUDIARE PER PREVENIRE
STUDIARE PER PREVENIRE Secondo uno studio condotto dall’Ufficio
Svizzero
per la Prevenzione degli Infortuni (UPI) sulla sicurezza nelle strade
extraurbane,
l’urto contro alberi e altri ostacoli al di fuori della carreggiata è
responsabile di circa un terzo dei morti sulle strade di campagna e costituisce
la causa più frequente di incidenti mortali. Il rischio di morire in seguito
all’urto contro un albero è rispetto ad altri ostacoli per i motociclisti
è addirittura triplo. “Nonostante gli evidenti svantaggi, ancora oggi
vengono piantati alberi sui bordi delle strade, quando si potrebbero utilizzare
cespugli che farebbero rallentare i veicoli che escono fuori carreggiata
pur senza mettere in pericolo gli occupanti.”
INCROCIO PERICOLOSO
INCROCIO PERICOLOSO Un ulteriore pericolo sulle strade di campagna
è costituito dai frequenti incroci, spesso abbinati alla scarsa visibilità
per via delle curve e della vegetazione. Soprattutto i motociclisti vengono
avvistati troppo tardi a causa del loro limitato ingombro e dell’elevata
capacità di accelerazione delle moto. Qui i veicoli agricoli possono sbucare
inaspettatamente, attraversare la corsia di marcia o eseguire una manovra
di svolta. Molti utenti della strada considerano innocui i veicoli agricoli
per via della loro ridotta velocità, dimenticandone però le dimensioni.
Se ci si imbatte in un mezzo di trasporto di tipo agricolo bisogna adeguare
la propria velocità, verificando attentamente se è possibile attraversare
la strada o sorpassare. In caso di urto le automobili e le motociclette
finiscono infatti sotto il rimorchio, con il rischio mortale di rimanere
schiacciati sotto la sponda di carico.