a cura della redazione - 12 July 2017

AK 550 e TMax: “Ispirazione, non clonazione”

Il nuovo maxiscooter Kymco AK 550 per molti è troppo simile allo Yamaha TMax. Il presidente e amministratore delegato Kymco Motor Italia, Stefano Gianotti, nella nostra intervista spiega perché non è così. Anzi…

Arriva il nuovo maxi Kymco e si scatena la discussione...

"Ispirarsi a un segmento di successo mantenendo la propria identità è lecito"

Subito la domanda più scomoda: avete copiato il TMax?
Tanti anni fa ero a una Fiera e di fianco a me c’era Ivano Beggio (patron di Aprilia, ndr). Quando vide il People s’incazzò perché riprendeva le linee dello Scarabeo e, rivolto a me, esclamò: 'Questi cinesi ci copiano in tutto!' Gli risposi così: 'Da un cinese cosa vuole aspettarsi!'. In realtà l’idea era stata nostra... (ride, ndr) Questo per dire che ispirarsi a un segmento di successo mantenendo comunque la propria identità non solo è lecito, ma se si lavora bene dà pure dei bei risultati.

Il MyRoad 700i è stato un mezzo flop, l’AK 550 si presenta invece come un prodotto vincente: cos’ha cambiato Kymco nell’approccio al segmento maxiscooter?
Il MyRoad ha pagato a caro prezzo fin dalla partenza un’estetica datata. Il motivo è che è stato disegnato molti anni prima di quando è uscito. Con l’AK 550 abbiamo fatto esattamente l’opposto: ci siamo concentrati per 7-8 anni sul nuovo motore di 550 cc e solo una volta che tutta la base tecnica era pronta abbiamo disegnato l’estetica. Ecco perché in questo caso siamo più moderni di design.

"I nostri designer meglio di un italiano che aveva scopiazzato il TMax"

A proposito: chi l’ha disegnato?
Era troppo facile puntare dritto al TMax, rischiavamo di fare un clone. Alcuni anni fa un designer italiano aveva fatto qualcosa per Kymco, ma il risultato era una scopiazzatura troppo evidente dello scooter Yamaha. Successivamente abbiamo affidato lo stile a più designer del nostro centro interno: siamo felicissimi del risultato.

Al punto che prevedete di venderne addirittura 1.000 in poche settimane?
Ne abbiamo previsti 1.400 per quest’anno. Un migliaio adesso, gli altri 400 da settembre in poi. Sì, siamo molto ottimisti, anche se non ho insistito per avere il mezzo in Italia in tempi rapidissimi: ho preferito che i primi AK 550 venissero commercializzati da altri mercati per assicurarmi che non ci fossero problemi tecnici o fastidiosi richiami.

"L'elettrico? In Italia è presto, ma noi siamo prontissimi!"

Certo che fare un veicolo top di gamma che sfida i più grandi Marchi del mondo (Honda, Yamaha, ecc) è molto rischioso, non crede?
Forse lei non conosce bene Kymco. Abbiamo assunto 450 ingegneri e acquistato costosissimi macchinari proprio dal Giappone per lavorare l’alluminio. Abbiamo anche consulenti automobilistici di grande spessore per il motore. In Kymco ci ascoltano, ci seguono, imparano. Dal reciproco confronto è nata una collaborazione che ci restituisce il grande successo commerciale che è sotto gli occhi di tutti (Kymco è la terza Casa dopo Piaggio e Honda per immatricolazioni scooter in Italia, ndr).

Lei ha già dimostrato di poter indirizzare le mosse della Casa madre e loro hanno tutto l’interesse a seguire i suoi consigli: se c'è una persona che può dirci come sarà il Kymco del futuro, quella è lei.
Nelle città europee del nord Europa, la Tesla vende molto più di Audi o BMW o Mercedes. Questo significa che l’elettrico è da tenere fortemente in considerazione anche per gli scooter. In Italia non ci sono ancora le condizioni, ma noi siamo prontissimi. Abbiamo già testato vari modelli in gran segreto e abbiamo il know-how necessario. Le dico solo che per esempio alcune parti della BMW i3 le facciamo noi.

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