Come nascono le pastiglie dei freni
Scaldando, ti fermano
tanti componenti per tante esigenze
anni di test
una miriade di “ganci” nel metallo
a ciascuno la sua "ricetta"
Contemporaneamente, un’altra linea produce le placchette di materiale di attrito: grandi miscelatori mescolano gli ingredienti di ogni “ricetta” delle placchette d’attrito, definita dal centro Ricerche e Sviluppo e corrispondente alle prestazioni richieste dal cliente, spesso il costruttore stesso della moto. Le miscele (in grani, per evitare polveri) vengono pesate elettronicamente e caricate in stampi la cui forma riprende quella da applicare alle piastrine metalliche: nel caso di materiali organici la pressione è sufficiente a compattare il materiale, che poi verrà applicato alle piastrine dotate di gancetti NRS.
in forno
brasato al rame
il giusto taglio
In linea di massima questi sono i principali processi produttivi, ma le pastiglie destinate a moto ad alte prestazioni richiedono spesso ulteriori lavorazioni. Avete mai notato gli intagli verticali, da uno a tre, praticati nel materiale di attrito delle pastiglie dalla forma più allungata? Proprio le dimensioni di questo tipo di pastiglie richiedono questi "canali" che ripuliscono la superficie dalla fuliggine provocata dall’usura sulla pista frenante del disco, mantenendo "fresca" la superficie d’appoggio. Gli intagli scaricano acqua, eventuali micro detriti e smorzano le risonanze responsabili della rumorosità durante la frenata che può arrivare addirittura a fastidiosi fischi. Inoltre, il punto in cui si genera il maggior attrito è proprio il cosiddetto "spigolo d’attacco", quello che, durante la rotazione del disco, si presenta per primo sulla pista frenante. Gli intagli aumentano gli spigoli d’attacco, aumentando così le prestazioni delle pastiglie.