“Il Team Italia ha assolto il suo compito, ora tocca a VR46 e Gresini"
Prime comandava l’italia, poi la spagna. Ora torna il tricolore?
Non solo Team italia
Siamo in crescendo, continuiamo a lavorare. Insieme
I risultati per il tricolore si sono comunque visti. Limitiamoci al 2016: in Moto3 almeno un italiano è andato a podio in 17 gare su 18, conquistando 5 vittorie con Antonelli (Qatar), Fenati, (Austin), Bastianini (Motegi) e Bagnaia (Assen e Sepang). In Olanda, Bagnaia, Di Giannantonio e Migno hanno addirittura monopolizzato il podio, seguiti da altri due italiani, Fenati e Antonelli. Morale: Bastianini 2° nel Mondiale. Anche in Moto2 il tricolore è sventolato sul gradino più alto del podio grazie a Baldassarri a Misano, un risultato che mancava da ottobre 2012, quando in Malesia vinse De Angelis (ma Alex è sanmarinese, quindi più correttamente bisogna risalire fino alla vittoria di Iannone al Mugello, luglio 2012). Ma ci sono anche altri 11 podi, raggiunti da Baldassarri stesso, Corsi (2 volte, anche se è un veterano…) e Morbidelli, 4 volte terzo e altrettante volte secondo, con il 4° posto finale a un solo punto dal podio della generale.
Insomma, possiamo legittimamente ricominciare a sognare quel titolo che nella classe cadetta manca dal 2004 (Dovizioso campione in 125) e in quella intermedia dal 2008 (Simoncelli in 250). Ma qual è il terreno su cui sta finalmente crescendo il movimento? Cerchiamo di capirlo attraverso le parole dei diretti interessati, iniziando dalla Federmoto. Il Team Italia si ferma, ma la speranza è che la FMI possa sostenere come meritano i team esistenti perché, per continuare a crescere, non ci si può affidare alle iniziative personali, ma bisogna fare sistema.