di Fabio Meloni - 15 March 2016

Ducati Multistrada 1200 enduro: ovunque, in prima classe

L'ultima nata di casa ducati stupisce prima di tutto per il comfort, senza dimenticare l'inedita attitudine ad affrontare qualunque strada, anche senza asfalto

Provata la Ducati avventurosa

Su strada: muscoli e comfort

Un cavallo di razza che aspetta solo di essere scatenato

Non che in Ducati si siano dimenticati di fare una Ducati, intendiamoci. Settando le sospensioni semiattive in modo opportuno la Enduro guadagna precisione, compostezza. E oltre i 6.000 giri il Testastretta DVT (con fasatura variabile) cambia passo e si scatena con un coinvolgente effetto fionda enfatizzato da un desmo-sound notevole. Ad ogni modo la guida è fortemente caratterizzata dai nuovi cerchi e sospensioni. Il "19" armonizza le fasi di guida con una gustosa rotondità, e la corsa lunga è avvertibile sempre, in modo piacevolmente evidente quando si vuole viaggiare in relax e in modo più contenuto quando ci si vuole ricordare di essere alla guida di un cavallo di razza. Cavallo di quelli imponenti. In sella la nuova Multi è alta (io sono 1,80 m e tocco niente più di abbastanza), grossa (non larga), protettiva. Una vera ammiraglia con un equipaggiamento degno di questo nome, tranne che per l'assenza del quickshifter. Cosa di cui chiederemo agli ingegneri Ducati, e di cui vi faremo sapere, insieme a mille altre cose, sul fascicolo di Motociclismo di aprile.

Mentre per quanto riguarda un assaggio di enduro ci risentiamo nel pomeriggio: stamattina, qui in Sardegna, solo asfalto per il vostro tester.

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