di Aldo Ballerini - 09 September 2013

Un modo a parte

Inventa i contralberi, il raffreddamento a liquido, la frenata integrale, la centralina elettronica. Lo fa con 20 anni di ritardo (quando va bene) e le presenta come le ultime novità della tecnica. Lo può fare, è l'Harley-Davidson. Ecco perché (secondo me)

Un modo a parte

Arriva il raffreddamento a liquido sulle classiche Harley-Davidson e si scatena l'inferno. In genere chi ha commentato questa notizia ha il dente avvelenato: "Ci sono arrivati finalmente, era ora, la mia moto ce l'ha da 50 anni...". E via andare. Si è criticato pure la frenata integrale, grande novità in USA, da noi (Europa-Giappone) una roba vecchia come il brodetto. Ho avuto la fortuna di partecipare a due importanti presentazioni della Casa americana, e il comportamento degli americani non mi stupisce. Allora infatti sono rimasto a bocca aperta vedendo l'entusiasmo nel presentarci una novità incredibile come i contralberi di smorzamento delle vibrazioni. Roba che da noi (Europa-Giappone) faceva già parte del vintage. Allora (era il 1999) gli americani ce la descrissero come una loro esclusiva e sensazionale invenzione; ce la condirono con così tanto entusiasmo che per un momento (anche lungo) abbiamo tutti seriamente pensato che ci stessero prendendo per i fondelli. Ma non era così.

 

DOPO 90 ANNI SCOPRONO CHE LE HARLEY VIBRANO

La frase di apertura della presentazione dei nuovi modelli è stata più o meno questa: "I bicilindrici a V stretta (suspense...) vibrano (sorriso soddisfatto)". Anche noi abbiamo sorriso: "Beh, e allora?". Ma loro erano seri. Infatti hanno continuato: "E noi abbiamo la soluzione, anzi, due: i motori delle Softail, che sono imbullonati al telaio, oggi hanno un sistema di contralberi; quelli sulle altre sono montati su silent block". Poi ci hanno guardato con l'espressione tipo: "Visto che roba? Non te l'aspettavi, eh?". Non stavano scherzando.

 

LA WOW PROCEDURE

Un'altra grande novità del '99 è stato mostrarci la wow-procedure. Si tratta di una funzione molto particolare: quando accendi il quadro gli strumenti si illuminano e le lancette fanno "wow", andando a fondo scala e tornando indietro. Noi: "E allora? Da noi (Europa-Giappone) questa cosa c'è da almeno 10 anni anche sui motorini". Oltreoceano pareva invece l'ultima frontiera dell'elettronica. Al momento questo comportamento ci parve per lo meno singolare, poi però l'abbiamo capito. E apprezzato.

 

EUROPA? DOVE STA?

Per l'Harley-Davidson il mondo "esterno" non viene considerato. Non è presunzione, non pensate male, semplicemente non esiste. Esistono i bicilindrici raffreddati ad aria, la V stretta e le vibrazioni, che nel '99 hanno deciso di eliminare. Le moto sono fatte come le Harley-Davidson, e le altre... Quali altre? È un approccio alla novità molto semplice, ed evidentemente anche molto efficace, visto che gli ha permesso di arrivare fino a oggi con quasi gli stessi modelli di centodieci anni fa. Quasi perché (ovviamente) le moto di oggi sono molto diverse da quelle di allora. E i motociclisti, non solo americani, apprezzano.

 

BRUCIATE 50 VECCHIE HARLEY

La presentazione delle Harley che non vibrano è stata fatta in gran segreto, perché non si voleva far sapere al pubblico che le moto esposte nelle concessionarie sarebbero state rimpiazzate dai nuovissimi, rivoluzionari modelli. Più comodi, più belli, più performanti (frenavano pure!). Ma quando la notizia venne fuori, invece, i clienti reagirono in un modo inaspettato: tutte le "vecchie" Harley sparirono immediatamente dai concessionari (nella gallery qualche immagine che potrebbe cercare di spiegare il fascino delle H-D). Non vendute, andate a ruba proprio. Si narra che un rivenditore di Milwaukee bruciò 50 Softail in un giorno, quelle con il V45 senza contralberi imbullonato direttamente al telaio. E - credete - quelle sì che vibrano: facevi un po' di in autostrada alla velocità sbagliata e dopo dieci minuti ti veniva la voglia di fermarti, togliere guanti, scarpe, jeans e grattarti con la raspa.

 

LA MOTO PERFETTA È NOIOSA

Sono difetti, ma piacciono. La mia custom preferita è la prima Night Train, una delle moto più scomode del mondo - ricordiamo che è un modello ideato e proposto in USA da Carlo Talamo e, cosa super-rarissima, messa nel catalogo ufficiale. Aveva il drag bar stretto e lontanissimo, in sostanza un tronchetto di 20 cm che per far muovere la ruota davanti (che pareva lontana almeno due metri), richiedeva uno sforzo da culturista; le pedane avanzatissime che ti costringevano ad assumere una "comodissima" posizione a C allungata; vibrava come un Landini (è precedente all'avvento dei contralberi); infine nelle curve, in tutte, per via del cannotto superinclinato (oltre 30°) cadeva giù come un piombo (300 kg) e dovevi sostenerla di braccia usando il tronchetto suddetto. Insomma, una faticaccia. Ma che gusto!

 

E I PADANI CHE RINGRAZIANO...

Nel '98 Talamo ci manda una Night delle sue, ovviamente con gli scarichi aperti. Anzi, non aperti, di più, erano dei collettori lunghi. Quell'estate quella cattivissima motaccia fiammeggiante (dagli scarichi) fu sequestrata da Marco Poli. Esatto, proprio lo scriteriato che brucia i gomiti in pista. Poli il pistaiolo su un'Harley? Sì, e con grande gusto. Perché il piacere di guidare la moto non è limitato a una categoria. Quell'estate Marco ha vagato dalla mattina alla sera - ovviamente a manetta - per tutta la Bassa Padana indossando la sua elegante mise, campero El Charro sfondati, jeans stracciati in punti imbarazzanti (per gli altri), gilet nero di fustagno (ottimo d'estate), caschetto a scodella eredità del nonno. I residenti ancora ringraziano: cat gnissa un cancher. Detto senza vera cattiveria. 

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